Numero 311 - Le politiche sul clima tra Bonn e Dubai

07 giugno 2023

Analisi

Al via la nuova Conferenza sui cambiamenti climatici di Bonn

Ha preso il via ieri, 04 giugno 2023, la Conferenza sui cambiamenti climatici di Bonn, che fino al 15 giugno riunirà in Germania (per la 58esima volta) gli organi sussidiari dell’Unfccc, la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. È la prima occasione che hanno di incontrarsi le parti dell’Unfccc, dalla Conferenza Onu sul clima svoltasi lo scorso novembre a Sharm el-Sheikh: l’obiettivo adesso è di sviluppare un approfondimento tecnico sui risultati raggiunti nel corso della Cop27 egiziana, in modo tale che i semi di questo confronto possano trovare terreno politico fertile durante la Cop28 prevista tra fine novembre e metà dicembre negli Emirati Arabi Uniti.

Approfondimento

Verso COP 28: l’approccio degli Emirati Arabi Uniti alla transizione energetica

Gli Emirati Arabi Uniti (EAU) si apprestano ad ospitare la ventottesima Conferenza delle Parti (COP 28) della Convenzione delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici. Il Summit si svolgerà in un momento d’importanza critica per la transizione energetica verso un futuro ad emissioni zero e, per la prima volta, si terrà in un paese del Golfo Persico principalmente noto per essere un grande esportatore di energie fossili.

Approfondimento

Miniere e transizione nell'Africa subsahariana: aspettando la COP28

Nel tentativo di allineare le politiche per limitare il riscaldamento climatico con gli Accordi di Parigi del 2015, contenendo così l’aumento della temperatura ben al di sotto dei 2° e, idealmente, a 1,5° se comparato con i livelli pre-industriali, sempre più paesi stanno introducendo strategie per ridurre le emissioni di gas serra nei prossimi decenni. Un’azione che, come emerge dai risultati del sesto Assessment Report dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), pubblicato nel 2023, non è più procrastinabile.  In previsione di COP28, evento che si terrà negli Emirati Arabi Uniti a novembre 2023, diversi paesi hanno promulgato leggi e politiche che evidenziano il loro impegno a traguardare un’economia net zero carbon nel lungo periodo.

Approfondimento

Esiste un diritto al clima?

Nonostante clima e ambiente siano nell’immaginario collettivo concetti contermini, le radici del diritto al clima hanno assunto una dimensione sempre più autonoma da quella del diritto all’ambiente. Ceppo comune di queste due nozioni è, senza dubbio, il dibattito sulla giuridicità dell’interesse individuale, polarizzato dai due estremi del diritto soggettivo assoluto e dell’interesse diffuso: il primo costruito sul teorema dell’ambiente come bene collettivo «divisibile» e sulla premessa che chiunque disponga di un potere di fruizione individuale della natura che lo circonda, quasi come se ogni persona avesse nella propria sfera giuridica una porzione infinitesimale di ambiente acquisita al modo dei diritti di proprietà o di personalità.

Il punto di vista

La giustizia climatica e le sue dimensioni

Le conseguenze sempre più estreme del cambiamento climatico sugli individui e sulle comunità pongono al centro dell’attenzione temi che, un tempo, erano solo marginalmente considerati. Nel linguaggio collettivo si fa sempre più uso di diritto al clima, di giustizia climatica, di contenzioso climatico, di responsabilità delle nazioni più avanzate economicamente rispetto a quelle più povere, di diplomazia climatica. Tutti temi estremamente complessi, dalle diverse dimensioni e implicazioni di cui, non senza difficoltà, la scienza giuridica sta definendo i contorni. Abbiamo provato a fare chiarezza con il Dott. Riccardo Luporini, Assegnista di ricerca presso l’Istituto DIRPOLIS della Scuola Superiore Sant’Anna e Associato e membro del Consiglio direttivo di JECA (Justice, Environment and Climate Action)

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