I cambiamenti climatici e il degrado ambientale costituiscono una minaccia per l'Europa e per il mondo. Per superare queste sfide, i paesi dell'UE si sono impegnati a conseguire l'ambizioso obiettivo della neutralità climatica entro il 2050, rispettando gli impegni assunti nel quadro dell'accordo di Parigi. La strategia per conseguire tale obiettivo è il Green Deal, pacchetto di iniziative adottate nel 2019 che mira ad avviare l'Unione europea lungo la strada di una transizione verde.

Per facilitare e assicurare il raggiungimento di questo traguardo, nel 2021, la Commissione europea ha presentato il pacchetto di riforme noto come Fit for 55; questo articolato impianto normativo prevede – tra le altre cose - una serie di regolamenti e strumenti volti a conseguire un obiettivo intermedio al 2030, ovvero ridurre le emissioni di gas serra del 55% rispetto ai livelli del 1990. Si tratta di un primo traguardo lungo la traiettoria verso il Net-Zero, attraverso cui l’UE si propone di arrivare a un azzeramento delle emissioni nette in tutte le attività produttive.

Le novità normative, che prevedono un accesso più rapido ai finanziamenti e la semplificazione del quadro normativo, rappresentano un’opportunità per le aziende per portare avanti con successo il processo, ormai in atto, di decarbonizzazione. Le soluzioni disponibili sono molteplici: un mix di tecnologie sostenibili ritagliate su misura per ogni caso specifico. Operatori energetici integrati,  solidi e qualificati possono intervenire in supporto, contribuendo ad aumentare i benefici economici ed ambientali di questo difficile ma ineludibile percorso.

In Italia, un caso di successo nell’implementazione di un concreto percorso di decarbonizzazione è quello che un’importante realtà imprenditoriale come Michelin Italiana ha avviato per il proprio stabilimento di Cuneo, il più grande sito produttivo di Michelin in Europa Occidentale, con 900.000 mq di area coperta e una capacità produttiva di 13 milioni di pneumatici per vetture all’anno.

Presso lo stabilimento di Cuneo è stato costruito e di recente messo in esercizio un mix di soluzioni di decarbonizzazione che permetterà di anticipare il raggiungimento dell’obiettivo della riduzione del 50% delle emissioni al 2030 (rispetto al 2010) – oggi è già al -47% -  e  di avanzare verso il target di neutralità carbonica entro il 2050. Si tratta di un progetto complesso, che tiene conto delle specifiche esigenze dell’azienda e che è stato reso possibile grazie al lavoro di squadra e alle competenze di un operatore energetico integrato come Edison Next, con cui Michelin Italiana ha sottoscritto un accordo pluriennale per migliorare le sue performance energetiche, la sostenibilità ambientale e ridurre la carbon footprint dello stabilimento di Cuneo.

Il progetto ha portato all’installazione di un impianto di trigenerazione ad alta efficienza, realizzato con motori endotermici alimentati a gas metano, di potenza pari a 23 MWe in grado di produrre contemporaneamente energia elettrica, acqua per il riscaldamento e il raffrescamento e vapore (in autoproduzione) destinato alla produzione degli pneumatici. È stato poi associato un sistema integrato di produzione di energia termica (vapore decarbonizzato) tramite una caldaia a biomassa e tre caldaie a gas metano di integrazione e back-up. La caldaia a biomassa utilizza biomassa legnosa da filiera corta certificata, salvaguardando così il territorio, valorizzando le risorse locali e le sinergie a livello territoriale e contribuendo ulteriormente agli obiettivi di sostenibilità del progetto. Nell’individuazione di questa soluzione, determinanti sono state le competenze maturate da Edison Next nell’ambito della biomassa legnosa utilizzata in impianti di teleriscaldamento sviluppati o in via di sviluppo nel cuneese e in Piemonte.

Inoltre, sono stati installati tre impianti fotovoltaici complessivamente di potenza superiore a 2 MWe - uno a terra e due sulle pensiline dei parcheggi, di cui uno adiacente alla centrale – che alimentano la rete elettrica dello stabilimento.

Tali interventi permettono di coprire il 97% del fabbisogno energetico del sito e consentono di avere a disposizione il 16% di energia da fonti rinnovabili. Per aumentare nel tempo la quota green, l’impianto di trigenerazione è pronto per utilizzare biometano al 100% ed è già predisposto per l’uso di idrogeno al 10%.

Con l’attuale mix di soluzioni è prevista una riduzione delle emissioni di CO2 di 18.000 tonnellate all’anno*.

Pur consapevoli della complessità del processo di transizione energetica, che implica tempo, competenze, servizi e investimenti, il best case di Michelin dimostra che tale processo è possibile. È opportuno che le aziende italiane, che devono intraprendere un percorso evolutivo anche in termini tecnologici, attuino una collaborazione sinergica con operatori energetici affidabili, che possano fornire il giusto supporto e le soluzioni più adeguate alle esigenze diverse di ogni singola realtà imprenditoriale.

*Il calcolo, effettuato tramite coefficienti emissivi standard, si basa sulla riduzione di emissione di CO2 nella nuova configurazione (Trigenerazione + Fonti rinnovabili) rispetto alla situazione ex-ante dei sistemi di produzione presenti in sito.