La tecnologia blockchain è un insieme di strutture di dati condivise e distribuite, o ledgers, in grado di memorizzare in modo sicuro ed automatico le transazioni digitali senza necessità di prevedere un’autorità centrale. Questa tecnologia rappresenta un’alternativa agli archivi centralizzati ed è in grado di gestire l’aggiornamento dei dati attraverso la collaborazione dei partecipanti alla rete e con la possibilità di avere informazioni condivise, accessibili e distribuite presso tutti i partecipanti. Attualmente, la letteratura è concorde nell’identificare sei categorie di benefici legati al suo utilizzo, in molteplici campi e applicazioni.
Trust e integrità. Nel momento in cui ogni dato è archiviato e autorizzato in modo decentralizzato, il sistema assicura che venga gestito e processato in modo affidabile e trasparente.
Trasparenza. La blockchain è una tecnologia open source.
Immutabilità. Una parte terza non potrà apportare facilmente cambiamenti al sistema generando una cronologia completa e inalterabile dei flussi di informazioni e merci.
Sicurezza. La mancanza di una struttura centrale rende il sistema più protetto da attacchi hacker e frodi.
Ridotti costi di transazione. Eliminando la necessità di un soggetto terzo intermediario, la tecnologia blockchain riduce i costi di transazione.
Innovazione. La tecnologia blockchain permette di immaginare e implementare business model e servizi totalmente nuovi.
La blockchain si è ritagliata uno spazio rilevante nel dibattito economico e sociale degli ultimi anni. Tra il 2016 e il 2018, sono stati pubblicati quasi 500.000 tra articoli e pubblicazioni sulla materia e si registrano circa 4 milioni di risultati di ricerca su Google. Se nel 2018 il valore di mercato globale si attestava intorno a $1,2 miliardi, si stima che nel 2025 tale valore possa raggiungere 39,0 miliardi, con un tasso medio annuo crescita del 64,4%.
L’attenzione degli investitori testimonia come le sue molteplici applicazioni rendano la blockchain una delle tecnologie che potranno avere un impatto profondo sull’economia e sulla società nei prossimi 10-15 anni. Gli investimenti globali in startup legate al mondo blockchain sono passati da 450 milioni di euro nel 2014 a 7,9 miliardi di euro nel 2018.
Ad oggi, la tecnologia blockchain è ancora fortemente associata alle criptovalute, come i Bitcoin. Tuttavia, oltre alle applicazioni in ambito finanziario, il suo potenziale spazia in molteplici altri settori, come il commercio, la gestione delle supply chain, la manifattura, l’energia, le industrie creative, la sanità e la Pubblica Amministrazione.
Valore di mercato globale della tecnologia Blockchain (miliardi di doll.), 2018-2025E.
(*) CAGR = Tasso medio annuo di crescita composto.
Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su dati Statista, 2020.
Attualmente, però, questa tecnologia presenta ancora un grado di penetrazione relativamente contenuto nel mercato energetico, per un valore totale di circa 200 milioni di dollari a livello globale nel 2018, seppure in espansione. Si stima infatti che il suo valore sia destinato a crescere, sino a raggiungere i 3 miliardi di dollari entro la fine del 2020, con una crescita annuale maggiore del 50%. Per quanto riguarda lo stato dell’arte della blockchain in Italia, sono stati registrati 30 milioni di euro di investimenti nel 2019, un valore in crescita rispetto al 2018 (+100%) ma ancora limitato rispetto alle altre principali economie europee e mondiali. Circa il 40% della spesa si concentra nella finanza e nelle assicurazioni, seguito dalla supply chain e tracciabilità di prodotto e dalla Pubblica Amministrazione. In generale, in Italia ci si scontra con una scarsa cultura innovativa; le imprese sono ancora lontane da una piena consapevolezza, tanto che solo il 37% delle grandi aziende e il 20% delle PMI sono a conoscenza delle possibili applicazioni della Blockchain nei loro rispettivi mercati.
