Mentre vanno avanti i lavori per la definizione delle regole tariffarie per il V periodo nel settore della distribuzione del gas naturale (2020-2025), è spuntato nell’ultimo documento di consultazione ARERA (DCO 419/2019/R/GS) un accenno a un eventuale provvedimento che potrebbe avere una portata molto rilevante. Già nella prima consultazione, l’ARERA aveva accennato l’idea di reintrodurre gli incentivi alle aggregazioni dei gestori, incentivi già presenti in passato ma superati nell’ultimo periodo regolatorio. Nel periodo 2014-2019 avrebbero dovuto infatti concentrarsi la maggior parte delle gare per ATEM, gare che, riducendo il numero delle concessioni da circa 7.400 a 174, avrebbero naturalmente e forzatamente ridotto anche il numero dei concessionari (oggi circa 200, di cui circa 70 titolari di un’unica concessione).
Nel 2019 si chiude il quarto periodo regolatorio della distribuzione del gas naturale, periodo che si era aperto nel 2014 con un notevole ottimismo sull’avvio delle gare per le concessioni per ATEM: il quadro normativo aveva trovato infatti un completamento lungamente atteso. Tuttavia, da una recente analisi sull’andamento delle tariffe emerge come proprio lo stallo delle gare sembra essere il fattore che maggiormente ha influenzato le dinamiche del settore in questi anni.
I certificati bianchi rappresentano il principale meccanismo italiano per il sostegno all’efficienza energetica, tarato per stimolare gli interventi di maggiori dimensioni, come quelli nel settore dell’industria. Di recente il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, lo strumento previsto dalla Commissione Europea per l’attuazione a livello nazionale dei nuovi obiettivi climatici fissati per il 2030, ha ribadito la fiducia nel meccanismo dei certificati bianchi, da cui ci si aspetta un contributo al 2030 di circa 15 Mtep aggiuntivi di risparmi (simile a quello richiesto per il 2020), ma attraverso un impianto comunque rimodulato per stimolare investimenti anche e soprattutto nel settore civile, quello in cui si riscontra un potenziale di risparmio maggiore.
La riforma delle concessioni per la distribuzione del gas naturale ha come obiettivo ultimo l’efficientamento del settore: la dimensione per ambito territoriale minimo (ATEM) dovrebbe garantire l’ottimizzazione delle economie di scala e una più efficace applicazione della regolazione di tipo benchmark (oggi ostacolata dalla diversità dimensionale delle diverse imprese di distribuzione) a beneficio dell’intero sistema. In questa ottica i costi di transizione (costi dell’organizzazione delle gare e attività connesse) dovrebbero in breve tempo essere compensati dai recuperi di efficienza del settore.