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Riforma del servizio idrico: quanto ci costa?

Un ingente costo per le casse dello Stato, un ritorno indietro di quasi 30 anni e la reintroduzione di quei vincoli che sono all’origine del gap infrastrutturale oggi esistente. Sono alcuni dei possibili effetti della Proposta di Legge Daga su un comparto, quello del servizio idrico integrato, che negli ultimi anni si è messo in movimento secondo una logica industriale, aumentando gli investimenti e migliorando il servizio offerto.

Tasse, tariffe, trasferimenti: la regola aurea delle tre 'T'

Intervista a Giordano Colarullo, Direttore Generale di Utilitalia

La Giornata mondiale dell’acqua per il 2017 è dedicata al tema della gestione delle acque reflue. L’Italia sconta un grave ritardo in questo ambito, tanto da avere all’attivo tre procedure d’infrazione e due sentenze di condanna della Corte di giustizia dell’UE per mancato rispetto della normativa europea. Un problema che s’inserisce in un complessivo quadro di deficit d’investimenti. Quali sono, dal vostro punto di vista, le ragioni di queste criticità?

L’Italia in questo frangente storico deve fare, e sta già facendo, uno sforzo per aumentare gli investimenti necessari al fabbisogno reale delle infrastrutture. Abbiamo infatti un'industria che ha fatto molto in termini di sviluppo tecnologico e di efficienza mostrandosi capace di innovare. 

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