I dati di mercato. Il fabbisogno di GPL nel 2018 è stato stimato dal Ministero per lo Sviluppo Economico in 3.267.000 ton. (dati ancora provvisori), equamente distribuiti tra uso combustione e uso autotrazione. Rispetto ai consumi registrati nel 2017 si è rilevata una lieve flessione (-2,8%) nell’impiego del GPL che ha coinvolto entrambi gli ambiti di utilizzo. Anche per quanto riguarda l’immatricolazione di nuovi veicoli si registra una leggera diminuzione delle auto dotate già in fase di realizzazione del doppio sistema di alimentazione (- 3,5%), in linea con l’andamento del mercato dell’auto, mentre per i veicoli convertiti si conferma il trend negativo caratterizzante gli ultimi anni (-18,9% rispetto al 2017), fenomeno che risulta incoerente con la necessità di ridurre l’inquinamento dell’aria del nostro Paese considerati i benefici ambientali che si avrebbero dotando un parco auto più “datato” con un sistema di propulsione a GPL.
I dati provvisori dei primi due mesi del 2019, riferiti allo stesso periodo del 2018, mostrano invece un consumo globale di GPL in aumento (+ 10,2%), ripartito tra uso autotrazione (+3,1%) e uso combustione (+15%).
Per quanto riguarda il GNL, il 2018 conferma in pieno il trend evolutivo del prodotto sul mercato italiano, in aumento del 56%, con stazioni di servizio più che raddoppiate in un anno e ormai sparse su gran parte del territorio nazionale. A fine 2018, i distributori GNL per autotrazione – più che raddoppiati nel giro di un anno - si attestano sui 38 impianti, i depositi GNL a servizio di impianti di distribuzione GNC arrivano a 11 mentre quelli a servizio di utenze off-grid a 19. Sono poi presenti 2 depositi di GNL a servizio di 2 reti canalizzate isolate. Importanti sviluppi si registrano inoltre per iniziative volte alla realizzazione di Small Scale LNG, registrando per una di queste l’annuncio dell’effettiva partenza dei lavori per la realizzazione dell’infrastruttura.
Hanno inoltre preso forma alcune iniziative per la realizzazione di metaniere SSLNG, bunkership e chiatte per bunkeraggio. Sono poi aumentati significativamente anche i mezzi di trasporto alimentati a GNL, con incremento dei veicoli per il trasporto stradale pesante, e l’entrata in esercizio del primo traghetto.
Piena legalità. L’anno 2018 si è chiuso con un’importante novità normativa per il settore del GPL: l’introduzione nella Legge di Bilancio per il 2019 (L. 145/2018) di alcune disposizioni che hanno apportato modifiche significative al provvedimento che regola la distribuzione e la vendita di GPL (il D. Lgs. 128/06). Le modifiche sono volte a meglio individuare i requisiti di cui devono essere in possesso gli operatori, eliminando fenomeni elusivi della norma che si erano nel tempo generati, oltre a rafforzare il sistema sanzionatorio. Si tratta di due strumenti che riteniamo saranno di estrema utilità per le amministrazioni chiamate a svolgere i controlli e le verifiche sulla piena compliance delle imprese, rispetto agli obiettivi di crescita ulteriore della qualità e della sicurezza del servizio reso al consumatore finale.
Le modifiche recentemente approvate sono il frutto di un’approfondita attività di analisi e riscontro dei dati che caratterizzano le imprese del comparto del GPL e che affluiscono al database in essere presso il MiSE, così come delle operazioni di verifica e controllo sempre più costanti e puntuali svolte dal Corpo della Guardia di Finanza.
Proprio grazie alle attività della GdF, infatti, nel 2018 si è giunti a colpire fenomeni di violazione delle disposizioni particolarmente delicati sotto il profilo della corretta competitività e della sicurezza per il consumatore finale. Faccio riferimento in particolare al riempimento abusivo delle bombole anche sui distributori stradali e dei piccoli serbatoi da parte di operatori non autorizzati. Si tratta di comportamenti sui quali siamo del parere sia necessario porre la massima attenzione e per colpire i quali sarà particolarmente utile il rafforzamento del quadro sanzionatorio previsto dalle nuove disposizioni che introducono la sanzione accessoria della chiusura dell’attività, così come il sequestro immediato degli strumenti e dei mezzi utilizzati dall’autore dell’illecito.
Il 2019 sarà – in questo senso – un anno molto importante per l’implementazione degli adempimenti previsti dalle nuove norme di contrasto all’illegalità inserite dalla legge di bilancio, e per la prima applicazione del nuovo quadro sanzionatorio. In questo anno, ancor più essenziale sarà il coordinamento tra le diverse Istituzioni: MiSE, Regioni, Prefetture, GdF, Vigili del Fuoco e le stesse imprese.
Rispetto dell’ambiente. Come noto, i combustibili gassosi presentano basse emissioni di CO2 e quasi nulle emissioni di polveri sottili e di altre sostanze dannose per la salute umana. I gas si pongono quindi come soluzioni ambientalmente sostenibili, sia come combustibili negli usi civili, industriali ed agricoli, sia come carburanti per il settore dei trasporti leggeri e pesanti, sia stradali che marittimi. Il raggiungimento degli obiettivi ambientali posti sia a livello comunitario non potrà di conseguenza prescindere dall’utilizzo delle tecnologie a gas.
