Il mondo sta entrando nell’Age of Electricity, un'epoca in cui le moderne economie digitali saranno alimentate dall'elettricità e i cittadini dipenderanno da essa per quasi tutto. Nel settore energetico, nell'ultimo decennio, la domanda di elettricità è cresciuta a un ritmo doppio rispetto alla domanda energetica totale e si prevede che accelererà ulteriormente. Il modo in cui il mondo soddisferà questa crescente domanda avrà però gravi implicazioni per la sicurezza energetica e per l'ambiente.
L'energia nucleare è pronta a entrare in una nuova era, in cui si integrerà con la forte crescita delle energie rinnovabili e il continuo utilizzo dei combustibili fossili nel settore energetico. L'atomo si distingue per essere una soluzione pulita, affidabile e scalabile, che garantisce una disponibilità 24 ore su 24, migliorando la sicurezza energetica e riducendo le emissioni. La generazione elettrica derivante da una flotta mondiale di quasi 420 reattori è destinata a raggiungere nuove record nel 2025. Oggi, l'interesse per l'energia nucleare è al suo livello più alto dalla crisi petrolifera degli anni '70, grazie al sostegno alla sua espansione in atto in più di 40 paesi. A febbraio 2025, sono in costruzione 70 GW di capacità nucleare, uno dei livelli più alti visti dal 1990. L'innovazione sta cambiando il panorama della tecnologia nucleare, con molti progetti di piccoli reattori modulari (SMR) in fase di sviluppo e i primi progetti SMR, su base commerciale, destinati a entrare in funzione nelle economie avanzate intorno al 2030.
Negli ultimi anni, però, abbiamo assistito a una concentrazione delle catene di fornitura in pochi paesi. Dal 2017 sono iniziati i lavori di costruzione di 53 reattori in tutto il mondo, di cui 26 di progettazione cinese e 23 di progettazione russa. Quasi la metà di tutti i progetti in costruzione oggi si trovano in Cina. Le economie avanzate ospitano ancora la maggior parte della flotta nucleare mondiale, ma rinnovarla si è rivelato difficile, poiché la costruzione di nuovi impianti nucleari ha subito ritardi e sforamenti di costo, in particolare negli Stati Uniti e in Europa. Allo stesso tempo, la capacità di arricchimento dell'uranio è altamente concentrata e la Russia da sola rappresenta il 40% del totale mondiale. I mercati altamente concentrati per le tecnologie nucleari, la produzione e l'arricchimento dell'uranio rappresentano dei rischi per il futuro, sottolineando la necessità di una maggiore diversificazione delle supply chains.
Rispettare i piani e le politiche nazionali in materia di energia nucleare potrebbe però nuovamente cambiare la leadership del mercato nucleare, portando una maggiore diversificazione nelle catene di fornitura. Il numero di centrali nucleari su larga scala che utilizzeranno tecnologie provenienti da economie avanzate passerà da meno del 10% degli ultimi anni al 40% entro il 2030, sulla scia di nuovi progetti in Europa, Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud. L'ampia diffusione degli SMR rafforza questa tendenza, con un'importante diffusione di progetti provenienti dagli Stati Uniti e dall'Europa. Sono stati, inoltre, annunciati progetti di espansione della capacità di arricchimento dell'uranio negli Stati Uniti, in Europa e in Giappone. Un settore nucleare più competitivo e tecnologicamente diversificato porterà benefici ai paesi che intendono sviluppare questo comparto, garantendo al contempo un accesso sicuro e conveniente alla fornitura di uranio e ai servizi di arricchimento.
In questo contesto, i piccoli reattori modulari, supportati da governi e da nuovi modelli di business, possono aprire la strada ad una nuova era del nucleare. La domanda che muove dal settore privato per una risorsa di energia sicura, costante e pulita è indice dell’interesse crescente verso queste tecnologie. Gli annunci sinora fatti parlano di una nuova capacità nucleare fino a 25 GW, gran parte della quale utilizzata per rispondere alla domanda crescente dei data centre. In caso di uno sviluppo diffuso, l’investimento iniziale per la costruzione del reattore può essere ridotto significativamente, così come i costi di generazione medi, portandoli a livelli similari a grandi infrastrutture del settore delle rinnovabili, come eolico offshore e grandi impianti idroelettrici.
Il design modulare può altresì diminuire i tempi di costruzione, consentendo ai progetti di raggiungere il break-even sino a dieci anni in anticipo rispetto ai grandi reattori. Tutto ciò rende l’investimento meno rischioso per i privati e per i finanziatori, specialmente laddove le tecnologie hanno un impatto evidente. In uno scenario dove le policy di supporto al nucleare e le regolamentazioni per i piccoli reattori seguono lo sviluppo industriale, l’analisi dell’AIE stima una capacità di questi reattori fino a 120 GW entro il 2050, suddivisa in oltre un migliaio di reattori in attività.
Realizzare una nuova era nucleare, tuttavia, richiede di raddoppiare gli investimenti sino a 120 miliardi entro il 2030. I progetti nucleari sono stati storicamente difficili da finanziare, vista la loro portata, l’intensità di capitale, lunghe tempistiche, complessità tecnica e fattori di rischio. Per questo, puntare alla realizzazione di nuovi progetti nei tempi e budget previsti è un aspetto dirimente per attrarre investimenti. Una standardizzazione maggiore nella costruzione di reattori può aiutare a facilitare il loro sviluppo e ridurre i costi.
Il finanziamento pubblico da solo non sarà però sufficiente a sostenere una nuova era del nucleare. I soggetti privati dovranno, infatti. aumentare di molto gli investimenti nel settore, in modo tale da ridurre i costi di finanziamento e attirare ulteriori capitali. Le istituzioni finanziarie basano le proprie strategie di prestito su aspettative di ritorni economici stabili, il che rende un quadro regolatorio di supporto e trasparente essenziale per assicurare il finanziamento del debito. Strumenti di de-risking nel lungo periodo come power purchase agreements, contratti per differenza e modelli di capitale investito riconosciuto sono indispensabili in una fase di mercati instabili.
In tutto ciò, i governi hanno il ruolo di offrire una visione strategica, politiche e il finanziamento pubblico richiesto per far avanzare lo sviluppo del nucleare, che può offrire servizi ed una scalabilità che sono difficilmente confrontabili con altre tecnologie a basse emissioni. Cogliere l’opportunità richiede un approccio più ampio da parte dei governi, che preveda robuste e diversificate catene di valore, una forza lavoro ben preparata, il supporto all’innovazione, meccanismi di de-risking per gli investimenti, e un quadro regolatorio efficace e trasparente in materia di sicurezza nucleare, così come disposizioni chiare per il decommissioning a la gestione dei rifiuti e scorie radioattive.
Il nuovo rapporto dell'Agenzia Internazionale dell'Energia, The Path to a New Era for Nuclear Energy, verrà presentato a Roma il 20 febbraio 2025, evento che vedrà la partecipazione di Fatih Birol, Direttore Agenzia Internazionale per l’energia e Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica
La traduzione in italiano è stata curata dalla redazione di RiEnergia. La versione inglese di questo articolo è disponibile qui