Il contributo del Partito Democratico è firmato da Gianluca Benamati. Già professore a contratto nel Politecnico di Torino, Benamati è stato eletto parlamentare nel 2008 ed è attualmente capogruppo del Partito Democratico nella X Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo nonché Responsabile del Dipartimento Energia nell’Esecutivo Nazionale del Partito Democratico.

“Il futuro dell'energia in Italia, è collegato a tre temi fondamentali: ambiente, competitività e sicurezza. Ed è su queste tre direttrici che si articola la nostra proposta politica, nel quadro degli accordi internazionali, a partire da quello di Parigi, e dalle misure poste in essere dall'Unione Europea. Nasce da qui la nuova Strategia Energetica Nazionale (SEN), adottata con il contributo determinante del Partito Democratico, che non è solo una dichiarazione di intenti, ma il disegno di un percorso concreto che deve svilupparsi ed evolversi nel tempo. Da questo punto di vista la SEN contiene le linee direttrici della politica energetica italiana dei prossimi anni.

Ecco, più nello specifico, alcuni punti cardine della nostra visione. Innanzitutto, verso il traguardo del 2050 ci si deve muovere nella prospettiva di un sistema energetico indipendente dai combustibili fossili. Si tratta non solo di un obiettivo, ma di un volano per attirare risorse finanziarie dagli investitori privati e per promuovere percorsi di innovazione e sviluppo industriale.

La percentuale di elettricità derivante da fonti rinnovabili almeno al 55% nel 2030 va in questa direzione avviando anche un percorso che rafforzi l'autoconsumo e la creazione di energy communities. A questo fine, servono investimenti per rafforzare e rendere più flessibile e sicura la rete elettrica, capace di sostenere un nuovo modello operativo con un peso delle fonti intermittenti e una produzione distribuita sempre crescenti. Al contempo, nell'azione di penetrazione delle rinnovabili vanno considerati gli importanti sviluppi tecnologici e un ruolo significativo devono trovare i rifacimenti ed i potenziamenti degli impianti esistenti poiché lo sviluppo di nuove istallazioni dovrà assolutamente limitare il consumo di suolo.

Anche nel settore termico, la penetrazione delle rinnovabili deve crescere in maniera sensibile sino ad arrivare quantomeno al 30% nel 2030. Centrali saranno il tema delle pompe di calore, quello delle biomasse sfruttate però nelle forme e tecnologiche migliori per la riduzione di emissioni di particolato ed i sistemi di teleriscaldamento.

Dal punto di vista dei combustibili fossili la fuoriuscita dal carbone, prevista per il 2025, è un obiettivo cruciale e qualificante. In questo contesto il gas trova un importante ruolo nella fase di transizione allo scopo di mantenere competitivo il nostro sistema e garantirne la sicurezza. In questa fase di trasformazione è importante dare sostegno ai processi di riconversione e rafforzamento del sistema energetico volti anche all'evoluzione dell'occupazione qualificata nel settore.

In ambito europeo, una particolare attenzione va dedicata alla modalità di gestione del prezzo dell’anidride carbonica, elemento chiave per uno sviluppo equilibrato del processo di de-carbonizzazione e per la competitività e la valorizzazione del nostro sistema energetico.

Accanto alla diffusione delle energie rinnovabili, è fondamentale rafforzare politiche orizzontali di efficientamento energetico. Il settore residenziale presenta ampi margini di intervento. Allo scopo di attivare risorse private e sostenere l'incremento di occupazione in questo settore, molto importante per l'economia nazionale, gli sgravi fiscali per le ristrutturazioni a scopo energetico devono essere mantenuti e potenziati, in ottica di una loro stabilizzazione anche collegandoli sempre di più al grado di efficienza degli interventi. Molto opportuno è, in tal senso, il collegamento con gli interventi di sicurezza sismica. Occorrerà, invece, rivedere il funzionamento del meccanismo dei certificati bianchi.

Nel campo della mobilità, l'obiettivo strategico è quello di promuovere una sempre maggior diffusione di veicoli elettrici. A tale scopo è fondamentale un rafforzamento delle azioni tese alla diffusione di infrastrutture per questo tipo di veicoli. Non sarà trascurato, al contempo, il sostegno in ambito nazionale ed europeo allo sviluppo e alla distribuzione di biocarburanti. In questo ambito, un problema importante è costituito dalla vetustà del parco circolante sia privato quanto pubblico; per risolverlo occorrerà un forte raccordo fra le politiche nazionali e locali allo scopo di promuovere l'uso di mezzi sempre più ecologici quali i veicoli elettrici e, in fase transitoria, quelli alimentati a gas naturale o a combustibili rinnovabili, non solo nella mobilità privata ma anche ed esemplarmente per una mobilità collettiva sempre più sostenibile.

Per quanto riguarda il mercato dell'energia, la completa liberalizzazione del settore elettrico dovrà avvenire con metodologie che pongano al centro il consumatore e la relativa consapevolezza all'interno di un mercato trasparente e di facile accessibilità, consentendo una vera concorrenza, condizione questa essenziale per la riduzione dei costi, con una contemporanea riforma del bonus per le famiglie. Per quanto riguarda gli oneri generali, i recenti aumenti decisi dall'Autorità, pur essendo per la quasi totalità causati da fattori collegati ai prezzi di approvvigionamento, dimostrano una volta di più l'urgenza di continuare nell'azione di revisione e riduzione di tale componente.

Il presente articolo è comparso su Staffetta Quotidiana il 18 gennaio 2018