Negli ultimi anni il quadro delle iniziative internazionali per la riduzione delle emissioni di metano si è rafforzato con il lancio  del “Global Methane Pledge” (GMP) e con la costituzione dell’International Methane Emissions Observatory (IMEO). Iniziative che si aggiungono a quelle dell’Oil& Gas Methane Partnership (OGMP) 2.0 e della International Energy Agency (IEA).

Con il GMP, promosso nell’ambito della COP26 nel novembre 2021, un gruppo rilevante di Paesi, tra cui l’Italia, si è impegnato per una riduzione del 30% (rispetto al 2020) di tutte le emissioni di metano. Il nostro paese ha anche aderito al Global Methane Pledge Energy Pathway, iniziativa dedicata specificamente all’attuazione delle misure necessarie a conseguire gli obiettivi del GMP per le emissioni di metano del settore energetico. Nell’ambito del GMP, in occasione della COP27 nel novembre 2022, sono state lanciate anche le iniziative denominate GMP Waste Pathway e GMP Food and Agricolture Pathway, per la riduzione delle emissioni di metano anche in questi settori.

Il tema delle emissioni di metano dalla filiera del gas naturale è stato affrontato nell’ottobre 2020 dalla UE con la Methane Strategy prevista dall’European Green Deal (EGD). Successivamente, tra le varie misure previste dal pacchetto “Fit for 55”, rientra la modifica dell’Effort Sharing Regulation (ESR) - l’attuale regolamento sui target di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra per i settori che, attualmente, non rientrano nell’Emission Trading System (ETS), –  che include specifiche iniziative già contemplate dalla Commissione nell’ambito della Methane Strategy. A questo fine, la stessa Commissione  ha predisposto, nel dicembre 2021, la proposta di Regolamento per la riduzione delle emissioni di metano del settore energetico COM (2021) 805.

Recentemente, si è avuto un ulteriore salto di qualità con la Strategia Esterna UE per l’Energia, proposta dalla Commissione UE nell’ambito del pacchetto REPowerEU, che prevede di incorporare la cooperazione sulle strategie collettive di riduzione delle emissioni di metano nell'ambito degli sforzi di diversificazione dell'approvvigionamento gas, prevedendo direttamente nei nuovi accordi di importazione, sostitutivi di quelli con la Russia, precisi impegni di riduzione delle emissioni, anche in collaborazione tra società produttrici e importatrici.

Nella COP27 in Egitto, l’Unione Europea ha sottoscritto una dichiarazione congiunta tra Paesi esportatori e importatori di gas naturale per ridurre le emissioni di gas serra dei combustibili fossili. La dichiarazione, firmata anche da Stati Uniti, Giappone, Canada, Norvegia, Singapore e Regno Unito, promuove un mercato internazionale dell’energia fossile che riduca al minimo il flaring, le emissioni di metano e CO2 lungo la catena di valore, nella misura massima possibile. Inoltre, sostiene lo sviluppo di quadri informativi o standard per i fornitori di energia fossile, affinché forniscano agli acquirenti informazioni accurate, trasparenti e affidabili sulle emissioni di metano e CO2 associate alle loro catene di valore.

Infine, la Comunicazione UE 2022/C495/02 della Commissione sugli orientamenti agli Stati membri per l'aggiornamento dei Piani nazionali per l'energia e il clima (PNIEC) prevede che vengano inseriti obiettivi e traguardi per la riduzione delle emissioni di metano, specificandone i modi nel paragrafo 2.4.

Nel complesso, nonostante lo sviluppo delle infrastrutture di trasporto e distribuzione sia aumentato considerevolmente dal 1990 ad oggi, così come il flusso di gas immesso in rete, le emissioni di metano della filiera del gas naturale in Italia, dal 1990, hanno avuto una riduzione del 66%, passando da 329 kt di CH4 (8.225 ktCO2eq) a 111 kt di CH4 (circa 2.775 ktCO2eq) nel 2021. Tali diminuzioni sono frutto del perfezionamento, ad opera degli operatori del settore, delle tecniche per prevenire e contrastare le perdite di metano, unitamente all’evoluzione della regolazione ARERA e della normativa tecnica, oltre che di azioni volontarie come l’adesione a partnership multilaterali quali l’OGMP 2.0.

