EFFICIENZA ENERGETICA | 74 ARTICOLI
Casa Italia è il nome di un grande progetto di prevenzione dei rischi naturali e di promozione della sicurezza del territorio e del patrimonio abitativo: necessario e urgente in un Paese, come il nostro, che ha contato tante vittime e sofferto tanti danni a causa dei terremoti e del dissesto idrogeologico. E' stato elaborato, dopo i terremoti del 2016 e su indicazione del Presidente del Consiglio, da un gruppo di esperti, che ha prodotto qualche mese fa il “Rapporto sulla Promozione della sicurezza dai Rischi naturali” consultabile sul sito del Governo.
Nel cuore della città di Milano è avvenuta la più grande trasformazione urbana italiana di questi ultimi decenni. La trasformazione è avvenuta nello spirito della complessità della città italiana: uffici, negozi, banche, residenze, un grande parco e una nuova piazza pubblica. All’interno di questo nuovo contesto si colloca la torre Unipol, sede milanese di questa importante compagnia assicurativa italiana.
La politica di Unipol è quella di valorizzare il proprio patrimonio edilizio e di rappresentarsi attraverso la costruzione di architetture contemporanee. È una visione che riporta al centro dei grandi gruppi la responsabilità sociale e culturale del nostro paese. Sostenibilità, performance e benessere sono le politiche della società e la torre, scelta a seguito di un concorso, vuole rappresentare questi valori.
I certificati bianchi, come comunemente vengono chiamati i titoli di efficienza energetica (TEE) sono il principale strumento ideato per dare attuazione alle politiche di promozione dell’efficienza energetica del Paese, in ottemperanza agli obblighi assunti dall’Italia con la sottoscrizione del Protocollo di Kyoto e degli accordi di Parigi per la riduzione delle emissioni di gas serra.
Istituiti già nel 2004, vengono oggi rilasciati dal GSE S.p.A. a fronte della realizzazione di interventi che garantiscono il raggiungimento di determinati risparmi di energia primaria di origine fossile.
L’efficienza energetica è da tempo, e lo sarà nel futuro, uno dei pilastri delle misure di policy a livello internazionale volte al raggiungimento degli importanti obiettivi di politica climatica. Per l’Europa, notiamo, tuttavia, l’esistenza di artificiali complicazioni per la valutazione e la misura dell’efficienza energetica, a nostro avviso conseguenti all’eccessiva attenzione al livello dei consumi assoluti, che possono purtroppo derivare anche da fenomeni estranei all’efficienza stessa, come le variazioni del ciclo economico e del livello di attività.
L’industria è chiamata nei prossimi anni ad una profonda trasformazione, che investirà prodotti e servizi offerti, catene di valore e filiere, linee produttive e logistica. Tale cambiamento è necessario sia per rispondere alle sfide ambientali e sociali di questo millennio, sia per mantenersi competitivi nell’ambito della quarta rivoluzione industriale. L’uso efficiente delle risorse rappresenta uno dei paradigmi di questo passaggio a Industria 4.0 e può essere utile ricordare gli strumenti disponibili per le imprese per favorirne gli investimenti.
Partendo dalle misure di carattere più generale, si segnalano le agevolazioni fiscali dedicate all’industria: super ammortamento, iper ammortamento e relativa ulteriore maggiorazione.
Già da diversi anni, il tema del risparmio energetico è di estrema attualità ed è stato legato dapprima a tematiche esclusivamente economiche, mentre più di recente ha iniziato a presentare risvolti che coinvolgono anche aspetti ambientali ed ecologici. L’approccio migliore per ottenere il risparmio energetico non può che essere quello di ridurre i consumi.
Guidati da questo principio, Sasol Italy (divisione italiana di Sasol, società integrata internazionale per la realizzazione di prodotti chimici ed energia) ha intrapreso ormai da anni la strada dell’energy saving nei tre siti di Augusta, Terranova e Sarroch.
Una delle priorità della politica europea e nazionale in materia di energia è la razionalizzazione dei consumi energetici che coinvolge tutti i settori finali di consumo. Per il settore industriale e per quello terziario e civile, dotarsi di tecnologie produttive e impiantistiche più sostenibili può indubbiamente consentire un significativo risparmio di energia.
Tra queste rientra a pieno titolo l’innovativo sistema di recupero del calore DFH (Don’t Forget Heat), brevettato in Italia e applicabile ad impianti frigoriferi esistenti o di nuova costruzione.
Il Progetto SPiCE3 (Sectoral Platform in Chemicals for Energy Efficiency Excellence), cofinanziato dallo strumento IEE (Intelligent Energy Europe) dell’Unione Europea, è coordinato dalla Federazione Europea dell’Industria Chimica (CEFIC), finalizzata a tutelare la competitività del settore in Europa sostenendo l’impiego efficiente e responsabile dell’energia, nonché attraverso l’organizzazione di conferenze internazionali, workshop e la realizzazione di un’efficiente piattaforma online contenente informazioni e tecnologie di riferimento (best practices).
Si parla sempre più spesso di Industria 4.0: una quarta rivoluzione industriale, dopo quella dell’energia idroelettrica e del vapore (XVIII secolo); quella dell’elettricità e della produzione di massa (XIX secolo) e quella dell’automazione e in particolare dell’elettronica e dell’informatica (XX secolo). Cos’è l’Industria 4.0, in cosa si caratterizza, e quali importanti novità apporterà al sistema industriale e non solo?
L’Industria 4.0 è la nuova rivoluzione data dalla penetrazione di internet e dell’iperconnettività delle imprese e delle filiere a cui appartengono.
Se non è ancora una necessità della Politica, ancor prima che la terra tremasse, è diventata una urgenza della Comunità, civile e imprenditoriale, quella di intervenire sul patrimonio costruito con sguardi, metodi e approcci di nuova generazione rispetto alla tradizione edilizia ed energetica.
A volte si cercano buone risposte, mentre altre volte diventa vitale cercare le “buone domande”. In una stagione di grandi contrazioni, ma anche di profonde trasformazioni, vorremmo sottrarci alla tentazione “illuministica” di conoscere le soluzioni alla complessa sfida di intervenire sul patrimonio immobiliare italiano e prendere le mosse da una domanda primaria: perché non si riesce a tradurre in “politiche” e “azioni” la forte attenzione maturata sulla necessità di rigenerare i nostri immobili?