Nel dicembre 2019, la Commissione guidata da Ursula Von der Leyen ha presentato il suo Green Deal europeo, un piano ambizioso che punta a rendere l'economia dell'UE equa, sostenibile e prospera e l'Europa il primo continente climaticamente neutro, garantendo nel contempo che nessuno venga lasciato indietro in questa transizione. Tuttavia, il processo che ha portato all’elaborazione di questa nuova strategia di crescita non è stato semplice, ma piuttosto il risultato di un'evoluzione nel pensiero della Commissione europea e di una serie di sviluppi politici in diverse aree che parte dal 2011, che parallelamente ha visto evolversi anche il concetto di economia circolare.
Innovazione e sostenibilità sono le chiavi per un cambiamento che garantisca un futuro al nostro Pianeta. Una transizione verso un modello di economia circolare rappresenta una necessità sempre più urgente per minimizzare l’uso delle risorse e risparmiare nell’utilizzo e nella gestione di materie prime. Per raggiungere gli obiettivi europei e globali occorre investire nello sviluppo di soluzioni tecnologiche sempre più innovative e orientate alla sostenibilità, che ci permettano anche di puntare a target sempre più sfidanti.
Azienda cooperativa di trasformazione agroindustriale fondata ad Alfonsine (RA) nel 1994, Fruttagel lavora ogni anno oltre 120 mila tonnellate di prodotti ortofrutticoli, di cui il 24% circa biologici certificati, in larga parte conferiti dai propri soci. L’azienda produce bevande a base di frutta e di legumi/cereali, derivati del pomodoro e ortaggi surgelati nei suoi due stabilimenti di Alfonsine e Larino (CB), seguendo tutte le tutte le fasi della filiera, dal campo alla tavola. I prodotti Fruttagel arrivano al consumatore attraverso i canali retail (GD, DO, Indipendente), i servizi di ristorazione collettiva e commerciale, il food service, l’industria e il porta a porta, sia con marchi propri – tra cui Almaverde Bio, Consorzio di cui Fruttagel è socio fondatore – sia con referenze a marchio dei distributori.
Camst è una azienda di ristorazione e di facility services nata a Bologna nel 1945 e oggi presente in tutta Italia e in alcuni Paesi europei (Danimarca, Germania, Spagna e Svizzera) attraverso Camst group. L’impegno nei confronti delle persone e la volontà di crescere in modo sostenibile hanno caratterizzato lo sviluppo della cooperativa nei suoi 75 anni di storia. È in questa ottica che l’azienda ha scelto di aderire all’Agenda 2030 delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile, un piano di azione globale che definisce 17 obiettivi da raggiungere per affrontare le grandi sfide del pianeta Terra.
Cinque semplici azioni per fare la differenza: ricicla, riduci, riusa, recupera, rigenera. Così, per Hera, il modello di economia circolare può essere introdotto nelle attività quotidiane delle imprese e nei comportamenti di ogni cittadino. Per la multiutility la sostenibilità ambientale rappresenta da sempre una leva strategica, che produce valore condiviso e ricadute positive sui territori e le comunità servite. Da qualche tempo, inoltre, Hera mette a disposizione l’esperienza e le competenze maturate, a sostegno di altre aziende, offrendo soluzioni per una transizione verso un’economia circolare che aiuti a ridurre costi e sviluppare nuovi ricavi. Ne abbiamo parlato con Presidente Esecutivo, Tomaso Tommasi di Vignano.