Il contributo di Fratelli d’Italia è firmato da Walter Rizzetto, deputato di FdI e candidato alla Camera, già attivo nella scorsa legislatura sui temi energetici nelle file del Movimento 5 Stelle.
“L'Europa è costretta a importare risorse energetiche come petrolio e gas, rivolgendosi ai Paesi ricchi di queste materie prime come la Russia, gli Usa e i paesi dell'Opec. Già questa semplice constatazione mette in evidenza come l'approvvigionamento energetico sia una questione geopolitica, perché tutto passa per la capacità di intessere rapporti commerciali e politici tra le forze in gioco. Il mercato europeo è senza dubbio il mercato che fa più gola ai paesi esportatori, essendo fatto da Paesi altamente sviluppati, la cui domanda di energia è sempre più importante.
Ed è proprio nel contesto geopolitico che va inquadrata la strategia dell'approvvigionamento energetico italiano. Già dai tempi di Enrico Mattei l'Italia - che ha poco petrolio ma gode di un'altra risorsa naturale forse più importante: la posizione geostrategica nel Mediterraneo - è riuscita a intessere quei rapporti commerciali e diplomatici che hanno fatto grande l'Eni, vero e proprio gioiello nostrano.
E nel solco di questa tradizione, l'ultimo governo eletto dal popolo italiano - quello di centrodestra - riuscì a portare a casa numerosi accordi per l'approvvigionamento e lo sviluppo energetico. Tra tutti vale la pena citare il gasdotto South Stream, la mastodontica opera infrastrutturale che avrebbe dovuto collegare direttamente l'Italia con le sorgenti di ‘oro blu' siberiano. Quest'opera avrebbe dovuto servire l'Italia e l'Europa Centrale, passando dalla Crimea sotto il Mar Nero fino ai Balcani e poi nell'Adriatico, e fu interamente progettata da Eni e da Gazprom. Lo scoppio della guerra in Donbass e le successive sanzioni alla Russia di Putin fecero tramontare il progetto nel 2014, con gravissimo danno per l'Eni e per l'Italia che di fatto ha perso la possibilità di avere un altro canale commerciale che avrebbe garantito enormi vantaggi per l'approvvigionamento energetico. Essere dipendenti da pochi fornitori o peggio ancora da un cartello di fornitori senza avere alternative, significa non essere sovrani.
Fratelli d'Italia intende indubbiamente e decisamente investire nelle energie rinnovabili, ma vuole soprattutto restituire all'Italia il suo ruolo “baricentrico” sullo scacchiere geopolitico, superando le barriere che ostacolano quei rapporti commerciali che oggi ci impediscono di crescere e di differenziare l'offerta. Riacquistare la sovranità energetica attraverso un vero piano strutturale delle fonti alternative soprattutto ad uso domestico senza andare a rubare i campi all'agricoltura favorendone le speculazioni. Riacquisire la piena sovranità nella politica estera è propedeutico ad una sana e proficua politica energetica.”
Il presente articolo è comparso su Staffetta Quotidiana il 29 gennaio 2018