La pandemia non ha fermato gli investimenti nel downstream del GNL in Italia. In base ai dati del rapporto sul primo semestre 2020 dello SSLNG WATCH di REF-e sono 13 i depositi satellite entrati in funzione nel primo semestre, di cui 1 dedicato a un’utenza industriale off-grid, 1 a un distributore di solo GNC, e 11 per distributori di GNL e GNC. A fine giugno 2020 erano saliti a 120 i depositi satellite di GNL totali, mentre più di 70 risultano attualmente i progetti in corso di valutazione. Negli ultimi tre mesi sono stati aperti diversi nuovi distributori di GNL di cui uno aziendale in Sicilia, il primo sull’isola. Altra novità è stata l’attivazione della prima rete isolata a GNL in Sardegna, nel bacino regionale n. 33 nel cagliaritano.
Gli investimenti però, sono ancora concentrati al Centro Nord, mentre il 74% dei distributori è operato da retisti indipendenti, con un ruolo limitato dei grandi operatori del settore energetico. Tutte le utenze continuano a essere alimentate da autocisterne, e in qualche caso da isocontainer via ferrovia provenienti dall’estero.
Sul fronte delle infrastrutture di approvvigionamento il mese di ottobre ha portato due novità molto rilevanti. A La Spezia è stato effettuato il primo bunkeraggio in un porto italiano di GNL ship to ship dalla metaniera SSLNG con funzionalità di bunkership Coral Methane di Shell, che ha rifornito la nave da crociera Costa Smeralda di Costa Crociere. Sempre nel mese di ottobre è stata rilasciata dal Mise l'autorizzazione per il progetto di braccio di carico che dovrà rifornire le metaniere SSLNG presso il rigassificatore di Olt di Livorno.
Lo stato di avanzamento dei progetti per attivare operativamente le prime infrastrutture italiane di approvvigionamento di GNL - per fare fronte alla crescente richiesta delle utenze del mercato nazionale -porta a individuare il secondo semestre del 2021 come il momento in cui sarà parzialmente colmato il gap infrastrutturale che tuttora penalizza lo sviluppo di questo settore. Il 2021 sarà infatti l’anno in cui saranno operativi sia il deposito Higas di Oristano sia quello di Ravenna, il braccio di carico di Olt, e le metaniere SSLNG di Avenir e di Edison. Si tratta di progetti tutti localizzati al Nord e Centro Nord: uno scenario in cui restano ancora penalizzate le regioni del Sud.
Il progetto di metanizzazione della Sardegna andrà analizzato anche alla luce delle norme inserite nel recente DL Semplificazioni, in considerazione sia di una eventuale nuova regolazione sia della realizzazione delle nuove infrastrutture di approvvigionamento che vengono prospettate dal Governo, in un quadro che dovrà comunque tenere conto dei progetti già presentati o in corso di realizzazione nella regione.
Per un completo sviluppo del settore, è necessario superare alcuni elementi di forte ritardo per l’Italia, fra cui la mancanza di politiche di sistema adeguate per promuovere la conversione delle flotte italiane a GNL, nonostante gli investimenti fatti da alcuni operatori come Costa Crociere e Caronte & Tourist.
Altri elementi di incertezza sono poi costituiti dalla effettiva attuazione degli indirizzi del PNIEC per lo sviluppo della filiera degli usi finali del GNL in Italia in funzione degli obiettivi di decarbonizzazione. Su questo fronte è necessaria una forte attenzione, sia da parte del Governo che degli operatori, sul processo di definizione delle misure previste dallo European Green Deal che puntano ad una riformulazione delle politiche per i combustibili alternativi che potrebbe penalizzare gli sviluppi della filiera degli usi finali del GNL in Italia.