Una sfida tanto ambiziosa quanto necessaria. L’accelerazione impressa allo sviluppo delle rinnovabili con il piano REPowerUE dell’Unione Europea che ha fissato al 45% la quota di consumi finali coperti da energia green al 2030, impone a tutti i Paesi e ai player dell’energia un rinnovato sforzo per coniugare sicurezza energetica e decarbonizzazione. Un impegno che per l’Italia significa installare 85 GW di rinnovabili al 2030, per una media di circa 12 GW all’anno. È una sfida importante, che genera innumerevoli benefici per l’economia, la società e l’ambiente. Elettricità Futura stima entro la fine del decennio investimenti nel settore elettrico e della sua filiera industriale per 309 miliardi di euro, benefici economici - in termini di valore aggiunto – pari a 345 miliardi di euro e 470.000 nuovi posti di lavoro nella filiera e nell’indotto elettrico, oltre a una riduzione del 75% delle emissioni di CO2 prodotte dagli operatori energetici rispetto al 1990.

 

Edison si inserisce in questo quadro come operatore responsabile, leader della transizione energetica in Italia, un ruolo confermato con un piano di sviluppo che, in linea con i target nazionali ed europei di decarbonizzazione, ha nell’incremento della generazione rinnovabile il principale asse strategico di crescita, insieme all’efficienza energetica, i servizi per i clienti finali e le attività gas e green gas. Prevediamo di investire entro il 2030 3 miliardi di euro su tutto il territorio nazionale, per aumentare la nostra capacità rinnovabile installata dagli attuali 2 GW a 5 GW di eolico, solare e idroelettrico, più almeno 1 GW ulteriore di stoccaggio tra impianti di pompaggio idroelettrico e batterie d’accumulo. Solo nei prossimi tre anni realizzeremo nuova potenza eolica e fotovoltaica per 1.500 MW dal Nord al Sud del Paese, grazie a una robusta pipeline di sviluppo di green-field e integrali ricostruzioni. Siamo inoltre in una posizione ottimale per sviluppare la catena dell’idrogeno verde facendo leva sul nostro parco di generazione rinnovabile e su ulteriori 500 MW di nuovi impianti che metteremo a servizio della sua produzione. A fine piano la generazione green rappresenterà il 40% del nostro mix produttivo, dando un contributo importante all’abbattimento delle emissioni climalteranti.

 

In Italia attualmente riusciamo a installare 2GW all’anno a fronte di un ritmo che dovrebbe essere sei volte maggiore. È evidente che occorre accelerare le procedure autorizzative. La risposta del governo in questo senso sta dando i primi risultati: la commissione dedicata PNIEC-PNRR ha tempi di risposta più veloci e sta lavorando nella giusta direzione. E anche il REPowerEU va nella direzione della semplificazione degli iter autorizzativi definendo i progetti rinnovabili di interesse pubblico preminente e richiedendo agli Stati membri di identificare aree particolarmente idonee definite ‘go-to areas’ nelle quali non sarà necessaria una VIA per singoli progetti, ma piuttosto Valutazioni Ambientali Strategiche (VAS) sulle singole aree. Lavorare su questo aspetto permetterà di spingere nella direzione dello sviluppo rinnovabile.

Naturalmente nel nostro Paese non mancano esempi di amministrazioni locali particolarmente attente allo sviluppo sostenibile del territorio come, per fare un esempio recente, la Sicilia, dove abbiamo inaugurato nelle scorse settimane un parco eolico greenfield da 45MW. Con il parco eolico di Mazara del Vallo, Edison ha ulteriormente rafforzato la sua posizione di leader nel settore, superando 1 GW di capacità eolica installata. L’impianto è stato realizzato con le tecnologie più all’avanguardia, in modo da risultare in armonia con le coltivazioni a vite del territorio, ed è in grado di coprire il fabbisogno energetico di circa 50.000 famiglie.

Parco eolico di Mazara del Vallo

Fonte: Edison

Un tassello della nostra roadmap al 2030 che si accompagna a quello del fotovoltaico e dell’idroelettrico. A fine maggio abbiamo inaugurato un altro impianto, questa volta mini-idro a Palestro in Lombardia, sul fiume Sesia. Palestro è un altro caso concreto di come è possibile realizzare la transizione energetica in modo diffuso sul territorio, condividendone i benefici con i cittadini. Quella di Palestro è una centrale mini-idro ad acqua fluente, completamente interrata, che sfrutta un salto d’acqua di poco più di 3 metri per soddisfare il fabbisogno di 5.000 famiglie. Per questo mini-idro, Edison ha lanciato il primo crowdfunding d’Italia legato a una infrastruttura energetica, coinvolgendo la comunità locale nella sua realizzazione. In circa 10 giorni abbiamo raggiunto l’obiettivo della raccolta fondi con una grandissima adesione dai residenti che, attraverso questa iniziativa, oltre a condividere i benefici derivanti dalla realizzazione dell’opera, si sono resi protagonisti della transizione energetica del proprio territorio.

Impianto mini-idroelettrico di Palestro

Fonte: Edison

Ma Palestro racconta anche un’altra storia: quella dell’importanza strategica del comparto idroelettrico nel mix rinnovabile del Paese. Ad oggi, l’idroelettrico è la prima fonte rinnovabile per produzione. E il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima attribuisce al settore una crescita della produzione di oltre 2 TWh all’anno da qui al 2040, al fine di aumentare la generazione rinnovabile e la flessibilità del sistema elettrico nazionale. Tuttavia, più del 70% degli impianti idroelettrici nel nostro Paese ha più di 40 anni e l’86% delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche è già scaduto o scadrà entro il 2029. Una revisione della durata delle concessioni idroelettriche permetterebbe agli operatori come Edison di mettere in campo investimenti in Italia per almeno 9 miliardi di euro aggiuntivi rispetto a oggi, favorendo filiere industriali nazionali e consentendo un incremento della produzione tra il 5% e il 10%. Una sfida cruciale, che chiama alla responsabilità e alla cooperazione istituzioni e operatori, per traguardare la transizione energetica verso un sistema più sicuro, resiliente e sostenibile.