Con la legge di conversione del decreto Sostegni-bis è stato rifinanziato con 350 milioni di euro il fondo automotive per l’acquisto di veicoli a basse emissioni di CO2 e per la prima volta gli incentivi sono stati estesi anche alle auto usate, con un importo dedicato di 40 milioni. La legge è in vigore dal 24 luglio e dunque avranno diritto a usufruire del bonus le auto acquistate dopo quella data che rispettano i requisiti della norma. La piattaforma per prenotare l'incentivo, tuttavia, nel momento in cui scriviamo, non è ancora attiva: è previsto che sia operativa nel mese di settembre.

Per poter accedere al bonus dedicato alle usate è necessario rottamare una vettura vecchia di almeno dieci anni e acquistarne una Euro 6 che non abbia un valore superiore a 25 mila euro, non emetta più di 160 g/km di CO2 e non abbia già usufruito dell'incentivo. Nella logica consolidata ormai dal 2019 – l'anno in cui è stato introdotto con la legge di Bilancio l'ecobonus – il contributo più sostanzioso va alle (poche) auto elettriche e plug-in (2.000 euro) che si possono reperire sul mercato dell'usato, mentre per i modelli più diffusi il contributo è di 1.000 o 750 euro, in base alla fascia di emissioni (rispettivamente 61-90 g/km e 91-160 g/km).

Non sono in pochi ad aver notato che il rischio, avendo fatto in modo che si accumulassero migliaia di contratti di vendita dal 25 luglio in poi, sia quello di ritrovarsi di fronte a una sorta di click day nel giorno in cui la piattaforma permetterà di poter prenotare il bonus. Vista poi la rapidità con cui sono stati prenotati i precedenti finanziamenti dedicati alle auto diesel e benzina (entro i 135 gCO2/km) c'è la ragionevole possibilità che anche questi 40 milioni si esauriscano ben prima del 31 dicembre, la data entro cui gli acquisti che ne hanno diritto possono usufruire del bonus.

Per la prima volta in tre anni, a svuotarsi è stato anche il fondo dell'ecobonus dedicato alle auto elettriche e ibride plug-in (0-60 g/km di CO2), le cui vendite ad agosto hanno raggiunto una quota di mercato pari al 10% contro lo 0,5% di tre anni fa. Anche in questo caso la misura sarebbe stata valida fino al 31 dicembre e invece i 290 milioni di euro – tra residui degli anni precedenti e lo stanziamento della legge di Bilancio 2021 – sono durati otto mesi.

In attesa di sapere se ci sarà o meno un nuovo rifinanziamento, è utile fare un punto su quelli precedenti. L'Ecobonus è stato introdotto con la legge di Bilancio 2019 e, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto attuativo, le procedure di prenotazione sono state attivate l'8 aprile dello stesso anno. La misura non è un provvedimento di sostegno al mercato dei veicoli ma si pone una finalità ambientale, favorendo l'acquisto di auto a basse emissioni (entro i 60 gCO2/km) e la rottamazione di quelle più vecchie e inquinanti. Il meccanismo di finanziamento si basa sul principio di far pagare chi inquina per avvantaggiare chi lo fa in misura minore attraverso un malus che parte da 1.100 euro e arriva a 2.500 euro, applicato a scaglioni sui veicoli che emettono più di 190 gCO2/km (soglia che fino alla modifica apportata con la legge di Bilancio 2021 era di 160 gCO2/km). Con questa “ecotassa” si finanzia il bonus, che parte da 1.500 euro e arriva a 6.000 euro nel caso di rottamazione e acquisto di un veicolo che emette meno di 20gCO2/km.

Un primo incremento del fondo dedicato alle auto nelle fasce 0-20 g/km CO2 e 21-60 g/km CO2 è arrivato a luglio del 2020 con il decreto Rilancio (legge di conversione 17 Luglio 2020, n.77, art. 44 e 44-bis), che ha messo sul piatto 100 milioni di euro per l’anno 2020 e 200 milioni di euro per l’anno 2021. Altri 150 milioni di euro sono stati aggiunti un mese dopo con il decreto Agosto (decreto Legge – 14 agosto 2020 n.104 art.74). Entrambi i provvedimenti, inoltre, hanno ampliato gli incentivi alle auto ibride tradizionali e diesel e benzina Euro 6 che emettono meno di 110 gCO2/km: il decreto Rilancio con 50 milioni di euro, il decreto Agosto con 250 milioni. In entrambi i casi, gli incentivi  sono andati a ruba: un anno fa, nel mese di agosto, il fondo da 50 milioni del decreto Rilancio è andato esaurito in una settimana esatta; in dieci giorni si è svuotato quello da 100 milioni per i veicoli tra 91 e 110 g/km di CO2 e in appena due mesi quello da 150 milioni per i veicoli della fascia 61-90 g/km introdotti invece dal decreto Agosto.

Anche per questo, la legge di Bilancio 2021 ha di nuovo considerato i veicoli con i motori tradizionali mettendo a disposizione 250 milioni per la fascia 61-135 gCO2/km (nel momento in cui scriviamo, restano poco più di 136 milioni di euro). Come anticipato prima, ulteriori risorse sono state aggiunte anche per le fasce di emissioni 0-20 gCO2/km e 21-60 gCO2/km, finanziando con 120 milioni di euro un fondo che si affianca all'Ecobonus: con questo nuovo stanziamento, lo sconto sull’acquisto di un veicolo elettrico nuovo ha raggiunto i 10.000 euro. La Legge di Bilancio 2021 ha previsto infatti un ulteriore bonus subordinato allo sconto del venditore di 2.000 euro se l’acquisto è con rottamazione e 1.000 se l’acquisto è senza rottamazione. Un “extrabonus” la cui sorte in questo momento è incerta, dato che l'Ecobonus per questa fascia, come detto, è andato esaurito: la formulazione della norma, ha notato il Sole 24 Ore, non chiarisce se l’extrabonus possa continuare a essere erogato anche dopo l’esaurimento del bonus principale e al momento restano congelati 57,5 milioni di euro.