La cessazione, il 1° gennaio 2025, del contratto di transito del gas russo attraverso l'Ucraina ha rappresentato un altro tassello nel declino delle forniture di gas dalla Russia all'Europa. Le consegne tramite TurkStream all'Europa sud-orientale e all'Ungheria rimangono ora l'unica via per Gazprom per fornire gas a un mercato europeo, che un tempo dipendeva per la maggior parte del suo import da Mosca.
A quasi tre anni dall’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte della Russia, il Cremlino arriva alle soglie dell’anniversario in un contesto segnato da una serie di incertezze.
Da un lato, la leadership del Paese mantiene il potere senza opposizioni interne rilevanti, al termine di un 2024 che, tra l’altro, è stato segnato dalla morte di Aleksej Navalny.
Le esportazioni di gas russo e le strategie di Mosca per l’export futuro hanno subito enormi variazioni negli ultimi tre anni, in seguito all’attacco russo all’Ucraina e alla decisione dell’UE di ridurre drasticamente l’import dalla Russia, con l’obiettivo di azzerarlo entro il 2027.
Il gas naturale liquefatto (GNL) è diventato un tema centrale nei dibattiti sulla sicurezza energetica, la geopolitica e la stabilità economica dell’Europa, in ragione della crescente dipendenza del continente dalle importazioni di GNL a seguito dello scoppio del conflitto fra Russia e Ucraina.