Con il termine green bond (obbligazioni verdi) si intendono tutti quegli strumenti di tipo obbligazionario (strumenti di debito) che abbiano come obiettivo quello di finanziare attività connesse al cambiamento climatico e più in generale alle performance di tipo ambientale. Le obbligazioni verdi sono considerate gli strumenti finalizzati al finanziamento di progetti ambientali maggiormente utilizzati sul mercato, e possono essere emessi da imprese, banche, Stati, altri enti pubblici e organismi sovranazionali.
Nell’urgente corsa verso un futuro a zero emissioni nette, l’Europa si trova ad un bivio. Mentre il mondo si dirige verso un’economia verde, il settore del ClimateTech - relativo a tecnologie innovative che puntano a ridurre la quantità di anidride carbonica nell’atmosfera - si qualifica come il fulcro della finanza sostenibile: un’opportunità da 600 miliardi di euro entro il 2030. Tuttavia, il recente studio sul ClimateTech, frutto della collaborazione di Allianz Research, Allianz X, UnternehmerTUM e UVC Partners, rivela una cruda realtà: l’attuale traiettoria dell’Europa potrebbe non garantirle una posizione di leadership in questo mercato in espansione.
L'attenzione ai temi ambientali, sociali e di governance (conosciuti con l'acronimo ESG) ha condotto a una rapida diffusione della finanza sostenibile. Esiste, però, una finanza che oltre a essere sostenibile può essere anche etica, attenta al proprio ruolo e agli impatti per l’ambiente e la società derivanti dalle sue scelte di investimento. Di finanza etica, della sua definizione, dei suoi principi e delle sue attività abbiamo parlato con Tommaso Rondinella, Responsabile Ufficio Modelli di Impatto e Valutazione Socio Ambientale di Banca Etica.