I caratteri della nostra transizione energetica si possono intravedere nelle misure delineate dal pacchetto “Energia pulita per tutti gli europei” pubblicato dalla Commissione Europea nel novembre 2016 e dalla Strategia Energetica Nazionale (SEN) 2017, cui è affidato il compito di adattarne gli indirizzi all’ordinamento italiano.
Sulla carta, il sistema elettrico del futuro avrà caratteri di efficienza energetica, integrazione ed equità. Nello specifico, si attribuisce all’efficienza energetica una funzione strumentale non soltanto in vista degli obiettivi di politica climatica, ma anche come motore di crescita in ragione del suo impatto sulla creazione di posti di lavoro e sulle innovazioni che cambieranno soprattutto il nostro modo di concepire la mobilità e le abitazioni.
Si immagina un sistema nel segno di una piena integrazione in vari ambiti atti a migliorarne la sostenibilità ambientale: integrazione delle reti e dei mercati; integrazione delle rinnovabili nella rete; integrazione degli utenti nel segmento della produzione; integrazione tra i diversi enti di governo nelle decisioni sul sistema elettrico. Gli strumenti dell’integrazione sono le infrastrutture (adeguamenti delle reti), le informazioni (trasparenza dei mercati e coordinamento delle decisioni) e le competenze (auto-produzione di energia da parte degli utenti).
Infine, si ambisce ad un sistema caratterizzato da equità, raggiunta abbattendo la povertà energetica ed assistendo i settori più colpiti dall’incipiente transizione nel loro necessario assestamento, tramite l’aggiornamento delle competenze possedute dagli imprenditori e dalle forze di lavoro.
Le prospettive aperte dalle recenti scelte di politica energetica della UE si prestano ad alcune osservazioni sulle potenzialità e sulle criticità emergenti.
Efficienza energetica. E’ fuor di dubbio che si debba contenere l'impatto ambientale del settore elettrico. Tuttavia, migliorare la resa energetica delle apparecchiature elettriche (efficienza energetica) non equivale a consumare meno per contenere l’utilizzo dell’energia (risparmio energetico), perché rischia di stimolarne ulteriormente l’uso (effetto di rimbalzo). L’opzione per l'efficienza energetica sembra motivata dalla fiducia nella crescita e nelle sue ricadute sul mercato del lavoro, soprattutto attraverso misure riguardanti l'edilizia e i trasporti, su cui la SEN mette l'accento. Recenti stime confortano questa scelta, evidenziando effetti di rimbalzo contenuti, ma richiamano alla prudenza nella valutazione degli effetti macroeconomici dell'efficienza energetica.
Il Pacchetto, peraltro, riconosce che la transizione energetica comporterà la distruzione di posti di lavoro: sarà necessario accompagnare con adeguate misure la riconversione delle competenze spiazzate a causa della de-carbonizzazione e della rimozione dei sussidi più o meno impliciti ai combustibili fossili. Ciò conduce ad identificare, possibilmente, un nuovo effetto di rimbalzo delle politiche climatiche: il contenimento delle emissioni si paga con la distruzione di competenze lavorative e con la loro ricostruzione nei mercati aperti dall'innovazione (il “reskilling”).
Integrazione. Come ho sostenuto in un precedente numero di RiEnergia, la SEN ripone eccessiva fiducia nel contributo della de-carbonizzazione all’allineamento dei prezzi elettrici in Europa, che pure ridurrebbe gli oneri energetici a carico delle nostre famiglie e imprese. Simile prudenza è necessaria nel valutare gli interventi sull’interconnessione delle “isole energetiche”, dato che gli effetti dell’integrazione sono condizionati dal portafoglio di impianti presente nelle isole. E' invece indiscutibile il ruolo delle interconnessioni con l'estero e del coordinamento internazionale per migliorare la sicurezza energetica e la resilienza del sistema, come sottolineato dalla SEN. Una crescente cooperazione energetica nel Mediterraneo e con il continente africano è peraltro programmata dal Pacchetto. Allo stesso modo è necessario adeguare le reti al coinvolgimento sempre crescente dei “prosumatori”(chi è allo stesso tempo produttore e consumatore di un bene.): è questo il canale più promettente per ridurre il peso della bolletta energetica.
Al fine di promuovere l’integrazione degli utenti nel sistema, il Pacchetto enfatizza la trasparenza delle informazioni, ribadendo i principi del REMIT, il regolamento UE sull’integrità e la trasparenza dei mercati energetici all’ingrosso. La trasparenza rischia di rivelarsi un principio vuoto se nel formulare le misure non si considerano le evidenze sulle caratteristiche cognitive degli utenti nei loro processi decisionali, tema recentemente portato alla ribalta dal Nobel per l’economia Richard H. Thaler. In un contesto complesso e incerto rileva l'identificazione di specifiche procedure finalizzate a migliorare la disponibilità e la salienza delle informazioni davvero utili per la scelta e consentire agli utenti di elaborare un ragionevole volume di informazioni in tempi sufficienti ad assicurarne la piena padronanza.
Equità. L’equità – intesa in senso lato, sovrapponendola all’uguaglianza economica - è un tema fondamentale per motivi non soltanto etici. La povertà energetica pregiudica l’accesso e l’elaborazione delle informazioni, disinnescando i benefici della trasparenza informativa e impedendo al contempo il pieno esercizio della cittadinanza. La concentrazione del potere politico-economico in pochi interessi consolidati, d’altronde, è una delle ragioni per cui la diseguaglianza nei redditi e nella ricchezza sembra essere associata ad una minore volontà di contenimento delle emissioni climalteranti, come messo in evidenza da recenti studi empirici, almeno nei Paesi ad alto reddito. Dunque, le misure che promuovono l'equità possono rivelarsi congeniali al raggiungimento degli obiettivi di politica climatica, sia pure in misura diversa da Paese a Paese. Sul tema, rilevante nel Pacchetto, la SEN è parca di indicazioni.
L'argomento dell’equità, peraltro, è inscindibile da quello dell’integrazione anche quando riflettiamo sulle conseguenze per la bolletta energetica degli investimenti nel comparto della trasmissione. Come è noto, la progressiva riduzione del costo del servizio elettrico, trainata dalla penetrazione delle rinnovabili e dai bassi prezzi petroliferi, è compensata dall’aggravio nella tassazione del consumo di energia - ad es. nella componente A3, la voce della bolletta elettrica che finanzia gli incentivi per le fonti rinnovabili e assimilate. L’integrazione delle reti e la copertura degli sbilanciamenti tra sussidi alle rinnovabili e oneri di sistema costano e continueranno a pesare sulle spese degli utenti finali fin quando il paradigma tecnologico fondato su rinnovabili, stoccaggio e generazione distribuita non diverrà dominante. Il grado di regressività di queste coperture e delle misure delineate per il futuro, ossia se pesano in modo sproporzionato sui redditi più bassi, avrebbe meritato un maggiore spazio sia nel Pacchetto che nella SEN.
In conclusione, il sistema energetico ha il potenziale per diventare più efficiente, sostenibile, coordinato ed equo, sia pure dopo una fase di transizione non banale. Occorre valorizzare il ruolo dell'equità nell'innescare un circolo virtuoso per l'ambiente, e non sottovalutare le sfide poste dagli effetti di rimbalzo, dalle riconversioni industriali, dai fattori cognitivi, dall'indebitamento del settore elettrico e dalle conseguenze sociali delle misure regressive.