In occasione di OMC, Assorisorse e RiEnergia hanno organizzato due pomeriggi di interviste ad autorevoli esperti del mondo dell’energia. I talk show sono stati divisi per argomenti; dopo lo speciale dedicato alla prima giornata di lavori incentrata sull’articolato puzzle della transizione energetica, ci dedichiamo al cruciale tema del capitale umano, sempre più al centro del dibattito internazionale sia in relazione ai cambiamenti richiesti dagli accelerati processi di decarbonizzazione delle economie sia in termini di innesto dell’Intelligenza Artificiale nei processi produttivi. Ne abbiamo parlato con Mariella Leporini di SPE-Society of Petroleum Engineers, ponendo l’accento su come è cambiata nel tempo la figura del professionista del settore Oil&Gas.
Storicamente, l’Italia ricopre una posizione di avanguardia in materia di tecnologie e capitale umano qualificato, una posizione che tutti ci invidiano. E il settore O&G ne è l’esempio più lampante: stiamo infatti parlando di un settore, che, diversamente da quanto possa essere percepito dal mainstream, si è evoluto considerevolmente, acquisendo nuove competenze e adattando quelle già acquisite in ottica di transizione energetica.
Ma di fatto come è cambiata la figura del professionista del comparto? In primis, sta cambiando il nome: perché quello che quarant’anni fa era il professionista esclusivamente dedicato al segmento dell’O&G, oggi è un professionista del settore energy. Molte aziende dell’O&G, infatti, non si definiscono più tali, ma Integrated Energy Companies.
Una giusta quanto imprescindibile transizione energetica impone non solo un maggior utilizzo delle fonti rinnovabili, ma anche la decarbonizzazione di quelle fossili che, come anche sottolineato dall’Agenzia Internazionale dell’Energia nell’ultimo World Energy Outlook, soddisfano ancora l’80% della domanda mondiale di energia grazie a diversi punti di forza che li caratterizzano: alta densità energetica, facilità di trasporto e di stoccaggio, lavorazioni consolidate.
Per rispondere alle esigenze della transizione e dei pattern di riduzione dell’impronta carbonica dei sistemi energetici, sono cambiate e continueranno ad evolversi le competenze dei professionisti chiamate a adeguarsi all’individuazione di soluzioni low carbon.
Quello che oggi è il professionista del settore Energy ha dovuto sviluppare e dovrà continuare a sviluppare competenze nuove ma deve avere anche l’agilità e la flessibilità nel trasferire e adattare competenze tecniche dal settore squisitamente Oil & Gas a quello delle soluzioni low carbon e delle energie rinnovabili.
Le core skill tecniche dell’Oil & Gas nei campi quali geologia, geofisica, meccanica dei fluidi, completion, subsea engineering, project management, managing complexity e health, safety e environment devono essere trasferite, valorizzate e adattate a nuove sfide e integrate con nuove skill in ambiti quali CCUS e geosequestration, rinnovabili, geotermia, nucleare, hydrogen value chain (coprendo tutti i colori dell’idrogeno), critical raw materials, ESG e, sempre più, digitalizzazione, dai big data al cloud computing e all’Intelligenza Artificiale (IA)
Servono inoltre, quelle che vengono definite power skill o meglio competenze trasversali, quali il team working, la comunicazione, flessibilità di mindset, tutte indispensabili per una graduale ed efficace transizione energetica.
Questa apertura al cambiamento è indice di un settore in continua evoluzione. Pertanto, non è corretto definire il professionista dell’O&G come un soggetto che svolge un mestiere del passato; piuttosto sta diventando sempre di più il mestiere del “dopodomani”, pervaso di innovazione. L’innovazione è nei progetti, nei processi ed è il trait d'union tra il mondo industriale e quello accademico. Consente, infatti, di accelerare lo sviluppo di nuove competenze e tecnologie avvicinando il mondo professionale a quello delle università, così da formare un capitale umano con delle competenze sempre più avanzate.
In questo contesto evolutivo e di innovazione, un ruolo di primo piano è svolto dall’Intelligenza Artificiale che permette di maneggiare grandi quantità di dati e di applicare la digitalizzazione a tutti i processi di safety e produzione. Anche gestire l’IA richiede competenze umane nuove e specifiche e di cui l’industria O&G si sta dotando.
SPE Italian Section e Assorisorse collaborano per rafforzare le relazioni fra mondo accademico e industriale per programmare, ragionare assieme e velocizzare lo sviluppo delle competenze del professionista di domani, con il coinvolgimento sia dei Politecnici più importanti sia delle Università medio piccole ma anche di studenti e young professional, in uno scambio di idee ed expertise bidirezionale.