Al contrario, vi sono numerosi vantaggi operativi nell’applicazione della Blockchain nel sistema elettrico e tre possibili applicazioni pratiche, legate al demand response per l’integrazione delle fonti energetiche rinnovabili non programmabili; alla generazione distribuita; all’implementazione dello smart charging per i veicoli elettrici.
Demand Response. In primo luogo, come già accennato in precedenza, l’integrazione di una quota maggiore di rinnovabili non programmabili ha incrementato il livello di incertezza del sistema, a causa dell’intermittenza e della natura imprevedibile della loro generazione. Le variazioni nella produzione di energia, sia in forma di deficit sia di surplus, possono minare la stabilità del sistema implicando un mancato bilanciamento tra domanda e offerta. Il demand response consente ai consumatori commerciali e industriali di rispondere ai segnali di mercato aumentando o riducendo il proprio consumo energetico, con l'obiettivo di rispondere ai picchi di offerta o domanda elettrica, consentendo una maggiore flessibilità e stabilità di rete e un utilizzo più efficiente delle infrastrutture e delle risorse energetiche. In questo senso, la tecnologia blockchain può rappresentare un valido supporto: attraverso “smart contracts”, che consentono l’esecuzione di transazioni credibili senza terze parti, permetterebbe di eseguire transazioni sicure, validare i dati delle parti e offrire segnali di prezzo ai consumatori. Tutto in tempo reale.
Generazione distribuita. Similmente, la blockchain potrebbe accelerare la trasformazione del rapporto di interazione tra i consumatori e i fornitori di energia: si va verso un sistema decentralizzato, in cui il consumatore diventa prosumer e può utilizzare, generare e vendere energia. All’aumentare degli attori nel mercato, aumentano anche la flessibilità e il monitoraggio richiesti. L’applicazione della blockchain implicherebbe una riduzione dei costi di transazione ed operativi, permettendo di operare su scala ridotta e a generazione distribuita. Verrebbe così creato e facilitato un sistema di mercato “peer-to-peer” (P2P), nel quale i produttori, i prosumers e i consumatori finali gestiscono la generazione e la domanda di energia a livello locale. Alla base di questa struttura di mercato ci sono le microreti: uno “smart meter” con alla base la blockchain in grado di registrare l’elettricità prodotta, l’import, l’export e trasformali in token.
Smart charging. Infine, la blockchain è in grado di favorire un modello di interoperabilità con notevoli modifiche nelle dinamiche del settore e vantaggi per il consumatore finale. Un’applicazione riguarda i sistemi di ricarica delle auto elettriche che necessitano di una continua interazione con generatori e ricariche in numerose postazioni dislocate e contemporaneamente garantire correttezza dei pagamenti e stabilità del sistema. Il modello interoperabile permette di basare il modello di business delle infrastrutture sulla sola fornitura del servizio di ricarica. La blockchain consente di registrare in modo indelebile, sicuro e distribuito qualunque tipo di dato digitale. Le transazioni viaggiano in rete e sono registrate in forma cifrata, validate dalla firma digitale di chi ha originato la transazione. Questo permetterebbe di migliorare il coordinamento dei processi di ricarica semplificando i pagamenti alle stazioni e consentendo ai consumatori finali di orientare le proprie scelte in tempo reale in base al prezzo. Nell’ottica di una futura penetrazione della mobilità elettrica, la sua rilevanza aumenta in considerazione del possibile sviluppo di nuovi modelli di business attorno al concetto di vehicle2grid (V2G). In questo senso, un caso di successo di interoperabilità è rappresentato da BlockCharge, un sistema peer-to-peer composto essenzialmente da 3 elementi: uno Smartplug (per la connessione con la stazione di ricarica), un’app (per l’autorizzazione del consumatore ad usare lo smartplug) e la blockchain (che gestisce i pagamenti e i dati di ricarica). Questo sistema gestisce quindi in maniera automatica e sicura la 3 fasi del processo di ricarica, ovvero l’autenticazione, la ricarica ed il pagamento.