Negli ultimi anni il mercato globale del gas ha vissuto una trasformazione profonda, accelerata da fattori geopolitici, climatici e industriali. La crisi energetica innescata dal conflitto russo-ucraino ha imposto all’Europa una sfida senza precedenti: sostituire rapidamente il gas russo, garantendo continuità di forniture e stabilità dei prezzi. Grazie ad investimenti massicci in infrastrutture GNL ed interconnessioni tra Stati membri, il sistema europeo ha dimostrato la sua resilienza, evidenziando il ruolo essenziale del gas nella sicurezza energetica.
Oggi l’Unione Europea si avvia a completare il phase-out delle importazioni di gas russo: il 19° pacchetto di sanzioni fissa al 2027 lo stop al GNL russo, mentre ulteriori interventi regolatori in discussione prevedono la fine delle importazioni via tubo al più tardi entro ottobre 2027. Questo rafforza l’importanza della diversificazione energetica e geografica e il ruolo strategico del GNL, sempre più rilevante nel mix europeo.
Il mercato del GNL è globale e l’Europa dovrà quindi competere con vari attori per l’approvvigionamento di volumi, in particolare con l’Asia la cui domanda è destinata a raddoppiare al 2050.
Inoltre, la ciclicità degli investimenti nel settore del GNL comporta una volatilità dei prezzi: dopo la prima ondata (2016-2020) che ha mantenuto prezzi bassi, la carenza di nuovi volumi ha spinto i prezzi ai livelli elevati a partire dal 2021. Post 2026 si prevede una fase caratterizzata da un forte sviluppo della capacità di liquefazione, trainata da Stati Uniti, Qatar e Canada che cambierà ulteriormente le dinamiche del mercato.
Tuttavia, l’equilibrio futuro dipenderà da variabili complesse: crescita economica, specialmente in Asia, sostituzione del carbone, regole ambientali e il completamento del phase-out russo.
In questo quadro, per l’Italia, aumentare i flussi di gas liquefatto è una priorità strategica. Non si tratta solo di garantire la sicurezza energetica, ma anche rafforzare la competitività del sistema. Per riuscirci, occorre rendere il mercato italiano più attrattivo rispetto ad altri hub europei.
Serve quindi un allineamento delle tariffe di rigassificazione ai livelli dei principali Paesi europei. Allo stesso tempo, è importante semplificare le regole tecniche che limitano le flessibilità sulle caratteristiche fisiche del gas.
Un altro nodo è quello normativo a livello europeo: ad esempio, le problematiche della “Methane Emission Regulation” devono essere affrontate in modo pragmatico, evitando che ostacolino la diversificazione delle fonti di importazione, proprio mentre l’Europa elimina una quota importante delle sue forniture. Inoltre, servono chiarezza sulle traiettorie di decarbonizzazione e scenari realistici sul consumo di gas per poter pianificare investimenti e progetti di importazione di lungo termine, sia via gasdotto che via GNL. A tal proposito è necessario potenziare la rete gas per accogliere flussi dai terminali GNL e dal sud.
Infine, promuovere accordi con Paesi esportatori e strumenti finanziari che riducano il rischio di controparte sono ulteriori leve per attrarre volumi e garantire resilienza.
In questo contesto, Eni si muove con una strategia lungimirante: stiamo investendo in progetti gas e GNL anticipando i cicli di mercato e puntando su flessibilità contrattuale, diversificazione geografica e rapidità di esecuzione.
La nostra produzione di gas in Europa avviene principalmente in Norvegia e nel Regno Unito, attraverso i nostri satelliti Var Energi e Ithaca Energy, ma anche in Italia.
Parallelamente, stiamo rafforzando la nostra strategia di diversificazione delle fonti e delle rotte di approvvigionamento di GNL, in particolare attraverso progetti equity, con l’obiettivo di garantire una fornitura stabile, competitiva e a basse emissioni di carbonio.
Ad esempio, i nostri progetti Coral South e Coral North in Mozambico e Congo LNG trasformano risorse africane in soluzioni energetiche ad alto valore aggiunto per il mercato globale, mentre la nostra partnership con Petronas rafforza la nostra presenza in un’area strategica come l’Asia.
Nelle Americhe, le collaborazioni con Venture Global, attraverso un contratto di approvvigionamento di lungo termine, e Argentina LNG, come progetto integrato upstream, ampliano la nostra capacità di approvvigionamento da fonti diversificate e competitive, contribuendo alla flessibilità operativa e alla resilienza del sistema energetico europeo.
Il futuro del gas sarà dunque globale, competitivo e guidato da nuove sfide, non solo ambientali, ma anche legate alla sicurezza energetica. Per questo motivo attrarre GNL in Italia è una priorità strategica agendo su aspetti normativi e regolatori, flessibilità ed infrastrutture. In questo contesto, Eni continuerà ad investire in progetti strategici per garantire sicurezza energetica e sostenibilità, rafforzando il ruolo del Paese nel nuovo equilibrio energetico internazionale.



















