La BRN-BERNARDINI è una società attiva nel settore del GNL dal 2008 - la prima installazione risale al maggio del 2010 nel comune di Calderara di Reno - e quindi testimone dell’evoluzione che nell’ultimo decennio ha interessato l’impiego di questo carburante, nuovo per il territorio italiano.

L’utilizzo iniziale del GNL (2010-2014), opportunamente rigassificato, riguardava il rifornimento delle autovetture alimentate a metano compresso (GNC) nelle stazioni di servizio non raggiunte dal metanodotto; nell’ultimo triennio si è passati, invece, all’uso del GNL quasi esclusivamente per l’alimentazione degli automezzi dediti al trasporto “pesante” (TIR).

Questo settore, dopo una partenza in sordina, ha conosciuto dal 2015 un trend di crescita esponenziale. Una crescita che non interessa solo le stazioni di servizio in grado di erogare GNL ma anche le immatricolazioni di automezzi alimentati da tale carburante che oggi hanno abbondantemente superato le mille unità. Tra i produttori, IVECO ha creduto per prima in questo carburante e già nel 2014 poteva vantare un discreto numero di automezzi circolanti con questo tipo di alimentazione; a seguire, altri importanti player come SCANIA e VOLVO hanno iniziato a immettere sul mercato mezzi alimentati a GNL.

 

Il legame tra depositi e stazioni di rifornimento

Ad oggi, lo sviluppo della rete distributiva del GNL è fortemente penalizzata dalla mancanza di depositi sul territorio nazionale accessibili via terra (i punti di approvvigionamento restano in Francia, Spagna e Paesi Bassi). Quelli esistenti o si trovano in zone interdette al traffico pesante (vedi Panigaglia) oppure sono offshore.

Secondo le informazioni a nostra disposizione, tra quelli programmati il progetto più prossimo alla realizzazione è quello di Ravenna che, salvo imprevisti, dovrebbe essere operativo alla fine del 2021. Entro quella data dovrebbe essere completato anche il deposito di Oristano (Sardegna) che contribuirà alla metanizzazione dell’isola rendendo disponibile il metano non solo per l’autotrazione ma anche per l’industria e gli usi domestici. Altri progetti relativi a depositi localizzati nei porti principali italiani sono in fase di studio e/o di progettazione ma sicuramente la loro realizzazione non avverrà prima del 2022/2025.

La mancanza di depositi costieri incide pesantemente sui costi di trasporto del GNL e ha inevitabilmente condizionato la nascita delle nuove stazioni di servizio che, di fatto, si sono sviluppate maggiormente nell’Italia settentrionale e in particolare vicino alle principali arterie viarie, in prossimità degli interporti e dei più importanti svincoli autostradali. Pur essendo maggiore la presenza di stazioni nel Nord Italia -come si può vedere anche dalla mappa aggiornata in tempo reale e pubblicata da FEDERMETANO - il baricentro dello sviluppo si sta spostando verso il Centro Italia e all’appello non manca neppure il Sud, con alcune strutture come Nola, Salerno e Brindisi.

Questo dinamismo fa sperare in una sempre più reale e concreta logica di mobilità sostenibile. Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Marche ospitano il maggior numero di impianti, e gran parte del merito va alle realtà imprenditoriali di queste regioni che, nonostante i notevoli costi e le difficoltà burocratiche, hanno deciso di credere in questa nuova frontiera del trasporto e della mobilità.

Tra le aziende più attive e che hanno già da tempo scommesso sul GNL possiamo sicuramente annoverare: ENI, SNAM 4 MOBILITY, RETE SpA, F.lli RATTI, LIQUIGAS, KEROPETROL, VEGA, SCAT, VULCANGAS, PETROLI 2000. A queste si affianca tutto il comparto del GNL che oggi è rappresentato dalle varie associazioni/iniziative che cercano di spingere ed incentivare l’impiego di questo combustibile (in primis FEDERMETANO, CONFERENZA GNL e ASSOGASLIQUIDI).

