Il nuovo rapporto dell’Agenzia Internazionale dell’Energia sulla traiettoria verso emissioni nette zero al 2050 aggiorna le previsioni del 2021, sviluppate in piena pandemia. E lo fa a valle di un cambiamento importante registratosi negli ultimi due anni in termini di diffusione delle tecnologie per la produzione da fonti rinnovabili. Basti pensare all’incremento del 50% della capacità fotovoltaica installata e alla trasformazione della mobilità che ha visto l’aumento del 240% delle vendite di auto elettriche e del 200% delle installazione di batterie di accumulo dal 2020.
Trattata nel dibattito pubblico come la cenerentola delle cosiddette politiche verdi, l’efficienza energetica costituisce una delle chiavi fondamentali per quel decoupling tra crescita economica e crescita della domanda energetica, che porta naturalmente a un miglioramento della sostenibilità dei percorsi di sviluppo.
L’Italia, con ben sei anni di anticipo rispetto alla scadenza del 2020, ha conseguito l’obiettivo fissato in sede europea della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili superando nel 2014 la soglia del 17% dei consumi finali di energia coperti da FER. Il 2015 ha confermato il raggiungimento di questo obiettivo, con consumi coperti da rinnovabili per 21,1 milioni di tep (Mtep) a fronte del totale di consumi finali lordi pari a circa 122,2 Mtep, determinando di conseguenza una quota di FER pari al 17,3%.