Numero 63 - L'incerto futuro dei certificati bianchi

20 marzo 2018

Analisi

Quale futuro per i certificati bianchi?

Il sistema dei Titoli di Efficienza Energetica (TEE), introdotto nel 2001 e poi effettivamente attivato nel 2005, è diventato negli anni un riferimento costante per le politiche di promozione dell’efficienza energetica sia in Italia che negli altri paesi europei. Negli ultimi mesi, tuttavia, le dinamiche di prezzo rilevate sul mercato dei certificati bianchi hanno determinato un animato dibattito sul fatto che questo meccanismo, dopo aver efficacemente funzionato per molti anni, possa essere entrato in crisi.

Approfondimento

Certificati bianchi: si complica la presentazione dei progetti

Un aspetto importante nel meccanismo dei certificati bianchi (TEE) è la presentazione dei progetti di efficientamento energetico. Si tratta in effetti del primo passo verso l’ottenimento dei titoli e la loro valorizzazione, e, rispetto agli altri schemi di incentivazione nazionali, presenta un livello di qualità e complessità maggiore. Non a caso il tasso di rigetto delle proposte di progetto (PPPM, PC, PS per gli addetti ai lavori) e delle richieste di rendicontazione dei risparmi (RVC e RC) risulta elevato: nell’ordine del 40-45% nel primo caso e in crescita negli ultimi tre anni dal 7% al 25% nel secondo.

Approfondimento

Riforma dei TEE: i vantaggi di un sistema ad aste

Il sistema dei certificati bianchi (TEE) in Italia è oggetto di recenti ipotesi di revisione e di cambiamento. Nel corso degli anni, infatti, il costo sostenuto dal sistema è aumentato ed ha generato un aggravio del costo dell’energia pagato dagli utenti. Le criticità sono state individuate essenzialmente nella volatilità dei prezzi e nella difficoltà per la domanda di esercitare pressione sugli stessi.

Approfondimento

Certificati bianchi: un’invenzione italiana da difendere

I rapporti statistici pubblicati nei mesi scorsi dal Gestore dei servizi energetici (GSE) e dal Gestore dei mercati energetici (GME) non restituiscono un quadro chiaro per il futuro del meccanismo dei Certificati Bianchi. Permane, infatti, un’evidente discrasia tra le affermazioni riguardo la disponibilità dei titoli di efficienza energetica (TEE) e l’impennata dei prezzi che i medesimi titoli hanno registrato nell’ultimo anno sul mercato dei TEE. Questa incertezza fa temere per la “salute” del meccanismo, per cui si stanno approntando delle “cure” che non si sa ancora quanto saranno efficaci.

Approfondimento

Certificats d’Économie d’Énergie: l’esperienza francese

Le autorità pubbliche francesi hanno orientato le loro strategie di transizione energetica sulla progettazione di strumenti che siano in grado di incoraggiare pratiche di consumo energetico più sostenibili (questo vale sia per le famiglie che per le industrie), maggiori investimenti nella ristrutturazione edilizia, una valutazione commerciale dell’efficienza energetica al momento dell'acquisto o dell’affitto di abitazioni, la formazione delle maestranze al fine di migliorare le tecniche edili esistenti, consentendo al contempo l’attuazione della direttiva europea 2012/27/UE denominata "efficienza energetica".

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