La nuova potenza installata da rinnovabili nel corso del 2017 in Italia è stata di circa 900 MW, più di 120 MW superiore a quella installata nello stesso periodo del 2016 (+15%). Una crescita comunque sostenuta nonostante la non facile situazione economica e politica che ha caratterizzato lo scorso anno. E’ il fotovoltaico a guidare la classifica delle installazioni con 410 MW, seguito dall’eolico con 360 MW, e idroelettrico con 95 MW mentre sono le biomasse con soli 50 MW a chiudere la classifica. Nel primo bimestre 2018 sono stati complessivamente installati 107 MW di nuova potenza, di cui 60 MW di fotovoltaico, 23MW di eolico e 23MW di idroelettrico. Rispetto al 2017, la crescita del nuovo installato del primo bimestre è cresciuta del 3%, pari a pochi MW aggiuntivi. Si mantiene comunque costante il passo di installazione anche per l’anno in corso.

Il volume complessivo di potenza fotovoltaica installata è di circa 19.670 MW a fine 2017, grazie alla nuova potenza installata pari a circa 410 MW, in crescita di circa il 10,8% rispetto a quanto accaduto nell’anno precedente. Il ritorno alla crescita delle installazioni, dopo il rallentamento del 2015, resta un segno positivo circa la possibilità del mercato di esprimere ormai una domanda che – sebbene su livelli non comparabili al periodo 2010-2013 – può però essere considerata completamente indipendente dai meccanismi di incentivazione. Dopo la virata verso il settore residenziale verificatasi fino al 2015, è interessante sottolineare l’inversione di tendenza che si è avuta a partire dal 2016, con il ritorno agli impianti di grande taglia. Il dato del 2017 (16% della potenza installata in impianti oltre 1 MW) è però “falsato” dall’ingresso di un unico grande impianto fotovoltaico da 64 MW a Montalto. Nonostante questo, il sentiment degli operatori è tornato ad essere positivo su questo tipo di installazioni ed è quindi più che plausibile ritornare a distribuzioni per taglia più «equilibrate»

Il valore del mercato delle nuove installazioni è stato pari nel 2017 a circa 661 mln €. Il mercato residenziale ha pesato per circa 414 mln € (poco più del 60% del totale), rappresentando il 50% della potenza installata con livelli di costo al kW nell’intorno dei 2.000 €, sostanzialmente invariato rispetto all’anno precedente. Da sottolineare invece il calo dei costi per gli impianti di taglia più grande, scesi sotto la soglia del milione di € al MW.

Guardando ai principali Paesi europei vediamo come gli andamenti delle nuove installazioni mostrino un “passo” completamente diverso per diverse ragioni. Discorso a parte per la Germania dove la nuova potenza continua a crescere facendo registrare numeri interessanti nonostante già oggi detenga un parco installato importante. Questo si è tradotto nel 2017 in una nuova potenza fotovoltaica installata che è stata pari a 1.750 MW (più di 4 volte quella italiana), quasi il 20% in più rispetto ai 1.490 MW del 2016, che ha generato un «volume d’affari» per oltre 2 mld €. Si nota il trend di crescita «sostenuta» ormai in atto dal 2015.

Interessante notare come il 28% della potenza complessivamente installata sia in impianti sopra 1 MW (rispetto al 22% dell’Italia), contro il 25% degli impianti di taglia residenziale in Germania. Per quanto riguarda gli altri Paesi europei le ragioni per la quale registrano tassi di crescita importanti sono il ritardo con cui si sono “avvicinati” al mercato delle rinnovabili e pertanto al fine di raggiungere gli obbiettivi comunitari al 2020 hanno dovuto spingere con più decisione sull’acceleratore negli ultimi anni. Ad esempio, la Francia ha raggiunto nel 2017 un volume complessivo di potenza fotovoltaica installata pari a circa 7,7 GW (due volte e mezzo in meno di quella italiana) con circa 900 MW di nuova potenza installata (più del doppio di quella italiana), +55% rispetto all’anno precedente (2016). Le nuove installazioni hanno generato un «volume d’affari» pari a oltre 1 mld di € generati per lo più dagli impianti di taglia «utility scale» (> 1 MW), pari al 40%, rispetto a paesi come Italia e Germania, dove questa percentuale è pari a, rispettivamente, 22% e 28%.

Scenario differente per quanto riguarda il Regno Unito dove il boom degli ultimi anni ha lasciato spazio alla tecnologia eolica in quanto caratterizzata da un più elevato potenziale dovuto alle caratteristiche geografiche. Questo si è tradotto in un volume complessivo di potenza fotovoltaica installata pari a circa 12,6 GW con una crescita annuale che si è ridotta notevolmente rispetto al 2016 (- 60%, segno della virata verso l’eolico che è in continua crescita) a causa della fine del Renewable Obligation Certificate (ROC) per impianti FV utility scale < 5 MW. Il nuovo installato fotovoltaico, pari a circa 900 MW (2 volte l’Italia) ha generato un «volume d’affari» nel 2017 di oltre 1 mld € in nuovi impianti fotovoltaici. Una percentuale considerevolmente maggiore degli altri paesi analizzati (67%) è afferente a impianti > 1 MW, mentre le taglie «intermedie» sono poco presenti.

Per quanto riguarda la Spagna sembra che sia giunta al suo ultimo anno buio con il 2017 dove ha raggiunto un volume complessivo di potenza solare installata pari a 4,6 GW. La nuova potenza installata, in crescita rispetto al 2016, è stata di 135 MW (un terzo dell’Italia). Il volume d’affari degli investimenti in nuovi impianti fotovoltaici è stato pari a circa 170 mln €. Il 2017 ha confermato il trend degli ultimi anni per quanto riguarda l’installazione di nuovi impianti rinnovabili nel paese iberico. Le installazioni del comparto fotovoltaico ed eolico sono state nell’intorno di circa 100 MW ciascuno. Mentre il settore idroelettrico ha visto, nel 2017, installazioni molto contenute e nell’ordine delle decine di MW. Il settore delle biomasse è invece completamente fermo da qualche anno. Questo stallo è seguito ai tagli retroattivi agli incentivi esistenti effettuati dal governo nel 2013. Vi sono tuttavia segnali di risveglio molto importanti: le ultime aste del 2017 hanno visto assegnare circa 3,9 GW di fotovoltaico e 4,1 GW di eolico, che dovranno entrare in funzione entro il 2020.

Nonostante questi andamenti mettano chiaramente in luce come i numeri dell’Italia siano significativamente più contenuti (e maggiori però di Paesi come la Spagna, dove le rinnovabili sono in crisi ormai da un triennio, ed ovviamente di Paesi emergenti come la Polonia), il quadro d’assieme del peso delle “rinnovabili” sulla produzione elettrica ci vede ancora in testa in Europa. Segno questo inequivocabile che, al di là del dibattito sui costi delle rinnovabili, nel nostro Paese non è possibile prescindere da queste nuove forme di generazione di energia.

Mix di produzione dell’energia elettrica dei principali Paesi europei

Fonte: Energy & Strategy – Politecnico di Milano 2018