MERCATO ELETTRICO | 150 ARTICOLI
L'energia elettrica è o non è indispensabile alla vita? È questo l'interrogativo su cui si è dibattuto a seguito di una sentenza della Corte di Cassazione che ha definito l'energia elettrica un bene non indispensabile.
Ma partiamo richiamando l'attenzione dei lettori verso una realtà che sfugge ai più: l'esistenza dei “poveri energetici”. Nel nostro Paese sono 4,7 milioni, secondo gli ultimi dati Istat, le famiglie che non riescono a pagare le bollette elettriche per via della crisi economica, della perdita del lavoro, degli elevati costi delle bollette che sono tra le più care d'Europa (circa +30%).
Che cosa si intende per obbligo di servizio universale?
Fin dal 1998 l'Autorità per l'energia e il gas ha definito il servizio universale per il settore elettrico nel quadro della sua progressiva liberalizzazione. Due i principi cardine: a) il diritto per tutti i cittadini di essere allacciati alla rete elettrica anche qualora risiedano o lavorino in siti remoti; b) il dovere per tutti i consumatori, grandi e piccoli, di sopportare in bolletta gli oneri del servizio universale, che rappresentano un extra costo rispetto ai costi operativi ordinari.
In questi giorni è all’esame del Senato per l’approvazione, pare definitiva, la prima Legge annuale della Concorrenza. Un provvedimento complesso e dall’iter tormentato, nato da una segnalazione del 2014 dell’Autorità Antitrust, che tra le molte previsioni ne contiene una particolarmente dibattuta: la cancellazione dei cosiddetti prezzi tutelati dell’energia elettrica e del gas.
Attualmente la gran parte dei piccoli consumatori e in particolare delle famiglie italiane - quasi due casi su tre - acquista l’elettricità e il gas naturale a condizioni interamente fissate dall’Autorità di regolazione mentre solo un terzo ha scelto un fornitore sul mercato libero.
Prima di affrontare il tema della fine della tutela di prezzo nell’energia elettrica, vale la pena sottolineare le storture di questo meccanismo che sinora ha contribuito a creare un mercato dell’energia (per i clienti finali) asfittico e poco attraente. In sostanza si è deciso di far convivere un mercato oligopolistico (quello dei fornitori in regime di tutela) e un mercato libero. Il risultato è stato molto poco soddisfacente per vari motivi:
I recenti sviluppi del DDL Concorrenza, così come è stato approvato dalla Commissione Industria al Senato, hanno reso sempre più vicina e concreta l’abolizione del mercato tutelato.
Un’operazione che, come Federconsumatori, ci ha lasciato perplessi sin dal primo momento. Da anni, infatti, denunciamo come, nel nostro Paese, nonostante sia attivo dal 2007, il mercato libero non sia mai stato degno di definirsi tale.
La Francia, si sa, è sempre stata abbastanza sulla difensiva di fronte ai cambiamenti della struttura di mercato che dal monopolio portano verso la liberalizzazione. Le ragioni di questa posizione sono complesse ed includono la difesa dei “campioni nazionali”, come EdF il cui capitale è detenuto all’83,4% dallo Stato, e la tutela dei consumatori, specie residenziali, il cui segmento di mercato è caratterizzato prevalentemente da offerte legate ad una tariffa regolata di vendita.
Stiamo assistendo all’irruzione nel settore energetico di due “disruptive technologies” - l’accumulo elettrochimico e la digitalizzazione - che modificheranno radicalmente sia le attuali modalità di gestione del mercato elettrico, sia l’assetto della mobilità.
Ad esempio, la realizzazione di una “smart home” che integri sicurezza, entertainment ed energy management, come pure l’offerta alle imprese industriali di servizi che ne migliorino sostanzialmente l’efficienza energetica - entrambi conseguibili avvalendosi delle nuove tecnologie di misura e di comunicazione - possono rappresentare un valore aggiunto, che facilita la fidelizzazione del cliente.
Il settore dell’energia è da tempo in una fase di profonda transizione. Il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ed efficienza, unito ad una forte innovazione tecnologica, sta infatti portando ad una rivoluzione della catena del valore e all’affermarsi di nuovi paradigmi di consumo e produzione, incentrati sulla generazione diffusa e su sistemi intelligenti di connessione e scambio con la rete.
La start-up ha creato “E4Sight”, il primo software in Europa che prevede i consumi di energia grazie all’intelligenza artificiale. La piattaforma è anche un’app per smartphone.
Un software capace di prevedere i consumi di energia, attraverso lo studio delle abitudini umane di fronte al variare di fenomeni esterni. Grazie a un algoritmo che, sfruttando l’intelligenza artificiale, analizza big data in tempo reale, riuscendo a predire l’elettricità che consumiamo ogni giorno.
L’idroelettrico, con 18,5 GW installati al 2015, fornisce circa il 20% della generazione nazionale di elettricità e in media oltre il 40% di quella rinnovabile, contribuendo al buon posizionamento dell’Italia rispetto ai target climatici europei. Il nostro Paese si colloca al quarto posto per energia idroelettrica generata in Europa (terzo nell’Unione) dopo Norvegia, Svezia e Francia.
La potenza installata è aumentata con passo costante seppur lento nel tempo, oltre il 10% in quindici anni, mentre il numero delle installazioni è salito del 78%.