Sia la direttiva comunitaria DAFI che il recente Piano nazionale Energia e Clima, infatti, riconoscono le valenze ambientali, energetiche ed industriali del comparto dei gas liquefatti: GPL e GNL in primis.
Nel settore della mobilità, le sfide della riduzione delle emissioni di CO2 e di quelle inquinanti nel settore dei trasporti richiedono il rispetto dei principi di: neutralità tecnologica; Life Cycle Assessment (LCA) e premialità per i carburanti gassosi. La mobilità sostenibile non può essere perseguita attraverso l’utilizzo di un’unica tecnologia, bensì tramite varie soluzioni tecnologiche equamente individuate a seconda del tasso di sviluppo ed efficacia. Inoltre, è necessario tenere conto delle emissioni di CO2 e di inquinanti addebitate a un veicolo sull’intero ciclo di vita (LCA) e non solo, quindi, di quelle rilevate allo “scarico”. Pertanto, è necessario riconoscere il ruolo di GPL, CNG e GPL quali soluzioni che rappresentano l’eccellenza delle imprese nazionali e che si pongono come già pronte e disponibili per la gestione della complessa fase di transizione verso soluzioni che necessitano di tempi lunghi di maturazione.
A tal proposito sarà importante valorizzare nel medio - breve periodo gli investimenti tecnologici già fatti, e la diffusione del GPL, in particolar modo per il trasporto stradale leggero, nonché del GNL per il trasporto terrestre di lungo raggio e per il trasporto marino. Mentre, per quanto riguarda la mobilità leggera, servono urgenti misure di svecchiamento del parco auto italiano, tramite misure di premialità per l’acquisito di vetture nuove alimentate a GPL, nonché per la trasformazione di vetture a benzina.
Retrofit di autoveicoli alimentati a benzina. Il recente Piano nazionale integrato Energia e Clima (PNIEC) indica la possibilità di introduzione di contributi pubblici per interventi di retrofit per i veicoli a combustione interna. E il GPL si pone come carburante per eccellenza per interventi di retrofit di autoveicoli alimentati a benzina. I dati relativi al parco circolante italiano mostrano come i veicoli con alimentazione benzina, oggetto della misura di retrofit, ricadano per il 78% nelle classi più inquinanti (da euro 0 a euro 4, ovvero con almeno 11 anni di età) per un totale di 14 milioni di autovetture. Convertire anche solo il 50% di questi veicoli a GPL garantirebbe un risparmio di circa 1,3 milioni tonnellate/anno di CO2 e di circa 1.000 tonn/anno di NOx (che è - come noto - precursore della formazione di polveri sottili), contribuendo in maniera significativa al processo di decarbonizzazione del settore dei trasporti ed al miglioramento della qualità dell’aria.
La suddetta iniziativa, tuttavia, deve essere accompagnata da una serie di misure, di promozione per l’acquisto di veicoli a gas; stabilità del quadro fiscale in materia di accise; misure di premialità in materia di tassa automobilistica per i veicoli alimentati a carburanti gassosi; accesso alle ZTL e conferma dall’esclusione dai blocchi del traffico per i veicoli alimentati a carburanti gassosi; semplificazione delle procedure di sostituzione dei serbatoi dei veicoli a GPL, al fine di garantire al consumatore finale una soluzione di continuità nell’utilizzo del veicolo.
Nel settore del riscaldamento e della produzione industriale ed agricola in Italia il gas è un vettore di assoluto rispetto e di particolare rilievo per quanto riguarda i benefici ambientali. Inoltre, la rete infrastrutturale esistente, garantisce che – nella complementarietà tra gas naturale e GPL – vengano coperte tutte le aree del nostro territorio.
Pertanto, a nostro avviso, anche il recente PNIEC non può prescindere da tale aspetto e dal forte contributo che i due combustibili gassosi forniscono in termini di riduzione delle emissioni di CO2, e di polveri sottili e di sostanze dannose per la salute umana rispetto ai combustibili solidi quali legna e pellet. A tal riguardo, proprio per giungere ad una forte riduzione, soprattutto delle emissioni di polveri sottili e di benzoapirene nel settore del riscaldamento domestico, riteniamo che nella definizione del Piano debba essere attentamente considerata la necessità di una rilevante revisione degli incentivi fino ad ora concessi all’acquisto degli impianti ad uso domestico alimentati a biomassa legnosa, per i negativi impatti in termini di emissioni inquinanti.
In più parti del documento viene chiaramente indicata la necessità di adottare normative più stringenti per gli impianti di riscaldamento alimentati a biomasse (pellet e legna), con l’intento di tener conto dei negativi impatti emissivi di tali impianti dal punto di vista sia ambientale che sanitario.
