Dalle parole ai fatti. Quando si parla di sostenibilità dei trasporti è facile incappare nella mera retorica. Ma se gli annunci non vengono seguiti dai fatti e giustificati da dati tangibili, il rischio è quello di sminuire l’enorme sforzo che ci viene richiesto dalle normative comunitarie e dai cittadini che chiedono a gran voce di diminuire tanto l’inquinamento urbano quanto quello locale. Con un sostegno costante ai carburanti cosiddetti alternativi e uno sviluppo sempre più capillare della rete di distribuzione del Gas Naturale Liquefatto (GNL), la Lombardia si pone oggi come una delle regioni più concrete nella risposta a questa sfida.

Con l’Art. 89 l.r. 6/2010 viene ufficializzata “la programmazione regionale in materia di impianti di distribuzione a metano e GPL”. Essa è fondata sui bacini, dove per bacini si intendono 24 ambiti territoriali omogenei per monitorare lo sviluppo del numero di impianti di metano e di GPL. Per ogni bacino viene definito un numero minimo di impianti da realizzare sulla rete ordinaria, fino al raggiungimento del quale ogni nuova apertura, aggiunta di prodotto o ristrutturazione totale degli impianti obbliga il titolare ad installare un impianto di distribuzione di metano o, in caso di impossibilità tecnica, di GPL. Passati 9 anni, la situazione attuale vede 10 dei 24 bacini aver raggiunto l’equilibrio di impianti di metano e GPL, mentre 2 bacini presentano una distribuzione sufficiente solo di impianti GPL, uno solo di impianti GNC e 11 bacini presentano una distribuzione ancora carente per entrambi.

Oltre all’attività di monitoraggio, la Regione ha avviato una serie di azioni per promuovere un ulteriore sviluppo della rete: istituendo la Consulta regionale dei carburanti – composta da soggetti istituzionali e stakeholder – per arrivare ad una strategia condivisa di sviluppo; costituendo i Comitati di Progetto per il monitoraggio degli interventi DAFI, incaricati di predisporre una progettazione e realizzazione condivisa degli impianti di metano; e intrattenendo le relazioni con gli enti locali e gli operatori del Settore al fine di stipulare accordi e arrivare ad una veloce risoluzione delle problematiche.

Tornando ai numeri, il numero degli impianti di distribuzione di metano in esercizio in Lombardia è passato da 118 del 2011 a 199 nel 2019, con un aumento costante nel tempo. A fronte di una rete stradale (urbana + provinciale + statale + autostradale + tangenziali) di circa 70.000 km, la nostra regione conta ad oggi circa 2.800 impianti di distribuzione carburanti. Di questi vi sono 452 impianti GPL (15,9% del totale) e per l’appunto 199 impianti metano (7%). Se guardassimo solo alla rete autostradale la quota di impianti GPL sale al 30% del totale e quella di metano al 20%.

Numero di impianti a metano entrati in esercizio in Lombardia dal 2011 al 2019

Sono inoltre attivi 12 impianti in doppia modalità di erogazione (GNC e GNL) per il rifornimento sia di autovetture sia di automezzi pesanti più 2 in accumulo liquido rigassificato per l’erogazione delle sole autovetture. Gli ultimi due impianti di GNL sono stati inaugurati lo scorso 16 settembre sull’Autostrada BreBeMi presso le Aree di Servizio «Adda Nord» e «Adda Sud» in provincia di Bergamo. A fronte dei 56 impianti operativi in Italia, i 12 impianti lombardi rappresentano il 21,4% dell’intera rete italiana di GNL. Per quanto attiene al metano (sia esso in modalità GNC o GNL), l’Italia dispone di circa il 35% dell’intera rete distributiva in Europa e la rete metano lombarda ha un’incidenza del 15% su quella italiana e di oltre il 5% su quella europea.

E non finisce qui. Perché il 2 aprile 2019 la Regione Lombardia ha approvato con il decreto n. 4481 un Bando per incrementare ulteriormente la rete di GNL rendendola più capillare e localizzata strategicamente sul territorio regionale. Lo stanziamento complessivo a favore delle micro, piccole e medie imprese è stato pari a 2 milioni di euro con cui sono stati finanziati 12 nuovi impianti con la doppia modalità di erogazione (GNC e GNL). Gli impianti dovranno essere realizzati entro 18 mesi dalla data di concessione dei contributi avvenuta con decreto 11626 del 2 agosto 2019.

Oltre all’incentivo su nuovi impianti GNL, la Regione sta finanziando anche il rinnovo del parco veicolare implementando motorizzazioni a basso impatto e destinando 8,5 milioni di euro per i veicoli delle imprese e 18 milioni per le autovetture dei cittadini a fronte della dismissione di veicoli inquinanti.