Questo quadro nonchè le attività del tavolo per la riduzione delle emissioni di metano della filiera del gas, naturale che sono in corso dal 2019, e che vedono coinvolte

ONG ambientaliste (Amici della Terra e EDF Europe), associazioni e operatori di settore,  hanno consentito di formulare obiettivi significativi di ulteriore riduzione che possono essere introdotti nell’aggiornamento del PNIEC:

• Obiettivo globale di riduzione delle emissioni di metano della filiera in Italia al 2030, rispetto al 1990: 72%.

• Obiettivo di riduzione delle emissioni per le attività di trasporto al 2030, rispetto al 1990: 65%.

• Obiettivo di riduzione delle emissioni per le attività di distribuzione al 2030, rispetto al 1990: 70%.

• Obiettivo standard di performance (methane intensity, intesa come la quota di metano emesso in atmosfera rispetto al volume di gas naturale prodotto) non superiore allo 0,2% nella fase di upstream in Italia.

Emissioni di metano della filiera del gas naturale 1990-2030

Fonte: Elaborazione Amici della Terra su dati Ispra

Le principali misure per la riduzione delle emissioni di metano della filiera del gas naturale da introdurre nel nuovo PNIEC sono costituite da:

• Miglioramento della qualità dei dati dell’inventario nazionale delle emissioni (NIR) con livello Tier 3 o minimo Tier 2*.

• Attribuzione ad ISPRA del compito e delle relative risorse per la predisposizione di uno specifico rapporto annuale di monitoraggio delle emissioni di metano della filiera del gas naturale e affidamento alla stessa del compito di rappresentare l’Italia presso l’International Methane Emissions Observatory (IMEO).

• Adozione di norme tecniche per le attività di Monitoring Reporting and Verification (MRV) e Leak Detection and Repair (LDAR) aggiornate e coerenti con le normative europee in corso di definizione, finalizzate alla riduzione delle emissioni di metano tramite l’impiego delle migliori tecnologie disponibili per segmento della filiera.

• Adozione da parte di ARERA, sulla base dei framework internazionali già in essere o in corso di predisposizione a cui eventualmente fare riferimento, di ulteriori disposizioni regolatorie incentivanti e di supporto ai fini della diffusione delle buone pratiche di MRV e LDAR nei settori del trasporto, stoccaggio, rigassificazione e distribuzione, finalizzate al conseguimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni.

• Promozione di un approccio mirato all’impiego delle migliori tecnologie disponibili per ogni settore della filiera gas.

• Informazione e comunicazione per il pubblico esterno.

• Definizione degli strumenti di governance per le azioni previste.

• Determinazione del “methane supply index”, con riferimento alle emissioni del gas importato in Italia da Paesi extra UE, coerentemente con gli obiettivi sia della Strategia Esterna UE per l’Energia nell’ambito del pacchetto REPowerEU, sia della proposta di Regolamento UE per la riduzione delle emissioni di metano del settore energetico.

Gli Amici della Terra hanno accolto positivamente il riconoscimento, nella bozza di proposta di aggiornamento del PNIEC che dovrà essere inviata a breve a Bruxelles, dell’importanza della riduzione delle emissioni di metano e della necessità di intervenire anche su quelle legate alle importazioni di gas naturale, fonte fondamentale nella transizione energetica.

L’Italia può ricoprire un ruolo di primo piano in questo ambito grazie anche al lavoro di avanguardia condotto dal tavolo di lavoro per la riduzione delle emissioni di metano della filiera del gas naturale promosso in collaborazione con Environmental Defense Fund Europe (EDFE) e che ha coinvolto le principali associazioni e imprese del settore negli scorsi due anni.

 

* Le linee guida IPCC prevedono diverse metodologie (o livelli) che possono essere adottate per la stima delle emissioni di gas serra per ogni voce dell’inventario. In generale, il primo livello, denominato Tier 1,  è quello più elementare che si basa sull’uso di parametri di default resi disponibili dalle linee guida IPCC; il secondo, Tier 2, si basa sullo stesso approccio di calcolo delle stime delle emissioni del livello Tier 1, ma utilizzando informazioni specifiche a livello nazionale sul settore di attività considerato, che consentono di elaborare parametri specifici della realtà nazionale; infine il livello Tier 3 prevede l’elaborazione e l’utilizzo sistematico nel tempo di rilevazioni e modelli di elevato dettaglio dal punto di vista della segmentazione delle attività e della dimensione spaziale-territoriale.