Realizzazione di una stazione a GNL: tra normativa, economicità e sicurezza

Per quanto riguarda la normativa di settore, l’attuale “Guida Tecnica” di cui alla Circolare del maggio 2015 ci permette di progettare e realizzare le stazioni di servizio GNL in maniera univoca su tutto il territorio nazionale; quel che non accadeva fino a tale data – o meglio fino al 2013, con la prima emanazione di una Guida Tecnica -  quando ogni progettazione veniva eseguita secondo il cosiddetto “Approccio Ingegneristico” (Fire Safety Engeneering), risultando molto complessa e spesso causa di scontri con i Comandi Provinciali dei Vigili del Fuoco. L’ormai prossima emanazione della Norma che regolamenterà la costruzione delle stazioni di servizio GNL rappresenterà il nuovo riferimento in sostituzione della “Guida Tecnica” del 2015, anche se non si prevede una modifica sostanziale della stessa.

Ma non sono questioni di carattere normativo che possono ad oggi frenare lo sviluppo del GNL per autotrazione in Italia, quanto piuttosto i tempi della burocrazia che spesso rallentano, o addirittura inibiscono, la voglia di investire dei nostri imprenditori.

Inoltre, da un punto di vista economico la realizzazione di una stazione di servizio a GNL è sicuramente più onerosa di un impianto a GPL o a metano compresso da rete; tuttavia, questo non sembra fungere da deterrente per la maggior parte degli investitori, anche in ragione del fatto che la futura costruzione di depositi di GNL ed il conseguente approvvigionamento sul territorio nazionale faranno sensibilmente diminuire i costi di trasporto e, di conseguenza, miglioreranno la marginalità del prodotto che oggi è piuttosto bassa.

In termini di sicurezza, dato che il GNL è un prodotto criogenico, l’esperienza e la conoscenza sul campo delle dinamiche e delle problematiche relative a questo tipo di carburante sono fondamentali per la realizzazione di un impianto performante ma allo stesso tempo sicuro. Indispensabile è il monitoraggio a distanza di tutti gli elementi soggetti a controllo - quali temperature, pressioni e livelli del prodotto attraverso un idoneo sistema di segnalazione (a mezzo SMS/WA/MAIL/CELL) di anomalie, guasti o situazioni di pericolo.

Tutte le attrezzature installate quali saracinesche, accessori, pompe, etc. sono ormai tecnologicamente all’avanguardia visto che si tratta di materiali per uso criogenico e quindi sul mercato da oltre cinquant’anni.

Tempi di rifornimento

Infine, il tempo di rifornimento di un automezzo pesante alimentato a GNL è di gran lunga inferiore a quello di un mezzo alimentato a GNC ma è strettamente legato alla tipologia di impianto realizzato.

La BRN-BERNARDINI realizza – come scelta tecnica imprescindibile - impianti dotati di pompa sommersa in quanto, per esperienza sul campo, non si può garantire un rifornimento veloce, continuo e continuativo di un automezzo solo con un sistema "a differenza di pressione". È invece indispensabile avere uno strumento (la pompa) in grado prelevare il GNL dal serbatoio della stazione di servizio e rifornire il serbatoio degli automezzi pesanti in qualsiasi condizione di pressione e a prescindere dalla quantità di prodotto residuo al suo interno. Con questa tipologia di impianto possiamo rifornire contemporaneamente due automezzi alla velocità ognuno di circa 80 Kg./min (lt. 170/min): a titolo di esempio, il rifornimento di un IVECO STRALIS dotato di due serbatoi criogenici avviene in un massimo di 7 minuti (compresa la procedura di messa in freddo).

L’impianto realizzato a Brembate da BRN-BERNARDINI, in collaborazione con IVECO, e di proprietà della Società PE.TRA dispone di due erogatori GNL con cui ha raggiunto un volume medio erogato di 15.000 Kg al giorno, con punte di 18.000 Kg. Sulla base degli ultimi dati disponibili, è oggi il primo impianto d’Europa in termini di vendite di GNL.