Fino a pochi anni fa, il tema dell’accesso a sistemi energetici puliti e moderni, a prezzi ragionevoli, era un argomento tipico del dibattito relativo alle economie emergenti dove, ancor‘oggi, 1 miliardo di persone non ha accesso all’elettricità e oltre 2,7 miliardi di persone utilizzano tecnologie inquinanti per la cottura degli alimenti e il riscaldamento. Negli anni recenti, complice da una parte la crisi economica che ha aumentato il numero di persone in povertà, e dall’altra il crescente peso delle componenti para tariffarie nelle bollette, nelle economie avanzate è emerso il problema dell’impossibilità di far fronte al pagamento per i consumi di energia per determinati segmenti della popolazione (affordability).
Povertà energetica e clima: due facce della stessa medaglia, quella della sostenibilità. Dalla pubblicazione del Rapporto Brundtland in poi, la sostenibilità è stata interpretata come un concetto basato su due equità: quella inter-generazionale, ovvero la protezione del pianeta nel tempo, e quella intra-generazionale, ovvero la giustizia all’interno della stessa generazione, lo sradicamento della povertà, anche di quella energetica ovviamente.
Siamo esseri sociali, quindi non sorprende che le relazioni tra le persone abbiano un impatto sulla nostra capacità di far fronte alla povertà energetica. Nel recente studio che abbiamo condotto, abbiamo scoperto che le persone attivano una serie di relazioni (amici, familiari, consulenti e altri) per accedere più facilmente a servizi energetici adeguati in termini di riscaldamento, mobilità ed elettricità. In maniera inversa, avere accesso ai servizi energetici può far sì che le persone siano più incentivate a formare o mantenere relazioni, con risvolti che possono essere positivi o negativi.
Secondo i dati dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, nel 2017 il numero di persone che non hanno accesso all’elettricità nel mondo è sceso per la prima volta nella storia sotto ad 1 miliardo. Tra il 2016 e il 2017, in particolare, 97 milioni di persone hanno ottenuto l’accesso all’energia elettrica. Un dato che, tuttavia, la stessa AIE definisce impari, dal momento che tre quarti di questi nuovi cittadini energetici si trovano in Asia ed un simile risultato è fortemente dovuto al piano di elettrificazione dei villaggi rurali realizzato dal governo indiano.