A 50 anni dallo scoppio della prima grande crisi energetica, nata sullo sfondo dell’attacco a sorpresa degli eserciti di Egitto e Siria contro Israele, il Medio Oriente è tornato alla ribalta con una iniziativa assunta non già da uno o più stati arabi, ma dal gruppo islamico Hamas, che ha la sua base principale nella striscia di Gaza.
La minaccia di un’escalation di violenze tra Israele e Hamas ha fomentato nuove fibrillazioni nel già fragile ordine internazionale. Le cancellerie in tutto il mondo rivalutano attentamente i propri allineamenti diplomatici e strategici alla luce del mutato quadro mediorientale, distogliendo l’attenzione di policymakers e analisti da altri scenari di rilevanza globale come l’invasione russa dell’Ucraina.
Il conflitto in corso in Medio Oriente ha già avuto le prime ripercussioni sui mercati globali del petrolio e del gas e la stessa sicurezza delle infrastrutture regionali é mesa seriamente in discussione. L'aumento giorni del 5% nei prezzi del Brent è un primo chiaro segnale della preoccupazione dei mercati riguardo all'instabilità nella regione.