Numero 211 - Decarbonizzare l’energia: il ruolo dell’industria

11 maggio 2021

Analisi

Una cinghia di trasmissione per la transizione

Lo scorso 13 aprile il presidente del Consiglio Mario Draghi e il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani hanno incontrato a Palazzo Chigi il presidente e a.d. di Stellantis John Elkann e gli amministratori delegati di Eni Claudio Descalzi, di Enel Francesco Starace, di Snam Marco Alverà e di Terna Stefano Donnarumma. All’ordine del giorno della riunione i “temi legati all'energia e alla transizione ecologica”, si leggeva nel comunicato diffuso a valle dell’incontro. Incontro che era stato preceduto da altri due a marzo, questa volta al ministero della Transizione ecologica: uno il 15 marzo con gli stessi a.d. e il capo di gabinetto di Cingolani, Roberto Cerreto; il secondo il 25 marzo, con Francesco Venturini al posto di Starace e la partecipazione anche del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Enrico Giovannini. Il menu del primo incontro recitava “Incontro su tematiche della transizione ecologica”, quello del secondo “Incontro su energia e trasporti”. 

Approfondimento

Le compagnie energetiche e la transizione basata sulle rinnovabili

Il cambiamento climatico è diventato una delle maggiori minacce di questo secolo, come sottolineato dall'IPCC nel suo "Rapporto speciale sul riscaldamento globale di 1,5ºC". Nel periodo dal 2014 al 2019, le emissioni di anidride carbonica (CO2) legate all'energia sono aumentate in media dell'1,3% all'anno e nonostante il 2020 sia stato un caso eccezionale a causa della pandemia (le emissioni sono diminuite del 7%), un rimbalzo sembra molto probabile non appena le attività economiche riprenderanno i livelli pre-Covid. Per traguardare l'obiettivo climatico di Parigi è quindi essenziale una profonda trasformazione del panorama energetico globale.

Approfondimento

Il “Made in Italy” alla sfida della transizione energetica: quali le vere opportunità di sviluppo?

Il mercato delle rinnovabili è – a livello globale ed europeo – un mercato in grandissima espansione, con una crescita che non si è arrestata nemmeno nel corso del 2020, nonostante le problematiche connesse al diffondersi della pandemia da Covid-19. È un segno, inequivocabile, del fatto che la transizione energetica non sia solo un “piano”, ma una “realtà” che sta profondamente cambiando il mercato dell’energia. La marcia verso la completa decarbonizzazione, che l’Europa si è posta come obiettivo per il 2050, sembra quindi essere inesorabilmente avviata e sta evidentemente catalizzando l’interesse del mondo industriale e finanziario.

Approfondimento

Transizione ecologica: un ministero non fa primavera

Il 13 febbraio 2021 è nato il Ministero della Transizione Ecologica (MITE), ex Ministero dell’Ambiente a cui sono state aggiunte competenze che prima erano appannaggio del Ministero dello Sviluppo Economico (capitolo energia), infrastrutture e trasporti (mobilità e incentivi) e dell’Agricoltura (biocombustibili). Nelle intenzioni del governo Draghi, il MITE rappresenterebbe la chiave per la realizzazione dell’European Green Deal, un indirizzo politico volto a rendere l'Europa il primo continente a zero emissioni di CO2 entro il 2050.

Approfondimento

Eni e la fusione tra retail e rinnovabili

La totale decarbonizzazione di tutti i suoi prodotti e processi entro il 2050: questo l’obiettivo annunciato quest’anno da Eni nel suo piano strategico 2021 – 2024, sulla strada per la completa neutralità carbonica. Grazie all’integrazione, diversificazione ed espansione dei business retail e rinnovabili, dei suoi prodotti bio e dell’economia circolare, Eni intende accrescere ulteriormente la sua già ampia base clienti retail aumentando l’offerta di energia rinnovabile.

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