Le istituzioni stanno lavorando da tempo sul tema della mobilità sostenibile, spingendo anche in direzione di una transizione verso combustibili alternativi e, per l’appunto, più sostenibili. Per farlo, la politica si sta avvalendo di tre grandi leve: quella dell’infrastrutturazione, quella della regolamentazione e, infine, quella dell’incentivazione.

Relativamente a quest’ultima, da alcuni anni, il Ministero ha messo in atto incentivi volti a consentire alle aziende di autotrasporti di rinnovare il proprio parco veicoli, acquistando mezzi alimentati con carburanti alternativi, in particolare a gas naturale compresso (GNC) e liquefatto (GNL) mentre, nell’ambito delle richieste avanzate dalle imprese, molto residuali sono rimaste le restanti tipologie di mezzi a trazione alternativa. L’ultimo riferimento normativo è il decreto agosto 2020 che ha stabilito il primo periodo di presentazione delle domande (1/10/2020 – 15/11/2020) per «l’incentivo a favore degli investimenti nel settore dell’autotrasporto di merci» in attuazione al D.M. 203 del 12 maggio 2020. Per il finanziamento del parco veicoli, gli incentivi ammontano a 120 milioni di euro in due anni, di cui il 38% destinato ai veicoli GNC e GNL.

A queste risorse si aggiunge una ulteriore dotazione di circa 13 milioni di euro previsti dal Decreto Rilancio. In particolare, vengono riconosciuti 4.000 euro (solo veicoli a GNC) compresi fra 3,5 e 7 tonnellate in termini di portata totale a terra (p.t.t.), 8.000 euro per quelli compresi fra 7 e 16 tonnellate e 20.000 euro per quelli superiori a 16 tonnellate (sia GNC che GNL).

Nel corso degli anni, la dotazione finanziaria che il MIT ha messo a disposizione è via via aumentata. Nel 2016, primo anno di incentivazione, l’ammontare complessivo era di 25 milioni di euro, di cui il 28% destinato al GNC-GNL; nei due anni successivi, la percentuale è salita di un punto per poi crescere significativamente nel 2019 raggiungendo il 38%.

Dotazione finanziaria per l’incentivo all’acquisto di veicoli alimentati a GNC e GNL

Fonte: RAM

A cambiare è stato anche il meccanismo di incentivazione. Nel 2017 e nel 2018 le aziende facevano domanda per accedere all’incentivo e se le risorse richieste erano superiori a quelle erogate, l’importo di ciascuno veniva rimodulato. Dal 2019, invece, con l’introduzione del “click day”, il contributo viene prenotato attraverso la presentazione della domanda fino ad esaurimento della disponibilità: pertanto, il numero delle richieste si riduce notevolmente e, di conseguenza, anche il numero dei veicoli per i quali viene erogato il contributo.

L’impatto dei diversi meccanismi di incentivazione è osservabile nel grafico. Dal 2016 al 2018 i veicoli finanziati hanno conosciuto una crescita sostenuta, passando da 373 a 1.288, mentre sono crollati nel 2019. La ragione risiede nel fatto che in quell’anno sono stati finanziati per intero 501 veicoli, secondo il menzionato meccanismo del “click day”. Per il 2020 la previsione è di circa 1.000 mezzi finanziabili.  

Veicoli finanziati dal contributo

Fonte: RAM

Quanto alle risorse messe in campo si rileva che, mentre nel 2016 le richieste sono state più basse della dotazione finanziaria disponibile, nel 2017, al contrario, l’hanno superato di molto sino a duplicarla nel 2018. Dal 2019, con l’entrata in vigore del “click day”, sono state avanzate richieste per oltre 17 milioni di euro ma il contributo è stato ridotto a 9,5 milioni. Per l’anno in corso, invece, non si può ancora fare un bilancio dovendo attendere il 15 novembre per la scadenza del termine per la presentazione delle domande.

Valore dei contributi richiesti per veicoli GNC e GNL rispetto al totale delle domande inoltrate

Fonte:RAM

Visti i risultati, si può dire che la leva dell’incentivazione è risultata funzionale. Lato domanda, gli autotrasportatori, a fronte di una crescente attenzione delle istituzioni nell’incentivazione degli investimenti in combustibili alternativi, hanno dimostrato una certa sensibilità. La stessa cosa si è verificata lato offerta: appena un mese fa è stato inaugurato a Catania un distributore di GNL, segno che anche chi opera nella fase di approvvigionamento sta accompagnando questo cambiamento.

Tuttavia, sarebbe importante iniziare a pensare a meccanismi di incentivazione complementari o alternativi a quello esistente. Si pensi al sistema tedesco che, invece di incentivare a monte l’acquisto del veicolo, incentiva a valle il consumo di carburante sostenibile rifondendo alle imprese una certa percentuale di quanto consumato. Un approccio, quindi, che lavora più sul concetto di flusso che su quello di stock. Questo garantirebbe la sostenibilità non solo da un punto di vista ambientale, ma anche economico e sociale, rendendo ancora più accessibile e diffusa l’innovazione.