L’energia è bella perché è varia: nell’epoca in cui il concetto di transizione energetica è il più gettonato nel dibattito pubblico spesso ci si dimentica di altri aspetti altrettanto importanti, come quello di “mix energetico”, mentre sta finalmente affiorando quello di “sostenibilità sociale”.
Con il progetto RiEnergia, nato 100 settimane fa e frutto della collaborazione con Staffetta Quotidiana, abbiamo cercato di illustrare proprio questa diversità e questa complessità, fornendo ai lettori uno strumento attraverso cui conoscere, approfondire e riflettere sulla materia.
Ciascuna tecnologia energetica è fondamentale, ma nessuna è in grado da sola di garantire tutte le esigenze di una società che si muove (in autobus, automobile, treno, aereo, bicicletta …), si scalda (con caldaie a gas, pompe di calore, cogeneratori, stufe a pellet …), lavora (come operaio, impiegato, postino, autotrasportatore…).
In questi 100 numeri abbiamo quindi dato voce ad una platea il più possibile ampia di posizioni, senza discriminare una fonte a vantaggio di un’altra e interpellando sullo stesso tema esperti con specificità e/o opinioni anche molto diverse tra loro, al fine di comporre un quadro il più possibile esaustivo sul tema di volta in volta trattato. E lo abbiamo fatto cercando di rispettare due principi fondamentali a cui, a nostro avviso, la narrativa energetica dovrebbe conformarsi: la razionalità e la profondità. Razionalità: perché presentare e sostenere la bontà di una tecnologia non può automaticamente significare che il mondo sia pronto per quella tecnologia; in questo settore ogni transizione richiede tempo, molto più tempo che in altri comparti industriali. Profondità: perché solo attraverso un’informazione seria, trasversale e articolata si mette il lettore nella condizione di formarsi un’opinione e, perché no, incuriosirsi e cercare ulteriori approfondimenti. Ecco perché scorrendo i 100 numeri dell’archivio troverete articoli in cui si sosterrà che il nucleare è la soluzione a tutti i problemi e altri che lo indicano come la fonte di ogni male; o ancora contributi in cui si sottolinea l’espansione e la centralità delle rinnovabili e altri in cui emerge il ruolo ancora cruciale delle fonti fossili. Ed ecco perché ogni numero si compone di almeno quattro approfondimenti, che sviscerano lo stesso argomento con tagli disciplinari differenti e talvolta con posizioni contrastanti.
C’è un caso emblematico che vorrei raccontare. Il primo agosto del 2017 abbiamo dedicato un numero alla transizione del mercato elettrico italiano dalla maggior tutela al mercato libero. In quei giorni era infatti all’esame del Senato l’approvazione della prima Legge annuale della Concorrenza che dava il via all’iter che avrebbe portato, un anno più tardi, alla definizione del 1° luglio 2020 come data di fine del mercato tutelato. Il numero si apriva con una bella analisi di Gionata Picchio (Staffetta Quotidiana) e si completava con gli articoli di Massimo Bello (Aiget) e Alessandro Petruzzi (Federconsumatori). Questi ultimi riflettevano rispettivamente i vantaggi e gli svantaggi di una simile svolta, antitesi messa in evidenza dalle loro stesse titolazioni. Ebbene, per quanto entrambi argomentassero con razionalità la propria ragione e (inutile dirlo) fossero entrambi ben scritti, l’articolo sugli svantaggi è stato letto 13 volte tanto l’articolo sui vantaggi. Un piccolo segnale che fa capire quanto il pubblico tende mediamente ad essere più incline alla notizia negativa che non a quella positiva, e più attento a scovare un’eventuale “fregatura” che ad approfondire la novità, qualunque essa sia.
Nei circa 500 articoli proposti in queste 100 settimane, e grazie al fondamentale contributo di 300 autori italiani e internazionali tra esperti di settore, giornalisti specializzati, accademici, ricercatori, associazioni di categoria, rappresentanti di impresa, abbiamo cercato di non lasciare indietro nessun tema, pur nella consapevolezza che la vastità della materia richiede ancora molto lavoro. Dai primi numeri sull’entrata in vigore dell’Accordi di Parigi e l’elezione di Trump, abbiamo cercato di seguire le principali evoluzioni che vanno interessando tutti i mercati dell’energia, senza trascurare la dimensione clima-ambiente. Il ruolo del gas nella transizione energetica, specie nelle sue declinazioni più avanzate (GNL e biometano); le diverse e numerose questioni (fiscali, politiche, legali e ambientali) che hanno interessato il downstream petrolifero e in particolare la rete carburanti; la crescente centralità delle rinnovabili nella generazione elettrica, sottolineandone sia vantaggi che i limiti ancora da superare; la trasformazione che va attraversando l’intero sistema elettrico nazionale (ma anche europeo): sono solo alcuni dei topic analizzati, a cui si sono aggiunti, tra l’altro, numeri focalizzati su temi di attualità come la geopolitica, il caro-bollette, la normativa sui rifiuti e speciali dedicati agli scenari di lungo termine, all’innovazione tecnologica e alla crescente digitalizzazione del comparto energetico, con le implicazioni che ne derivano.
Cosa leggono i lettori di RiEnergia?
(Accessi al sito per singola categoria)
Per queste ragioni abbiamo deciso di celebrare il 100° numero ripubblicando cinque articoli che danno un’idea dei macro-temi di cui ci siamo occupati in questi anni. In apertura troverete il pezzo di Tommaso Barbetti dedicato all’eolico e alle sue prospettive di sviluppo in Italia. È un articolo del giugno 2017 ma abbiamo deciso di riproporlo per due ragioni: con 5.763 visualizzazioni è tra i più letti di sempre sul nostro portale ed ha un taglio divulgativo che ben introduce una fonte che continua a rappresentare una novità per molti cittadini italiani. A proposito di transizione, non va dimenticato il ruolo del gas nel futuro dell’energia mondiale, chiaramente descritto dall’autorevole penna del professor Luigi De Paoli. A seguire vi è l’approfondimento del professor Tommaso Lucchini sul diesel in Italia, un articolo di grande attualità in cui si chiede quanto davvero questo carburante sia responsabile dell’inquinamento di cui è accusato. Restando sul tema della mobilità, non potevamo non ripubblicare uno dei tanti approfondimenti sul biometano. Abbiamo scelto quello di Elisa Stellato perché, oltre a sintetizzare le novità introdotte dal Decreto Biometano del 2 marzo 2018, ne individua le prospettive di sviluppo sul mercato italiano. In chiusura, si ripropone l’analisi di Gionata Picchio su una delle tante sfide che sta affrontando il mercato elettrico, quella legata ai meccanismi di capacità.
Il 7 novembre 2016, insieme a Staffetta Quotidiana, abbiamo dato vita a questo progetto editoriale, convinti della necessità di una riflessione approfondita per comprendere, sviluppare e gestire un sistema complesso come quello energetico. Le difficoltà incontrate dalla transizione energetica e dalle politiche ambientali e climatiche confermano che le semplificazioni, oltre a essere sbagliate, sono inefficaci. E che per rispondere a sfide epocali servono conoscenza, competenza e dibattito. RiEnergia è qui per questo.
100 volte grazie