Il GSE ha assunto da anni un ruolo centrale nella promozione e nel monitoraggio dello sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica in Italia, contribuendo agli interventi di politica energetica del Paese e garantendo altresì un modello di sviluppo sostenibile basato sulla tutela dell’ambiente e del territorio.
Tra le varie attività che vedono impegnato quotidianamente il GSE nello svolgimento della propria mission aziendale, la gestione degli impianti fotovoltaici riveste un ruolo di primaria importanza, considerato il rapido sviluppo del settore che ha determinato, nell’ultimo decennio, la realizzazione di oltre 18 GW sull’intero territorio nazionale. Nell’ambito della gestione degli interventi di manutenzione e ammodernamento del parco fotovoltaico italiano, la verifica degli adempimenti previsti per la gestione del ciclo di vita dei pannelli fotovoltaici incentivati in Conto Energia ha assunto una particolare rilevanza, in virtù dei compiti che il decreto legislativo 14 marzo 2014, n. 49, ha assegnato allo stesso GSE.
Il succitato Decreto, in attuazione della Direttiva europea 2012/19/EU, ha introdotto una disciplina particolare per quanto concerne i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (nel seguito, RAEE) derivanti da pannelli fotovoltaici, con l’introduzione dell’obbligatorietà di un sistema nazionale di raccolta, riciclo e recupero di tali rifiuti e con il coinvolgimento del GSE nell’applicazione della stessa.
Il Decreto ha infatti previsto che il GSE trattenga dagli incentivi erogati delle quote economiche finalizzate ad assicurare la completa copertura dei costi di gestione dei RAEE prodotti dai pannelli fotovoltaici degli impianti incentivati in I, II, III e parte del IV Conto Energia. Le quote trattenute vengono restituite, a valle della dismissione dell’impianto, solo dopo che il Soggetto Responsabile (responsabile dell'esercizio e della manutenzione dell'impianto fotovoltaico che ha richiesto e ottenuto le tariffe incentivanti) ne abbia documentato l’avvenuto corretto smaltimento ai sensi della vigente normativa ambientale.
Nell’ambito della gestione del fine vita dei pannelli fotovoltaici, il GSE è quindi impegnato:
- nelle operazioni volte a trattenere le quote economiche, a partire dagli incentivi erogati, finalizzate ad assicurare la copertura dei costi di gestione dei rifiuti prodotti dai pannelli fotovoltaici. L’obiettivo dell’attività è quello di garantire il finanziamento delle operazioni di raccolta, trasporto, trattamento adeguato, recupero e smaltimento “ambientalmente compatibile” dei suddetti rifiuti, che sottendono circa 420 mila impianti fotovoltaici, costituiti da oltre 73 milioni di moduli;
- e, più in generale, nella verifica del corretto smaltimento a fine vita dei moduli ai sensi della normativa vigente, anche a seguito di interventi di manutenzione e ammodernamento tecnologico degli impianti. Si sottolinea che gli impianti incentivati ai sensi del Conto Energia risultano circa 550.000, costituiti da oltre 85 milioni di moduli fotovoltaici.
È importante sottolineare che il GSE effettua esclusivamente una gestione economica dei RAEE fotovoltaici, attraverso il trattenimento di quote a garanzia, al fine di assicurare il corretto smaltimento a fine vita dei pannelli incentivati, non sostituendosi agli attori e operatori della filiera di gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Nella prima versione delle “Istruzioni Operative per la gestione e lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici incentivati”, pubblicate dal GSE ai sensi dell’art. 40 del D.lgs. 49/2014 a dicembre 2015, sono indicati i criteri e le modalità con cui si sono avviate le attività di competenza del Gestore; è stato inoltre stabilito di trattenere una quota economica pari a 12 € per ogni modulo fotovoltaico installato in impianti di tipologia domestica (pannelli fotovoltaici installati in impianti di potenza nominale inferiore a 10 kW ) e di 10 € a modulo nel caso di impianti di tipologia professionale (impianti di potenza nominale superiore o uguale a 10 kW). Nel documento vengono inoltre riportati i principali obblighi, previsti dalla normativa primaria, in carico ai soggetti impegnati nella catena di trattamento dei rifiuti. A tal riguardo, giova ricordare che il finanziamento delle operazioni di raccolta, trasporto, trattamento adeguato, recupero e smaltimento ambientalmente compatibile dei RAEE prodotti dai pannelli fotovoltaici immessi sul mercato dopo l’entrata in vigore del D.lgs. 49/2014 (12 aprile 2014) è a carico del produttore delle apparecchiature stesse.
Il GSE, per poter affiancare e supportare al meglio gli operatori nella gestione degli impianti di produzione di energia elettrica, ha provveduto a pubblicare un aggiornamento delle suindicate Istruzioni Operative ad aprile 2019, per un più generale miglioramento dell’intero processo e una armonizzazione della gestione degli adempimenti in materia di smaltimento dei moduli.
Nella nuova versione del suddetto documento vengono indicate, in particolare, le modalità operative di certificazione dell’avvenuto trattamento e smaltimento del RAEE fotovoltaico per tutte le fattispecie di eventi occorrenti ai moduli fotovoltaici, nonché chiarimenti sulle modalità e tempistiche di smaltimento dei pannelli, consolidati a valle dei confronti intercorsi con operatori, associazioni e istituzioni sul tema del recupero e riciclo dei moduli fotovoltaici. Tra le novità di maggior rilievo vi è, inoltre, la possibilità di esonero dal trattenimento delle quote a garanzia in caso di sostituzione totale dei moduli, effettuata nel rispetto della normativa ambientale vigente in materia, nonché una modalità semplificata del calcolo delle quote per gli impianti costituiti da tegole fotovoltaiche.
Si è ritenuto opportuno fornire le giuste indicazioni a una filiera industriale dedicata alla gestione dei RAEE e, in particolare, del fine vita dei moduli fotovoltaici, settore che si appresta ad affrontare obiettivi sfidanti per i prossimi decenni, anche alla luce della cospicua numerosità di pannelli fotovoltaici – oltre 90 milioni - installati sull’intero territorio nazionale. A tal fine risulterà indispensabile potenziare le soluzioni tecnologiche attualmente disponibili per il riciclo e il recupero delle materie prime presenti nei moduli fotovoltaici, tramite la realizzazione di impianti pilota che daranno il la in futuro per applicazioni su larga scala, purché vengano valutati attentamente gli impatti ambientali di tali processi.