L’aumento dei costi legati alla fornitura di energia elettrica era stato già annunciato da ARERA in occasione dell’aggiornamento delle condizioni economiche per il trimestre luglio – settembre 2018. Il rialzo del prezzo del petrolio dovuto alle tensioni internazionali ha impattato sui prezzi nei mercati all’ingrosso dell’energia causando una forte crescita dei costi di approvvigionamento della materia prima e determinando per la famiglia tipo (consumi medi di energia elettrica 2.700 kWh annui e potenza impegnata di 3kW), in regime di tutela, un aumento della spesa, a partire dal 1° luglio, del 6,5%.
In realtà l’aumento sarebbe stato del 12,5% ma l’ARERA, attingendo a giacenze di cassa, ha stabilito di procedere ad una riduzione degli oneri generali di sistema per i clienti domestici e non domestici del mercato libero e tutelato. In particolare, è stata posta in essere una riduzione degli oneri generali relativi al sostegno delle energie rinnovabili per i soli clienti domestici e l’azzeramento degli altri oneri generali per tutti i clienti, domestici e non. Ovviamente questa riduzione complessiva degli oneri generali per il trimestre luglio-settembre 2018 dovrà essere recuperata in futuro con aumenti sulle stesse voci delle medesime utenze.
In occasione di tali aumenti diventa ancora più urgente richiamare l’attenzione su alcune questioni cruciali per il sistema energetico e i consumatori finali. Ci riferiamo in particolare all’ancora forte dipendenza dalle fonti fossili per la produzione di energia, piuttosto che all’inadeguatezza di alcuni strumenti a sostegno delle fasce deboli della popolazione, alla necessità di promuovere con più forza comportamenti e strumenti per aumentare l’efficientamento energetico e di sostenere una campagna di informazione per portare a conoscenza dei cittadini la predisposizione di strumenti di comparazione delle offerte presenti sul mercato che potrebbero comportare dei risparmi in bolletta.
A tale scopo, lo scorso 27 giugno, Cittadinanzattiva ha presentato i risultati di una consultazione civica in tema di sostenibilità energetica alla quale hanno partecipato circa 2.500 cittadini su tutto il territorio italiano. Iniziativa collocata nell’ambito di uno degli obiettivi dell’Agenda 2030, in particolare il numero 7 che è volto ad “assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni”, con la finalità di porre al centro il punto di vista del cittadino sul tema della sostenibilità energetica. Questo soprattutto all’indomani dell’adozione della nuova SEN, il cui processo di consultazione ha messo in rilievo la necessità di accelerare, in coerenza con gli obiettivi europei di lungo termine (2050), il percorso per rendere il sistema energetico italiano sempre più sostenibile sotto il profilo ambientale, con molta attenzione alle ricadute sui prezzi, alla sicurezza delle forniture e agli impatti ambientali delle nuove tecnologie e della stessa trasformazione.
In proposito, ad enfatizzare l’aspetto dell’urgenza di una sostenibilità anche economica dell’energia, si sottolinea quanto emerso recentemente dai dati dell’Osservatorio UE sulla povertà energetica: se da un lato l’Italia è tra i Paesi europei dove le famiglie hanno più difficoltà a scaldare le proprie case e a pagare le bollette di luce e gas (ben il 14,6% delle famiglie italiane, infatti, si trova nell’incapacità di mantenere la propria casa riscaldata in modo adeguato) dall’altro è al terzo posto nella classifica dei paesi UE con i più alti prezzi dell’elettricità e del gas.
I cittadini che hanno partecipato alla consultazione sono in maggioranza consapevoli di cosa sia l’efficienza energetica, ma non di tutti gli strumenti e le scelte individuali che favorirebbero un uso sostenibile dell’energia, visto, ad esempio, che un cittadino su due ignora le detrazioni previste. E, di fronte alle sempre pressanti esigenze di risparmio, tre su quattro chiedono bollette comprensibili e soprattutto basate sui consumi effettivi. Cresce però la coscienza ecologista, considerato che quasi un cittadino su due sarebbe disposto a spendere di più per un’offerta energetica del tutto o in gran parte rinnovabile.
È ancora rilevante la percentuale (47,5%) di coloro che non sono al corrente del Bonus energia (elettrico e gas). E anche tra coloro che ne sono a conoscenza si sottolinea come siano tuttora inadeguate sia le misure per meglio far conoscere il Bonus (63,5%) sia gli importi destinati ai richiedenti (49%).
Non solo le fonti energetiche, ma anche i comportamenti e le scelte dei consumatori dovrebbero essere maggiormente “rinnovabili” – sulla base di informazioni corrette e di una sempre maggiore consapevolezza. A tal fine rimane cruciale il ruolo svolto da tutti gli attori del mercato, dalla classe politica che ne definisce le regole, all’Autorità deputata ad implementarle, agli operatori che non solo devono rispettare queste regole ma anche proporre una competizione su base virtuosa e nel pieno rispetto dei consumatori.