Il sistema elettrico italiano sta affrontando un momento chiave. Da un lato,  bisogna risolvere crisi di breve termine in larga parte dovute all’instabilità geopolitica. Dall’altro, la necessità - non rinviabile - di progettare un futuro energetico sostenibile, resiliente ed economicamente competitivo, e investire per farlo diventare realtà.

Nell’immediato, il tema del costo dell’energia resta centrale. Le famiglie e le imprese italiane hanno vissuto negli ultimi anni una grande volatilità dei prezzi, alimentata dalla dipendenza dai combustibili fossili e dall’instabilità dei mercati globali. Per invertire questa tendenza, la risposta più efficace sta nell’incrementare in modo deciso la produzione di energia da fonti rinnovabili legandole a una contrattualizzazione di fornitura a medio-lungo termine. Dal punto di vista della produzione di energia green, siamo sulla strada giusta: alla fine del 2024, il 41% della domanda elettrica nazionale è stato coperto da fonti pulite, e sono già in pipeline oltre 150 GW di progetti fotovoltaici ed eolici in attesa di autorizzazione, che è necessario accelerare. Per incidere concretamente sui prezzi, infatti, dobbiamo raggiungere quanto prima un mix in cui le rinnovabili pesino per il 60-70%.

In questo senso, sono da accogliere con favore alcune delle misure strutturali introdotte dal Governo con il DL Bollette. La creazione di una piattaforma per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di energia rinnovabile è un passo avanti importante. Offrire forniture ancorate al costo reale delle rinnovabili, tramite contratti di medio-lungo termine, consente di sganciare progressivamente i prezzi dell’elettricità dalla dipendenza dal gas. È bene chiarire che non possiamo modificare il funzionamento del mercato spot, che è integrato a livello europeo; servono strumenti paralleli che rendano competitivo l’approvvigionamento da rinnovabili dando stabilità ai prezzi nel lungo periodo

Un’altra misura degna di nota è quella che semplifica il repowering dell’eolico: sostituire vecchi impianti con tecnologie più efficienti, senza ulteriore consumo di suolo, permetterà di aumentare la produzione fino a 22 TWh. Analogamente, è necessario sbloccare il repowering del fotovoltaico, rimuovendo gli ostacoli normativi ancora presenti nel Testo Unico: potremmo così ottenere fino a 18 TWh di energia pulita, con un impatto ambientale incrementale pari a zero.

Ma la produzione non basta. Occorre parallelamente investire in maniera massiccia sulle reti elettriche, per renderle più robuste, flessibili e capaci di gestire la crescente complessità del sistema. Il fabbisogno elettrico italiano è destinato a crescere del 35% entro il 2040, spinto dall’elettrificazione dei processi industriali, dalla mobilità elettrica, dalle pompe di calore e dal crescente peso del digitale (data center, intelligenza artificiale). Entro quella data, fino all’80% della nuova capacità rinnovabile sarà connessa a livello di distribuzione, e le nostre reti – oggi concepite per un flusso monodirezionale – dovranno essere in grado di gestire flussi bidirezionali e variabili, in un contesto in cui i prosumer e la generazione distribuita avranno un ruolo sempre più rilevante. L’Italia è già all’avanguardia in Europa, ma serve uno sforzo ulteriore e condiviso per adeguare le reti di tutto il continente.

Guardando al lungo termine, l’obiettivo del net zero non è solo un impegno climatico: è una strategia industriale per rilanciare la competitività del nostro Paese. Il settore elettrico sarà il protagonista di questa transizione, ma per reggere l’urto di una domanda in crescita serve un sistema integrato, tecnologicamente evoluto ed economicamente sostenibile. Dobbiamo innovare tutta la filiera: dalla generazione allo stoccaggio, dalla trasmissione ai modelli di consumo.

Elettricità Futura crede in una transizione guidata da criteri di sostenibilità economica, sociale e ambientale. Per questo promuoviamo una visione di neutralità tecnologica: non esistono tecnologie buone o cattive in astratto, ma soluzioni da adottare in base alla loro maturità, efficienza e sostenibilità. L’obiettivo non è ideologico, è pratico: costruire un sistema energetico nazionale che garantisca approvvigionamenti sicuri, stabili, accessibili e sempre più puliti.

La sfida è complessa, ma non possiamo più permetterci di rinviarla. Le condizioni per vincerla ci sono tutte: ora serve coerenza normativa e un forte patto tra istituzioni, imprese e cittadini. Solo così potremo trasformare l’attuale emergenza in una grande opportunità di rilancio per un settore così importante per l’economia italiana.