Gianni Pietro Girotto, Presidente Commissione Industria Commercio Turismo Senato della Repubblica

Il tavolo di lavoro sulle UVAM si è chiuso in marzo con alcune anticipazioni e aperture ma anche con la sostanziale conferma del percorso e dei tempi già delineati in precedenza, che bilancio ne fa?

Il confronto è stato utile per far emergere elementi oggettivi per alcuni aspetti risolvibili, e di conseguenza per migliorare il funzionamento del sistema, riconoscendo l'opportunità di una maggiore partecipazione al meccanismo da parte di più attori.

Ci saranno nuovi incontri o comunque un seguito di quel lavoro? Se sì quando?

Valuteremo la necessità. Non è da escludere.

Quali sono secondo lei le evoluzioni normative-regolamentari più urgenti che andrebbero introdotte oggi per consentire la fornitura di servizi di rete da nuove risorse, tema su cui la Delibera 300/2017 ha aperto il terreno?

Quello che ritengo più rilevante è il rispetto dei tempi dell'applicazione e la funzionalità del meccanismo. Per questo serve un quadro regolatorio a regime che permetta la più ampia partecipazione da parte delle diverse opzioni (produttori, consumatori, storage, gestione della domanda) ai diversi servizi del mercato. Ciò determinerebbe un aumento della concorrenza e conseguentemente benefici generali di sistema, anche in termini di riduzione dei costi per i clienti che utilizzeranno l'energia.

Terna ha annunciato nei prossimi mesi una consultazione sulla riserva ultrarapida (Uvas) e a seguire sulla regolazione della tensione mentre il Mise ha annunciato un provvedimento sul V2G (Uvam con ricariche e nuove Uvar). Crede che basterà per incrementare l’apporto, finora limitato, di questo tipo di risorse?

È sicuramente un elemento positivo che deve essere accompagnato dalla costruzione di un quadro regolatorio più completo. Entrambe le iniziative contribuiranno a una trasformazione in senso positivo, pur permanendo la necessità di una regolazione complessiva e a regime.

A breve dovrebbe arrivare il Dco dell’Arera sulla riforma del dispacciamento, cosa spera che ci sia o ritiene dovrebbe esserci per il tema di cui parliamo?

È necessaria una regolamentazione che apra, quanto più possibile su un piano di parità, tutti i servizi a tutti gli strumenti - domanda stoccaggio, produzione, fonti rinnovabili, aggregazione di piccola generazione, aggregazione di piccoli consumatori - strutturando il mercato di ciascuno di tali servizi in modo da consentire a tutti i soggetti di dare il proprio contributo. Dovrebbero essere i singoli operatori a valutare quali servizi possono rendere in sicurezza, senza le limitazioni date da una regolazione che non tiene conto dei progressi tecnologici. Sarebbe inoltre opportuno valutare nel medesimo contesto anche una riforma del meccanismo attuale di mercato per consentire di avvicinare da subito la chiusura delle varie sezioni del mercato infra-giornaliero al tempo reale. Ciò contribuirebbe a garantire parità di trattamento per quell’energia prodotta da fonti rinnovabili non programmabili che oggi fatica ad ottenere un accesso ai mercati.

Prima dell'apertura del tavolo UVAM alcuni operatori avevano chiesto di valutare un “tetto antitrust” sulle Unità Virtuali per evitare posizioni di eccessiva preminenza di singoli operatori, lo considera necessario?

Prioritario è stabilire regole che consentano, come detto in precedenza, che il mercato dei servizi sia strutturato in modo da consentire effettivamente a tutte le categorie di attori di partecipare. La concentrazione che osserviamo oggi è dovuta al fatto che questo obiettivo non è stato ancora garantito.

Il capacity market non prevede attualmente una partecipazione significativa della domanda. Crede che tale nuovo mercato dovrebbe partire solo quando ciò avverrà o è pensabile farlo partire con un simile difetto per modificarlo poi in un secondo momento?

Tutte le norme, in particolare quelle che riguardano la tecnologia, sono sempre migliorabili; tuttavia, proprio per seguire la rapidissima evoluzione tecnologica, la vera questione è: qual è la ragione oggettiva che non permette, già oggi, una significativa partecipazione della domanda? Nella scorsa legislatura, il M5S ha avuto una posizione chiara su questo argomento. Ed è agli atti. Abbiamo sempre pensato, coerentemente con la direttiva europea, che il meccanismo non debba essere discriminatorio, ma aperto alla partecipazione e all'accesso anche della domanda, e dove anche le rinnovabili e l'efficienza energetica, da sempre nostre stelle per la realizzazione di un sistema energetico decarbonizzato, debbano trovare il giusto spazio e le giuste opportunità. In questi giorni abbiamo ricevuto la posizione delle Associazioni che sollevano con precisione alcuni aspetti critici su tali argomenti e che meritano un approfondimento puntuale. Il Capacity Market postula l'impiego di risorse rilevanti (si parla di oltre un miliardo di euro) che saranno caricate ai clienti in bolletta; per questo è necessario capire attentamente e di conseguenza valutare. È un aspetto che riguarda la sicurezza del mercato elettrico, da affrontare con una valutazione complessiva che tenga presente anche gli impatti economici, sociali, ambientali e tecnologici. Per questo intendo ascoltare e aprire un confronto con le Associazioni e verificare i margini che abbiamo per il miglioramento del provvedimento affinché, coerentemente con la posizione assunta nella scorsa legislatura dal M5S, non sia esclusa la partecipazione della domanda (più rinnovabili, più accumuli) al meccanismo.