Quattro anni fa, alla conclusione dei lavori del “tavolo Tiscar” sulla mobilità sostenibile, un membro della commissione, “elettrizzato” dalle conclusioni, auspicava lo shift in favore dell’alimentazione elettrica già a partire dal 2020, ipotizzando che la cosa fosse non solo plausibile ma anche facilmente realizzabile. Non teneva però conto del fatto che trasformare il parco circolante di un Paese dai carburanti tradizionali ad alimentazioni alternative è un processo complesso e che ha un costo molto elevato.
Più volte si è parlato del contributo del biometano al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione del settore dei trasporti. Tuttavia, a quasi due anni dall’emanazione del decreto ministeriale, che stabilisce i parametri e gli obiettivi nell’ambito di tale mercato, è opportuno fare il punto della situazione incrociando dati di settore, trend e potenziali di mercato. Tra le varie forme di incentivazione del biometano destinato ai trasporti, è ormai evidente che i produttori tendono a scegliere la modalità di classificazione di biometano avanzato.
L’auto a GPL o a Metano esiste in Italia da almeno 7 decenni. Forse, proprio per questo, non è “di moda”, a differenza di altre tecnologie che, guarda caso, lo sono diventate soprattutto in risposta allo scandalo dieselgate del settembre 2015. Eppure, ancora nel 2019, sono state immatricolate nel Belpaese oltre 135.000 vetture a GPL e quasi 40.000 a Metano, per una quota di mercato complessiva che ha superato il 9%, in crescita rispetto all’8,5% dell’anno precedente. Dunque, pochi ne parlano, ma molti la scelgono.
La Comunità Europea si è posta l’obiettivo di ridurre progressivamente le emissioni di CO2, fino ad annullarle quasi del tutto entro il 2050. Questa politica ha importanti ripercussioni su tutti i settori industriali e si prevede che la diminuzione delle emissioni subirà un’accelerazione progressiva. Per raggiungere il target è però necessario fin da subito un cambiamento radicale e l’introduzione di nuove tecnologie.
L’utilizzo del gas nel settore dei trasporti ha conosciuto negli ultimi anni una crescita significativa. Si può quantificare la portata di questa crescita?
In Italia lo scorso anno, sono stati immatricolati 44.871 nuovi veicoli leggeri (autovetture e furgoni) , 1.049 autocarri alimentati a gas naturale liquefatto (GNL) e 421 alimentati a Gas naturale compresso (GNC). Ho ritenuto opportuno fornire i valori assoluti perché solo essi sono in grado di fornire un’idea precisa dello stato dell’arte.