Quando l'attuale governo federale composto da Socialdemocratici, Verdi e Liberali, è entrato in carica nel 2021, il mondo appariva molto diverso da oggi. L'economia tedesca cresceva dello 0,5% all'anno, i tassi di interesse sui titoli di Stato erano negativi e le ambizioni di Berlino di modernizzare il settore dell'elettricità puntando alla fornitura di energia prodotta da energie rinnovabili intermittenti erano elevate.
La Germania si posiziona come hub di transito per il gas europeo. Non è una coincidenza che, al momento della sua nascita, nell'ottobre 2021, l'operatore del mercato del gas tedesco si sia chiamato "Trading Hub Europe" (THE). Ambizione e missione racchiuse in un unico nome. Tuttavia, poco dopo la fondazione di THE, lo scoppio della guerra in Ucraina ha cambiato le cose, infliggendo un duro colpo al mercato del gas tedesco. Ne è seguita una grande riconfigurazione dei flussi di gas in Europa e la Germania ha iniziato a importare gas dai paesi limitrofi - Francia, Paesi Bassi e Belgio- oltre ad aumentare l’import di gas piped norvegese. Il paese, ha, inoltre, rapidamente costruito terminali GNL.
Negli ultimi anni, la Germania ha consolidato la sua posizione come leader europeo nella produzione e nell'innovazione dell'idrogeno. Con un impegno significativo verso la transizione energetica, il paese ha investito miliardi di euro in progetti di idrogeno verde e infrastrutture correlate, anche sotto la spinta dei numerosi finanziamenti dell’Unione Europea. Ma è ancora la Germania il leader indiscusso in questo settore? Il governo tedesco ha recentemente stanziato 4,6 miliardi di euro per 23 progetti di idrogeno verde come parte del programma IPCEI Hydrogen (Important Projects of Common European Interest) coprendo l'intera catena del valore dell'idrogeno, dalla produzione allo stoccaggio e al trasporto, fino allo sfruttamento potenziale degli usi finali.