In occasione di OMC, Assorisorse e RiEnergia hanno organizzato due pomeriggi di interviste ad autorevoli esperti del mondo dell’energia. I talk show sono stati divisi per argomenti; dopo lo speciale dedicato alla prima giornata di lavori incentrata sull’articolato puzzle della transizione energetica, ci dedichiamo al cruciale tema del capitale umano, sempre più al centro del dibattito internazionale sia in relazione ai cambiamenti richiesti dagli accelerati processi di decarbonizzazione delle economie sia in termini di innesto dell’Intelligenza Artificiale nei processi produttivi. Ne abbiamo parlato con Stefano Fasani, responsabile dell’iniziativa di sistema Open-es, ponendo l’accento sull’importanza dell’azione coordinata di un ecosistema di imprese per traguardare concretamente obiettivi di sviluppo sostenibile.

Accompagnare un processo di transizione energetica presuppone l’impegno di tutti i soggetti interessati, in primis le imprese. In tale ambito, cosa si può fare a livello di ecosistema per contribuire a uno sviluppo sostenibile? Per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile è strutturalmente necessario un approccio inclusivo con al centro il coinvolgimento e la collaborazione del maggior numero di aziende lungo le diverse filiere.

Per questo parliamo di alleanza ed ecosistema, due concetti chiave che hanno alla base l’unione delle forze, delle diverse competenze e prospettive al fine di aiutare le imprese, specie quelle di dimensione medio-piccola, ad avere chiarezza e a focalizzare i propri sforzi.

Da questa idea è nata Open-es: fare sistema e fornire strumenti concreti per creare dei percorsi coordinati di filiera, supportare e coinvolgere tutte le imprese nel monitoraggio e raggiungimento di target comuni.

Open-es unisce mondo industriale, finanziario ed associativo in un’unica piattaforma aperta, un ecosistema appunto, e community collaborativa di cui fanno già parte oltre 15.500 aziende di 66 settori differenti in oltre 95 Paesi; l’obiettivo principale è aiutarle a misurare le proprie performance ESG, sulla base degli standard di riferimento, ma anche condividere dei piani d’azione realizzabili e graduali con la possibilità di attivare delle soluzioni pratiche volte allo sviluppo e al raggiungimento, passo dopo passo, degli obiettivi fissati. È uno strumento che facilita la condivisione di best practice e permette ai capifiliera (attraverso le funzioni Sostenibilità e Procurement), alle banche e alle istituzioni di tracciare il percorso e focalizzare gli sforzi dei propri stakeholder in  su target coordinati e condivisi.

Tre sono le principali sfide che un’impresa si trova ad affrontare nel percorso di misurazione e miglioramento ESG. La prima riguarda un tema di effort, in quanto le imprese spesso si ritrovano a dover rispondere a molteplici richieste di informazioni ESG dai propri stakeholder (clienti, banche, investitori, …) con modalità e modelli differenti – con un conseguente carico burocratico dannoso e senza valore aggiunto, specie per le imprese più piccole e dal coinvolgimento trasversale nelle filiere.  La seconda sfida, sicuramente la più determinante, afferisce al “valore e strategia di business”. Questo percorso è vissuto come un adempimento e obbligo di compliance oppure c’è un collegamento diretto con la strategia di business e la competitività sul mercato per l’azienda? Riuscire ad integrare gli elementi ESG nella più ampia governance dell’azienda cambia completamente l’approccio e l’efficacia delle azioni messe in campo da tutta l’organizzazione e dall’imprenditore stesso.

L’ultima sfida riguarda la sfera delle competenze e quindi il ruolo delle persone e organizzazione aziendale. Per misurare e valutare correttamente gli aspetti ESG sono necessarie specifiche competenze scientifiche e metodologiche, su svariati temi quali carbon footprint, circolarità e gestione dell’acqua. A tal proposito l’alleanza Open-es accompagna le aziende della community con programmi di formazione e confronto continuo, dagli eventi mensili della rubrica “Competenze ESG” fino all’iniziativa “Open-es Camp”.

Effort, strategia e competenze, tre sfide che vedono il tema della Governance al centro della soluzione. Tema della Governance che erroneamente viene spesso considerato di esclusiva competenza delle grandi imprese, quando invece rappresenta l’aspetto più importante da cui anche le imprese di più piccola o media dimensione dovrebbero iniziare il proprio percorso di sostenibilità. Quali sono le priorità ESG per la mia azienda? Che collegamento hanno con i rischi e obiettivi di business? Come monitorare il raggiungimento dei target e l’efficacia delle azioni pianificate? Queste sono domande di buon senso che i manager ed imprenditori sono già abituati a porsi per qualsiasi progettualità aziendale e che a maggior ragione risultano fondamentali nel momento in cui si deve affrontare un percorso di cambiamento e una gestione delle priorità degli stakeholder in continua evoluzione.

Per questo, competenze e sensibilizzazione sulle tematiche di governance sono il motore che fa cambiare il ritmo del percorso delle aziende. L’alleanza Open-es sta puntando molto su questi aspetti sia attraverso la formazione sia tramite la collaborazione con vari partner anche del mondo associativo, come Assorisorse, il sistema Confindustriale e Federmanager.