Nel 2016 due delibere dell’Autorità per l’energia hanno dato il via alla penetrazione nella distribuzione elettrica dei sistemi di smart metering di seconda generazione (2G), comunemente noti come contatori digitali 2.0. Questi prenderanno progressivamente il posto della prima generazione di contatori intelligenti, installati a partire dal 2001, quando gli 1G avranno completato la loro vita utile (15 anni). La fase di sostituzione inizia pertanto nel corso di quest’anno.
La prima delibera (87/2016/R/EEL dell’08/03) ha definito le caratteristiche prestazionali minime dei misuratori 2G, mentre la seconda (646/2016/R/EEL del 10/11) stabilisce i criteri per il riconoscimento dei costi d’installazione.
Il 2017 sarà l’anno dei “grandi cambiamenti” in materia di fornitura di energia elettrica e gas per i consumatori italiani. Cambiamenti (abbiamo il presentimento che diventeranno batoste) stabiliti dall’Autorità di regolazione di settore.
I consumatori, infatti, spesso ignorano che in Italia dopo le leggi dello Stato, quindi Governo e Parlamento, le regole relative al funzionamento di un settore come quello in esame vengono definite da un’apposita autorità che, nel caso specifico, è l’AEEGSI (Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico).
Come fa le regole?
Dal 1° gennaio 2017 cambia in bolletta la parte di costi tariffari, quelli indicati come spesa “trasporto (energia) e gestione del contatore” e “oneri di sistema” che erano pari a poco meno del 50% del totale della bolletta elettrica.
Fino a ieri questi costi pesavano in bolletta non in modo proporzionale ai consumi, ma a prezzi crescenti per scaglioni di consumo, finendo col penalizzare non tanto gli spreconi di elettricità, bensì le famiglie numerose che – a parità di efficienza e di attenzione all’uso – hanno comunque consumi più elevati e le soluzioni tecnologiche più efficienti.
Si è ritenuto pertanto necessario modificare la struttura tariffaria anche per eliminare gli scaglioni di consumo che complicavano la comprensione della bolletta. Dal 2016 è partito questo processo che entrerà a pieno regime nel 2018.
Tre domande ad Andrea Oglietti, Direttore Infrastrutture Unbundling e Certificazione dell’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico
I consumatori criticano la riforma sottolineando che farà aumentare la spesa elettrica della maggioranza delle famiglie italiane, ossia quelle che prima beneficiavano delle agevolazioni per i bassi consumi. Era necessario?
Questa riforma è stata espressamente richiesta all’Autorità dal legislatore (con la Legge 6 agosto 2013, n. 96 e con il Decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102) per recepire in Italia la Direttiva Europea 2012/27/UE sull’efficienza energetica. ...
C'è chi argomenta che rimuovere le agevolazioni per i bassi consumi disincentivi l'efficienza, perché rende meno onerosi di prima gli eventuali sprechi. Cosa rispondete?
Al contrario, uno degli obiettivi di questa riforma è proprio la promozione dell’efficienza energetica. ...
Ambientalisti e associazioni delle rinnovabili evidenziano che l'aumento della parte di oneri di sistema pagati in quota fissa rende meno conveniente realizzare piccoli impianti da rinnovabili per autoproduzione. Ciò non contrasta con gli obiettivi di efficienza e sostenibilità?
Una valutazione degli impatti della riforma tariffaria sulla convenienza degli impianti fotovoltaici domestici è stata compiuta dall’Autorità e da altri enti dimostrando che, nella maggioranza dei casi, l’impatto sui tempi di ritorno degli investimenti è modesto. ...