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Non c’è transizione senza gas naturale

In occasione di OMC, Assorisorse e RiEnergia hanno organizzato due pomeriggi di interviste ad autorevoli esperti del mondo dell’energia. I talk show sono stati divisi per argomenti; durante la prima giornata si è parlato dei diversi pezzi che compongono l’articolato puzzle della transizione energetica. Ne abbiamo parlato con Monica Tommasi, Presidente di Amici della Terra, ponendo l’accento sul ruolo centrale del gas naturale e del controllo delle emissioni di metano.

Finalmente le emissioni di metano della filiera del gas naturale nel PNIEC

Negli ultimi anni il quadro delle iniziative internazionali per la riduzione delle emissioni di metano si è rafforzato con il lancio  del “Global Methane Pledge” (GMP) e con la costituzione dell’International Methane Emissions Observatory (IMEO). Iniziative che si aggiungono a quelle dell’Oil& Gas Methane Partnership (OGMP) 2.0 e della International Energy Agency (IEA).

Ridurre le emissioni di metano: gli strumenti di mercato

Gli Amici della Terra hanno realizzato il primo studio italiano sull'introduzione di strumenti di mercato finalizzati a ridurre le emissioni dirette di metano lungo la filiera del gas naturale: dalla produzione alla distribuzione. Il metano è - in termini di impatto sul clima- il secondo gas oggetto delle politiche di riduzione delle emissioni climalteranti. La prima parte dello studio è focalizzata sull’Italia in relazione al contesto dell’Unione Europea. In particolare, viene analizzato il ruolo del gas naturale nell’ambito dei consumi di energia e le specificità della filiera di questa fonte energetica dal punto di vista delle modalità di produzione interna, di importazione, trasporto e distribuzione verso i centri di consumo.

Rifiuti e sprechi: la demagogia non porterà a nulla

Il concetto di responsabilità ha sempre ispirato e guidato gli Amici della Terra fin dai primi anni della nostra attività a metà degli anni ‘70. Assumersi la responsabilità nella gestione dei rifiuti significa essere consapevoli che questi ultimi li produciamo noi e che dobbiamo essere noi a occuparcene nella comunità a noi più prossima, sia per motivi etici che per motivi ambientali: non è un bene per l’ambiente naturale che materiali potenzialmente dannosi siano trasportati in giro per il mondo e gestiti, trasformati o smaltiti a chilometri di distanza da dove sono stati prodotti.

Efficienza energetica: una proposta inadeguata e punitiva

Le modifiche proposte dalla Commissione UE alla Direttiva 2012/27/UE  per adeguare l’obiettivo di efficienza energetica all’orizzonte 2030 e per estendere l’obbligo per gli Stati membri di realizzare un risparmio annuo dell’1,5% in relazione ai consumi finali di energia forniscono l’occasione per valutare i risultati delle politiche di miglioramento dell’efficienza energetica fin qui adottate in Italia e in Europa. Secondo gli Amici della Terra, che hanno prodotto un proprio documento, la proposta della Commissione, per i paesi più virtuosi come l’Italia, si rivela allo stesso tempo, inadeguata e punitiva.

#primalefficienza: il motore del cambiamento

L’edizione 2016 del World Energy Outlook (WEO) è uscita in coincidenza temporale con la COP 22 di Marrakech e fornisce, fra l’altro, le informazioni essenziali per la valutazione degli accordi internazionali sul clima. Come nelle altre edizioni, il WEO 2016 analizza le prospettive di tutte le fonti energetiche al 2040. Tra queste, considera l’efficienza energetica come se fosse una fonte alternativa: l’unica che può ottenere simultaneamente obiettivi di tutela dell’ambiente, economici e di sicurezza energetica. L’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE) ribadisce che l’Accordo di Parigi, entrato in vigore il 4 novembre, è un importante passo avanti nella lotta contro il riscaldamento globale ma il raggiungimento degli obiettivi climatici più ambiziosi sarà estremamente impegnativo e richiederà un radicale "cambiamento nella velocità di implementazione del processo di decarbonizzazione e di miglioramento nei livelli di efficienza".  

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