Ciò si pone in linea anche con i primi interventi già indicati nell’Accordo tra il Ministero dell’Ambiente e le Regioni del Bacino Padano, siglato nello scorso mese di giugno. A tal riguardo, si evidenzia che a nostro avviso gli interventi incentivanti fino ad ora posti in essere hanno, purtroppo, promosso la diffusione di impianti ad uso domestico altamente emissivi.
Deve essere garantita, quindi, un’inversione delle scelte fino ad ora adottate, attraverso una revisione sostanziale degli attuali strumenti di incentivazione (Conto Termico e detrazioni fiscali) che, attualmente, sovvenzionano in modo rilevante l’acquisto di caldaie e stufe con emissioni di polveri e di benzoapirene elevati; l’introduzione di specifici divieti o limitazioni di installazione dei suddetti impianti a biomassa solida (legna e pellet), soprattutto quando sono disponibili sistemi di riscaldamento alimentati a combustibili gassosi; la previsione, anche per gli impianti a biomassa (anche con potenza inferiore ai 5 Kw), di appositi controlli di manutenzione e di efficienza con cadenza almeno annuale, nonché la registrazione dei dati nell’ambito del catasto degli impianti termici
Il settore del GNL. Anche il 2018 si è caratterizzato per un forte sviluppo della rete di distribuzione del GNL quale carburante per il trasporto pesante e per le utenze industriali off-grid. E’ stato inaugurato anche il primo cantiere per un deposito di Small Scale Lng in Sardegna e stanno andando avanti gli iter autorizzativi per le altre infrastrutture. Si tratta di fatti che testimoniano il grande impegno delle imprese in questo segmento di business per le potenzialità che lo stesso presenta.
Dopo la definizione delle norme contenute nella direttiva DAFI e delle guide tecniche adottate dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco in materia di impianti di distribuzione carburanti e utenze off-grid, il 2018 si è caratterizzato per la pubblicazione, da parte degli stessi Vigili del Fuoco, di una guida tecnica sulle infrastrutture di Small Scale LNG, alla cui definizione la nostra Associazione ha fornito un contributo tecnico specifico.
A ciò si aggiunge il lavoro che Assogasliquidi sta svolgendo in collaborazione con tutte le istituzioni competenti per giungere al completamento di quanto ancora necessario dal punto di vista normativo e tecnico per garantire lo sviluppo dell’infrastruttura di approvvigionamento e di distribuzione del GPL, con una particolare attenzione, in questa fase, allo stimolo necessario da dare al settore del bunkeraggio a GNL, sia come carburante per la navigazione, sia come energia per i servizi di bordo della nave.
Si tratta di un segmento con rilevanti potenzialità e che presenta evidenti benefici per la cantieristica navale, per lo sviluppo del mercato del GNL, nonché per tutto l’indotto turistico e di movimentazione merci via mare. Tali aspetti sono considerati in senso positivo – a nostro avviso – anche nel recente Piano nazionale Energia e Clima. Tuttavia è necessario che vengano intraprese una serie di misure (peraltro alcune già previste nel PNIEC) nei seguenti ambiti:
⁻ Realizzazione di infrastrutture di approvvigionamento sul territorio nazionale, al fine di garantire la crescita omogenea della distribuzione del prodotto;
⁻ Trasporto stradale pesante, tramite la conferma degli incentivi per l’acquisto di mezzi a GNL e l’introduzione di misure di premialità per il loro utilizzo (esenzione tasse automobilistiche, riduzione pedaggi, etc...);
⁻ Trasporto marittimo, tramite la defiscalizzazione per la costruzione di depositi e/o distributori di GNL nei porti, e la definizione di idonee tariffe portuali per agevolare l’utilizzo di mezzi marittimi alimentati a GNL. Si ritiene poi necessaria l’adozione di procedure specifiche uniformi per il bunkeraggio a mezzo GNL e la previsione di provvedimenti premianti e di sostegno economico per le flotte navali alimentate a GNL e la realizzazione di unità navali (bettoline) adeguate ai servizi di Small Scale e per il rifornimento ship to ship;
⁻ Reti isolate a GNL, definendo un quadro regolatorio e tariffario ad hoc che tenga conto delle specificità della catena logistica e dei relativi costi di investimento;
⁻ Usi industriali, estendendo quanto previsto nel PNIEC per il territorio della Sardegna anche all’impiego del GNL negli usi industriali off-grid a tutto il resto del continente.
A tutto quanto sopra indicato – sia per il settore del GPL, sia per quello del GNL – va sottolineato il ruolo che Assogasliquidi ha sempre avuto e continuerà ad avere in materia di formazione continua del personale addetto ai nostri comparti, così come quello della semplificazione degli adempimenti amministrativi e dell’impiego delle migliori tecnologie disponibili.
In tal senso, auspichiamo che si possa giungere quanto prima all’adozione dello specifico intervento normativo – già proposto nel corso della conversione in legge del D.L. Semplificazioni - volto a garantire alle Imprese di utilizzare le migliori e più moderne tecnologie di indagine e controllo delle attrezzature contenenti GPL, con positive ricadute anche di natura ambientale, consentendo un continuo incremento degli standard di sicurezza delle nostre attività.