Da sempre il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco è attento al settore dei gas liquefatti (GPL e, da ultimo, ovviamente anche GNL) per garantire un impiego dei prodotti sicuro. La nostra attenzione è da sempre rivolta sia agli aspetti di prevenzione – tramite la definizione di norme che si pongano come strumenti positivi e proattivi a favore della sicurezza delle attività, del personale addetto e del consumatore – così come a quelli degli interventi in emergenza e, soprattutto, della formazione degli addetti.

Il settore del GPL risulta presidiato da normative di prevenzione incendi che hanno accompagnato lo sviluppo del mercato, sempre nell’ottica di garantire che la sicurezza delle attività non fosse un freno allo sviluppo industriale, ma fosse un ausilio positivo per consentire alle imprese di operare con disposizioni certe, omogenee sul territorio e in linea con gli sviluppi tecnologici.

Proprio in considerazione della ormai ampia standardizzazione delle attività connesse all’impiego del GPL, anche gli aspetti relativi agli adempimenti amministrativi sono stati – sulla spinta delle innovazioni apportate dal DPR 151/11 – semplificati, senza però ridurre in nessun modo i livelli di sicurezza delle attività. La crescita della sicurezza è comunque un obiettivo costante dell’attività del Corpo nazionale e, in questo, massimo è il nostro impegno anche a svolgere i necessari controlli sulle attività che pongono in essere comportamenti vietati dalle norme.

Intendo riferirmi, in particolare, al riempimento delle bombole di GPL presso i distributori stradali di GPL per autotrazione, così come al riempimento abusivo delle bombole da parte di soggetti non autorizzati. Già in alcuni Comandi provinciali sono state intraprese specifiche azioni di controllo e di sanzione di questi comportamenti illeciti e sicuramente su tale percorso si sta muovendo tutto il Corpo a garanzia, in ultima analisi, della sicurezza delle persone e della pubblica incolumità.

Il Corpo è poi impegnato – sempre per quanto riguarda il settore del GPL – anche a riesaminare alcune regole tecniche di prevenzione incendi che nel tempo hanno disciplinato le attività tipiche del settore, al fine di verificare la necessità di un loro aggiornamento, anche alla luce degli sviluppi tecnologici intervenuti, così come del quadro normativo di riferimento.

In questo lavoro, il confronto con le imprese – per il tramite delle loro associazioni di categoria e, in primo luogo, Assogasliquidi – è da sempre considerato come positivo e utile al fine di acquisire dai settori interessati le conoscenze ed il know-how specifico che consentono di poter adottare norme e guide tecniche basate sugli sviluppi tecnologici e le innovazioni.

Questa è stata l’impostazione data al nostro lavoro e così si continuerà ancora di più nello sviluppo delle guide tecniche di prevenzione incendi sul settore del GNL.

Il Corpo Nazionale ha da subito adottato specifiche guide tecniche di prevenzione incendi per gli impianti di distribuzione carburanti e per i depositi al servizio di utenze off grid.

Si è trattato di un lavoro innanzitutto proficuo per lo stesso Corpo nazionale perché ha consentito di poter fornire fin dai primi sviluppi del mercato a tutti i Comandi provinciali VVF uno strumento per poter procedere in modo omogeneo alla valutazione dei progetti ai fini della prevenzione incendi, garantendo nel contempo certezze alle aziende impegnate ad investire in questo segmento di mercato.

Il nostro impegno nel settore del GNL è poi proseguito con un analogo lavoro che ha portato nel mese di settembre 2018 alla diffusione di apposite guide tecniche per le infrastrutture c.d. Small Scale LNG. Entrambi gli strumenti citati sono stati elaborati con l’apporto tecnico e di conoscenza messo a disposizione dalle imprese – per il tramite di Assogasliquidi – a conferma del giudizio positivo di questa metodologia di lavoro che abbiamo sempre condotto nel rispetto dei rispettivi ruoli istituzionali.

Una tematica che riteniamo particolarmente importante per i futuri sviluppi dell’utilizzo del GNL è quella della definizione di indicazioni tecniche e di sicurezza per le attività di bunkeraggio del GNL quale carburante per la navigazione e per il suo utilizzo per i servizi di bordo della nave.

In Italia sono state effettuate tre operazioni di bunkeraggio navale (truck to ship): nel 2014 nel Porto di Civitavecchia, nel 2015 nel cantiere Fincantieri di Castellammare di Stabia e l’ultimo – nel dicembre 2018 - presso la stazione marittima di Venezia. In tutte queste operazioni, i Comandi provinciali dei Vigili del Fuoco competenti hanno fornito indicazioni e misure operative per poter garantire la massima sicurezza delle attività.

Ovviamente, si è trattato di casi pilota ma che hanno fatto emergere la necessità di definire delle indicazioni omogenee sul territorio, che siano anche di ausilio e di base per le ordinanze che verranno adottate dalle Capitanerie di Porto.

Su questo, il Corpo sta lavorando per giungere in tempi brevi alla definizione di indicazioni tecniche, operative e di gestione in sicurezza delle operazioni di bunkeraggio, quale base per la regolamentazione delle specifiche ordinanze di autorizzazione alle operazioni di bunkeraggio di GNL, con l’obiettivo di uniformare le procedure e gli adempimenti su tutto il territorio ed essere così pronti a garantire che l’Italia sia – come sempre – pronta anche per gli aspetti di sicurezza a cogliere le sfide dello sviluppo industriale.