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MERCATO ELETTRICO | 15 ARTICOLI

Elettricità: dopo prezzi record, cosa dobbiamo aspettarci per il 2023?

C'è particolare attenzione intorno alle previsioni sul settore dell'energia elettrica dopo i forti aumenti dei prezzi avvenuti nell’ultimo anno. Non sorprende che nella Eurobarometer survey sui Key challenges of our time, condotta nell’autunno 2022, le prime due preoccupazioni espresse da un campione di cittadini UE siano l’incremento nel costo della vita (42%, in salita di 8 punti dalla rilevazione precedente) e le forniture energetiche (29%, +1 punto).

Perché l’UE riconosce al nucleare un ruolo in un futuro a zero emissioni?

Durante la Conferenza Stampa che ha seguito il Consiglio "Economia e finanza" del 7 dicembre, il Vicepresidente della Commissione Europea Valdis Dombrovskis ha annunciato l’inserimento del gas naturale e dell’energia nucleare nella tassonomia europea degli investimenti. La decisione verrà confermata con la presentazione del secondo atto delegato sulla tassonomia, ma sembra che la strada intrapresa dalle istituzioni europee vada in quella direzione. 

L’énergie nucléaire est-elle la solution pour éviter le réchauffement climatique?

La protection environnementale de notre planète ne date pas d’aujourd’hui. La fin du précédent millénaire, il y a 20 ans, avait été marquée par deux événements importants : le développement durable et le protocole de Kyoto (COP 3). La COP 21 qui s’est déroulée à Paris en 2015 et s’est conclue sur un accord décisif, s’il est appliqué (ce qui reste à démontrer dans un futur qu’il faut souhaiter proche) regroupe ces deux aspects. Tenter d’éliminer l’utilisation des sources  d’énergies fossiles joue en effet à la fois en faveur du développement durable et de la lutte contre les émissions de gaz à effet de serre. Il n’y a pas que le CO2 ; d’autres gaz comme le méthane, sont beaucoup plus nocifs encore ! D’où le terme « décarboné », encore inconnu dans nos dictionnaires mais beaucoup utilisé actuellement. Difficile dans de nombreux cas, comme pour le chauffage ou encore pour les transports aériens ou maritimes, de se passer de l’énergie fossile mais pour la production d’électricité, cela est tout à fait possible et à 100 %.

Prospects for the nuclear industry

Orders for new nuclear power plants have been in short supply for more than 30 years. This is despite a number of predictions that a renaissance in ordering, driven by new lower cost nuclear technologies and the need to replace fossil fuel generation with lower-carbon generation. With the majority of the world’s reactor near or beyond their design life and despite life-time extensions being allowed in some countries, the prospect is that nuclear capacity will begin to decline sharply as existing reactors are retired and are not replaced by new ones.

È troppo tardi per invocare la rinascita nucleare

In improvvida coincidenza con la serie Chernobyl, che ripercorre la tragedia del 1986, riscuotendo i più alti indici di ascolto di sempre, l’Agenzia di Parigi ha riaperto il dossier nucleare con la domanda: “Can we achieve a clean energy transition without nuclear power?”. Del tutto pleonastica essendovi già nel titolo – Nuclear Power in a Clean Energy System – la risposta: no.

Chi investe ancora nel nucleare?

Nonostante i proclami di una rinascita nucleare, dettati dalla disponibilità di nuove tecnologie a basso costo e dalla necessità di rimpiazzare i combustibili fossili con una generazione elettrica low-carbon, gli ordini di nuove centrali nucleari scarseggiano. E non da oggi ma da 30 anni a questa parte. Con la maggior parte dei reattori prossimi al fine vita, se non già oltre, e nonostante le proroghe concesse in alcuni paesi, si prospetta un consistente calo della capacità di produzione elettrica da nucleare nei prossimi anni.

E se il nucleare fosse la carta vincente contro il riscaldamento globale?

La protezione del nostro pianeta non è un’esigenza nata oggi. La fine del precedente millennio, 20 anni fa, è stata segnata da due avvenimenti importanti: l’attenzione verso lo sviluppo sostenibile, ovvero la capacità di soddisfare le esigenze umane in termini di risorse senza intaccare la disponibilità di queste ultime per le generazioni future, e il protocollo di Kyoto (3° Conferenza delle Parti - COP 3). La COP 21, che si è svolta a Parigi nel 2015, e che si è conclusa con un accordo decisivo – qualora venisse applicato, quel che andrà dimostrato in un futuro si spera non troppo lontano – li ingloba entrambi, in quanto tentare di eliminare il consumo di fonti fossili è un obiettivo a favore dello sviluppo sostenibile e della lotta alle emissioni di gas serra, che non comprendono solo l’anidride carbonica ma anche altri gas – come il metano - ben più nocivi!

Nucleare in Giappone: cosa è cambiato a 8 anni da Fukushima?

Entro il 2030, Tokyo ridurrà del 26% le proprie emissioni rispetto al livello del 2013. Un impegno che si è rinnovato con la pubblicazione di una strategia di lungo periodo che, se da un lato, punta ad una crescita sostenibile e a basse emissioni, dall’altro rimane ancora fortemente ancorata al nucleare e alle fonti fossili.

Si tratta delle nuove linee guida per lo sviluppo sostenibile di lungo periodo, pubblicate dal Governo giapponese lo scorso 11 giugno.

Il nuovo capacity market e le reliability options

Finalmente, dopo quasi 16 anni, il disegno di mercato nel settore dell’elettricità ha trovato pieno compimento con l’introduzione di un sistema esplicito per la remunerazione della capacità elettrica tramite aste organizzate di “Reliability options”.

Ma cosa sono le Reliability Options (RO) e perché sono state introdotte?

Meccanismi di capacità: l’UE resta scettica?

La sicurezza energetica è di competenza degli stati membri (SM) ed è strettamente correlata a due obiettivi cruciali della politica di de-carbonizzazione come il phase out degli impianti a carbone e la crescita della produzione di energia da fonti rinnovabili. Una ridotta affidabilità del sistema ha spinto gran parte degli SM a introdurre diverse tipologie di meccanismi di capacità per remunerare la disponibilità di generazione elettrica.

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