Numero 184 - La sfida tecnologica dei nuovi carburanti

21 ottobre 2020

Analisi

Carburanti: il ruolo degli indipendenti nella transizione

La rete italiana dei carburanti, grazie al contributo di attori dinamici e votati all’innovazione come gli operatori indipendenti, ha già avviato un vasto processo di riconversione verso la mobilità low carbon, iniziando ad integrare l’offerta con fuels alternativi e con infrastrutture di ricarica per i veicoli elettrici. In un contesto caratterizzato dal sempre maggior disimpegno delle “major”, sono proprio gli imprenditori privati indipendenti, che rappresentiamo, ad essersi ritagliati un ruolo determinante, facendo da traino all’intero comparto nella delicata fase di transizione energetica.

Approfondimento

Biocarburanti e carburanti sintetici: le vie per la decarbonizzazione (non) sono infinite

Il settore dei trasporti nel breve, medio e lungo termine è chiamato a soddisfare una domanda di mobilità delle persone e delle cose tendenzialmente crescente, senza dimenticarsi le due principali sfide ambientali dell’epoca in cui viviamo: da un lato, un consistente taglio alle emissioni climalteranti per rispettare gli impegni assunti nella COP21 di Parigi; dall’altro, una riduzione immediata delle emissioni inquinanti allo scarico dei veicoli per migliorare la qualità dell’aria, in particolare in ambito urbano.

Approfondimento

Decarbonizzazione e petrolio: diciamoci la verità

Per aver contezza dei problemi da superare per conseguire gli obiettivi dell’Accordo di Parigi o del Green Deal europeo penso che il criterio cui attenersi debba essere quello di dire le cose come stanno. Anche se possono dispiacere. Le cose stanno che ‘transizione energetica’ e ‘decarbonizzazione’ non si sono ad oggi materializzati. Nei trascorsi venti anni, il passaggio al dopo-fossili non ha fatto un alcun passo in avanti: col loro peso nei consumi primari di energia aumentato dall’80% all’81% e nella generazione elettrica diminuito di appena 2 punti dal 65% al 63% (dati AIE). Idem per quanto riguarda la decarbonizzazione con l’intensità carbonica (CO2/tep) rimasta stabile nei consumi primari e addirittura aumentata nell’elettricità.

Approfondimento

Diesel, elettrico e idrogeno: quale futuro per la mobilità europea?

L’impatto delle emissioni di particolato, ossidi di azoto e anidride carbonica su persone, ambiente e clima è oggetto di accesi dibattiti. Secondo il Forum Internazionale dei Trasporti (FIT - ITF), la circolazione delle persone aumenterà di circa il 50% a livello globale, tra il 2015 e il 2030. Entro il 2050 poi, saranno oltre sei miliardi a vivere nelle megalopoli, con conseguente aumento del traffico urbano, destinato a triplicarsi. Inoltre, il crescente fenomeno del commercio online alimenterà ulteriormente la congestione nei centri delle città.

Approfondimento

Come la CO2 si trasforma in carburante?

Per promuovere la crescita sostenibile occorre avviare una corretta integrazione tra diversi processi industriali al fine di minimizzare le emissioni di CO2 in atmosfera e nello stesso tempo garantire un’effettiva crescita economica. Le tecnologie di cattura, stoccaggio e riuso del carbonio (Carbon Capture Use and Storage, CCUS) offrono un’opzione per una chiusura efficiente del ciclo del carbonio emesso non solo dal settore industriale ma anche dal trasporto di lunga distanza marittimo, aereo e terrestre. 

Approfondimento

Le fonti alternative per la mobilità: un approccio ingegneristico

Se si desidera effettuare una valida comparazione delle fonti energetiche disponibili per il trasporto delle persone e delle cose, è necessario applicare uno schema rigoroso che tenga conto di tutti gli aspetti che servono a valutarne l’effettiva sostenibilità. La valorizzazione delle risorse nazionali di idrocarburi e delle tecnologie “automotive” per un sistema dei trasporti sostenibile è un’opportunità di cui il nostro Paese può e deve dotarsi, rendendo compatibile lo sviluppo economico del Paese e i target di contenimento delle emissioni previsti dagli accordi internazionali.

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