MERCATO ELETTRICO | 150 ARTICOLI
Oggi, con un veicolo elettrico è possibile coprire la maggioranza degli spostamenti giornalieri. Tuttavia, dopo il prezzo di vendita – specie in assenza di incentivi pubblici-, la questione dell’autonomia rimane uno dei principali fattori che ne limitano l’acquisto. In realtà, sono stati compiuti progressi tecnici significativi a riguardo e l’industria continua ad investire per aumentare la durata delle batterie, ma parallelamente
«Entro il mese di luglio del 1997 la Fiat sarà in grado di commercializzare un veicolo alimentato a metano; l’anno successivo ci saranno nuove auto elettriche e una vettura definita ibrida». Così si esprimeva – il 23 settembre 1996 – l’allora amministratore delegato di Fiat Auto, Roberto Testore, in occasione dell’inaugurazione del parcheggio di interscambio con vetture elettriche di Piazza Vittorio a Torino, dove 20 Panda Elettra potevano essere noleggiate da utenti torinesi e non.
Testore continuava sottolineando come l’industrializzazione di questo tipo di veicoli sarebbe dipesa dalla creazione di un’adeguata domanda, allora quantificata in alcune decine di migliaia di unità l’anno.
Il settore del trasporti è attraversato da profonde trasformazioni che ne stanno rivoluzionando le prospettive sia lato produttori che consumatori. Le “rivoluzioni” in questione riguardano in particolar modo tre dimensioni: la crescita dei veicoli a trazione elettrica, gli ingenti investimenti per giungere all’auto a guida autonoma e la crescita dei servizi di mobilità in condivisione, che porta con sé un ripensamento anche della tradizionale separazione tra mezzo pubblico
E’ possibile nel 2017 in Italia muoversi esclusivamente in elettrico, abbandonando così i combustibili fossili, le loro emissioni nell’ambiente, l’angoscia dell’aumento dei prezzi dei combustibili? La risposta è, al solito, “dipende”. Dipende da molti fattori, quali la possibilità di ricaricare a casa propria, il tipo di utilizzo che si fa della vettura, la zona geografica di residenza. Di questi tre fattori, il primo è in realtà l’unico che deve necessariamente essere verificato se l’auto elettrica sarà la seconda auto di famiglia,
Da gennaio a settembre 2016 sono state vendute in tutto il mondo circa 518.000 auto elettriche (sia BEV, ossia i modelli full electric, che PHEV, ossia i modelli ibridi plug-in), il 53% in più rispetto ai primi 3 trimestri del 2015 (in tutto il 2015 sono state vendute poco più di 550.000 unità). La crescita è ancora più accentuata se paragonata al 2014, anno in cui complessivamente sono state vendute 317.000 auto elettriche.
La mobilità elettrica può garantire sostanziali benefici ambientali ed energetici, soprattutto in ambito urbano, e può costituire nel medio periodo un’importante leva per il conseguimento degli obiettivi che l’Italia condivide con l’Unione Europea dopo l’entrata in vigore del Protocollo di Parigi sul cambiamento climatico.
Il sistema dei trasporti si inserisce infatti nel più ampio target della decarbonizzazione assunto dall’Europa e dai paesi europei. Per raggiungere tale obiettivo, è necessario incrementare in maniera sostanziale il livello di elettrificazione dei consumi finali, in particolare nel settore termico e in quello – per l’appunto - della mobilità.
Dal 1° gennaio 2017 cambia in bolletta la parte di costi tariffari, quelli indicati come spesa “trasporto (energia) e gestione del contatore” e “oneri di sistema” che erano pari a poco meno del 50% del totale della bolletta elettrica.
Fino a ieri questi costi pesavano in bolletta non in modo proporzionale ai consumi, ma a prezzi crescenti per scaglioni di consumo, finendo col penalizzare non tanto gli spreconi di elettricità, bensì le famiglie numerose che – a parità di efficienza e di attenzione all’uso – hanno comunque consumi più elevati e le soluzioni tecnologiche più efficienti.
Si è ritenuto pertanto necessario modificare la struttura tariffaria anche per eliminare gli scaglioni di consumo che complicavano la comprensione della bolletta. Dal 2016 è partito questo processo che entrerà a pieno regime nel 2018.
Tre domande ad Andrea Oglietti, Direttore Infrastrutture Unbundling e Certificazione dell’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico
I consumatori criticano la riforma sottolineando che farà aumentare la spesa elettrica della maggioranza delle famiglie italiane, ossia quelle che prima beneficiavano delle agevolazioni per i bassi consumi. Era necessario?
Questa riforma è stata espressamente richiesta all’Autorità dal legislatore (con la Legge 6 agosto 2013, n. 96 e con il Decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102) per recepire in Italia la Direttiva Europea 2012/27/UE sull’efficienza energetica. ...
C'è chi argomenta che rimuovere le agevolazioni per i bassi consumi disincentivi l'efficienza, perché rende meno onerosi di prima gli eventuali sprechi. Cosa rispondete?
Al contrario, uno degli obiettivi di questa riforma è proprio la promozione dell’efficienza energetica. ...
Ambientalisti e associazioni delle rinnovabili evidenziano che l'aumento della parte di oneri di sistema pagati in quota fissa rende meno conveniente realizzare piccoli impianti da rinnovabili per autoproduzione. Ciò non contrasta con gli obiettivi di efficienza e sostenibilità?
Una valutazione degli impatti della riforma tariffaria sulla convenienza degli impianti fotovoltaici domestici è stata compiuta dall’Autorità e da altri enti dimostrando che, nella maggioranza dei casi, l’impatto sui tempi di ritorno degli investimenti è modesto. ...
Il 2017 sarà l’anno dei “grandi cambiamenti” in materia di fornitura di energia elettrica e gas per i consumatori italiani. Cambiamenti (abbiamo il presentimento che diventeranno batoste) stabiliti dall’Autorità di regolazione di settore.
I consumatori, infatti, spesso ignorano che in Italia dopo le leggi dello Stato, quindi Governo e Parlamento, le regole relative al funzionamento di un settore come quello in esame vengono definite da un’apposita autorità che, nel caso specifico, è l’AEEGSI (Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico).
Come fa le regole?
Nel 2016 due delibere dell’Autorità per l’energia hanno dato il via alla penetrazione nella distribuzione elettrica dei sistemi di smart metering di seconda generazione (2G), comunemente noti come contatori digitali 2.0. Questi prenderanno progressivamente il posto della prima generazione di contatori intelligenti, installati a partire dal 2001, quando gli 1G avranno completato la loro vita utile (15 anni). La fase di sostituzione inizia pertanto nel corso di quest’anno.
La prima delibera (87/2016/R/EEL dell’08/03) ha definito le caratteristiche prestazionali minime dei misuratori 2G, mentre la seconda (646/2016/R/EEL del 10/11) stabilisce i criteri per il riconoscimento dei costi d’installazione.