Numero 175 - Tra storia e futuro: le metamorfosi della raffinazione

28 luglio 2020

Analisi

Cinquant'anni di raffinazione italiana

L’Italia ha una lunga tradizione nella raffinazione e per molti anni è stata considerata il “raffinatore d’Europa”. Nell’immediato dopoguerra molti nuovi attori si affacciarono sul mercato grazie ad una restituita libertà di azione che, in primo luogo, interessò proprio l’industria della lavorazione e trasformazione del petrolio, sia attraverso interventi di potenziamento dell’esistente che con nuove realizzazioni (Augusta, Genova, Ravenna). Nel 1950 erano già in attività 22 impianti rispetto ai 10 del 1938, per una capacità di lavorazione di 7 milioni di tonnellate, a fronte di consumi intorno ai 4 milioni di tonnellate.

Approfondimento

La sfida della decarbonizzazione per il settore della raffinazione

Guardando al passato, lo sviluppo tecnologico dell’industria della raffinazione è stato graduale e costante. Quando si sono presentate sfide, la capacità di riposizionamento è stata determinata soprattutto dalla disponibilità di risorse finanziare e dalla capacita di giustificare investimenti.

Ora va profilandosi una nuova importante sfida ed è quella della decarbonizzazione, vista anche come una sfida tra sviluppi tecnologici, alcuni dei quali porterebbero alla produzione di forme di energia che bypassano completamente il sistema della raffinazione.

Approfondimento

Il tempo della raffinazione volge al sereno

Negli ultimi mesi due grandi fattori hanno condizionato le strategie future del mondo della raffinazione: la guerra dei prezzi all'interno dell’“Opec plus” ed il calo drastico dei consumi per effetto della pandemia.

Nel primo caso, come è noto, l'altalena sui prezzi, le influenze geopolitiche, la poca chiarezza e trasparenza sulle posizioni statunitensi e russe, hanno pesantemente condizionato le quotazioni ed i conseguenti margini di raffinazione.

Il punto di vista

Raffinazione tra produttività e sostenibilità: la strategia di Sonatrach

Il settore della raffinazione, una filiera strategica dal punto di vista economico e occupazionale, vive da alcuni anni una profonda crisi, imputabile a diversi fattori e aggravata dalla diffusione del COVID-19. Questo comparto, così come gli altri settori industriali, è chiamato a rispondere ad un’ulteriore sfida, che è quella della decarbornizzazione dell’economia e lo sta facendo con senso di responsabilità. Come si conciliano rispetto dell’ambiente e produttività? Lo abbiamo chiesto all’Ing. Rosario Pistorio Amministratore Delegato Sonatrach Raffineria Italiana.

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