La transizione energetica che stiamo vivendo è una delle sfide più complesse e decisive del nostro tempo. Disponiamo oggi di tecnologie avanzate e sappiamo che nei prossimi vent’anni ne arriveranno di ancora più innovative. Ma la vera domanda che dobbiamo porci, come sistema Paese, è se disponiamo delle competenze umane, per quantità e qualità, necessarie a realizzare questa trasformazione nei tempi che ci siamo dati.
L’“inverno demografico” è ormai una realtà e, insieme alla rapidissima obsolescenza di alcune competenze del passato e all’altrettanto rapida nascita di nuove professionalità, sta mettendo in luce la fragilità strutturale del nostro mercato del lavoro. È il conto che oggi paghiamo al cosiddetto mismatch occupazionale: un disallineamento tra domanda e offerta di competenze che, nel nostro Paese, ha raggiunto livelli prossimi al 50% e non è reversibile nel breve periodo.
Questa carenza riguarda non solo i profili ad alta specializzazione universitaria, ma anche – e soprattutto – i mestieri tecnico-professionali, quelli che si apprendono con percorsi di formazione teorico-pratica già dopo la scuola dell’obbligo. Percorsi che oggi trovano nuova linfa nel modello formativo “4+2”, che culmina con gli ITS Academy, vero ponte tra scuola, impresa e innovazione industriale.
Nel settore energetico, la sfida del ricambio generazionale è ormai alle porte: nei prossimi dieci anni dovremo sostituire una parte importante della nostra forza lavoro nei ruoli tecnico-operativi. È un’urgenza che si somma al fenomeno della fuga dei giovani talenti all’estero.
Le nuove tecnologie digitali e l’automazione potranno certamente supportare i processi, ma non potranno sostituire completamente il fattore umano in termini di affidabilità, qualità e sostenibilità economica.
Per questo, oltre a formare più laureati esperti di nuove tecnologie energetiche, abbiamo bisogno anche di tecnici qualificati, capaci di operare sul campo – nei cantieri, nella gestione e manutenzione degli impianti, nello sviluppo dell’autoconsumo domestico e industriale, o nei servizi energetici per la pubblica amministrazione.
In questo contesto, Edison ha scelto di investire con convinzione nei giovani e nel mondo dell’educazione, rafforzando i propri progetti in due direzioni complementari: l’orientamento scolastico, per aiutare i ragazzi a compiere scelte consapevoli dopo la scuola dell’obbligo; e la formazione tecnico-professionale, oggi rigenerata e potenziata dalla recente riforma nazionale.
Con questo obiettivo è nato il programma “Scuola Edison: orientare per costruire consapevolezza”, un’iniziativa di orientamento rivolta agli studenti degli ultimi anni delle scuole superiori – e più recentemente anche a chi conclude la scuola dell’obbligo. Una piattaforma innovativa che si propone di far conoscere alle nuove generazioni le professioni del settore energetico, promuovendo una maggiore consapevolezza nella scelta del proprio percorso formativo e professionale.
Riconosciuto da Confindustria come “Programma di Alternanza di Alta Qualità”, il progetto si sviluppa attraverso un format che combina contenuti multimediali, podcast, lezioni frontali, testimonianze di Orientatori Edison, visite agli impianti e attività in aula. Il percorso si completa con un project work di classe che stimola anche una competizione a premi tra le scuole coinvolte e permette ai partecipanti di acquisire almeno 90 crediti formativi. Dal suo lancio ad oggi il programma ha coinvolto complessivamente oltre 7000 giovani e 560 classi del sistema scolastico in tutta Italia.
Mentre nel 2021 abbiamo avviato in Puglia un secondo progetto strategico, la “La Scuola dei Mestieri dell’Energia”: un percorso triennale di formazione teorico-pratica che consente ai giovani, fin dal termine della scuola dell’obbligo, di conseguire un titolo e una qualifica professionale riconosciuti a livello regionale e nazionale.
L’iniziativa supera il modello formativo lineare, adottando un approccio duale e reticolare che mette in rete scuole, università, enti di formazione e imprese del territorio – a partire da quelle dell’indotto Edison – per creare un vero ecosistema educativo in grado di rispondere alle esigenze reali del mercato del lavoro.
Dopo il successo della fase sperimentale, il progetto sta crescendo con corsi di livello superiore e verrà presto esteso anche ad altri territori chiave per i futuri investimenti energetici dell’azienda.
La transizione energetica non è solo una trasformazione tecnologica, ma una trasformazione culturale e sociale. Per questo, il nostro impegno va oltre l’innovazione industriale: investire nella formazione e nell’orientamento significa costruire le fondamenta di un futuro sostenibile, in cui l’energia del cambiamento si traduce in opportunità concrete per i giovani e per le comunità locali. Solo mettendo al centro le persone e le competenze potremo garantire una transizione energetica capace di generare valore economico, ambientale e sociale per il Paese.
Risultati Scuola Edison 2025

Fonte: Edison 2025



















