La democrazia è indispensabile per la transizione ecologica? Prima di rispondere scontatamente “sì” - sulla base del fatto che l’interesse generale dovrebbe prevalere sugli interessi particolari di inquinatori - vale la pena prestare attenzione a un tallone d’Achille dei sistemi democratici in cui siamo abituati a convivere. Il che non significa disconoscere le virtù della democrazia, bensì riconoscerne le debolezze per rafforzarla.
I cambiamenti climatici sono strettamente connessi con la storia geologica e biologica del nostro pianeta. Avvengono da miliardi di anni e sono stati almeno la con-causa di diverse estinzioni di massa che hanno costellato l’evoluzione della vita sulla terra. Dalla fine dell’ultima glaciazione, circa 11.000 anni fa, la stabilità del clima è stata forse la causa primaria che ha permesso lo sviluppo delle società umane, la loro diffusione nel pianeta, la nascita dell’agricoltura e con essa l’emergere degli insediamenti umani e delle grandi civiltà.
Il fenomeno del riscaldamento globale è ormai inequivocabile, come confermato dagli ultimi rapporti dell’IPCC (IPCC, 2014; 2018), con cambiamenti in atto che non hanno precedenti su una scala multi-decennale, centenaria o addirittura ultra-millenaria. La temperatura media globale osservata è oggi di circa 1,1°C superiore rispetto ai livelli dell’era preindustriale e questo sta già determinando importanti effetti, tra cui (solo per citarne alcuni) l’aumento di fenomeni meteorologici estremi (ondate di calore, siccità, forti piogge), l’innalzamento del livello del mare, la diminuzione del ghiaccio Artico, l’incremento di incendi boschivi, la perdita di biodiversità, il calo di produttività delle coltivazioni.
Lo scorso 23 marzo, il “consorzio” di associazioni che prende il nome di Rinascimento Green ha presentato alla Camera dei Deputati il proprio “Progetto di lustro”, un dossier che contiene cinque priorità di azione e progetti immediatamente cantierabili, per decarbonizzare alcuni settori industriali, favorire l’inclusione e giustizia sociale, costruire un Paese resiliente. A distanza di una settimana, la coalizione di cui fanno parte, tra gli altri, Legambiente, Slow Food e ARCI, lancia le prime due assemblee per il clima su scala regionale, in Emilia-Romagna e Calabria. Ne abbiamo parlato con Annalisa Corrado, portavoce di Rinascimento Green e dell’associazione Green Italia.