Direttrice strategica del piano industriale di ERG orientato allo sviluppo del suo portafoglio rinnovabile, il repowering eolico è un intervento tecnologico di ammodernamento dei parchi esistenti, di cui il Gruppo è pioniere. Consiste nella sostituzione di turbine obsolete con aerogeneratori di ultima generazione, più potenti e performanti, dimezzandone il numero, raddoppiando la capacità installata dell’impianto e triplicandone la produzione, a parità di suolo occupato.
Il repowering rappresenta una tecnologia chiave per la decarbonizzazione del sistema energetico e per il raggiungimento dei target di produzione di energia rinnovabile al 2030 nazionali ed europei al 2030 (PNIEC, Fit for 55/REPowerEU), oltre che una soluzione win win per tutti gli stakeholder: istituzioni, operatori, territori, cittadini e sistema Paese in generale. Sul piano economico accelerare il repowering significa più energia nazionale e conveniente, meno volatilità dei prezzi, maggior sicurezza energetica, con meno importazioni di gas e più occupazione e valore sul territorio, in filiere già radicate in Italia. Sul piano ambientale, la sostituzione delle vecchie turbine tralicciate con macchine nuove e tecnologicamente avanzate, migliora l’impatto visivo e paesaggistico oltre che la performance, contribuendo a una maggiore produzione di energia rinnovabile.
Grazie all’esperienza maturata in anticipo rispetto alla industry, ERG conta oggi su 270 MW già in esercizio in Italia, 57 MW attualmente in fase avanzata di costruzione in Francia e Germania oltre che su una solida pipeline di circa 660 MW.
Inoltre, grazie alla recentissima aggiudicazione di tariffe di tipo pay as produced della durata di 20 anni nell’ambito della prima procedura d’asta del DM FER X transitorio, ERG avvierà presto la costruzione di due ulteriori progetti di repowering. L’assegnazione riguarda il progetto di repowering eolico di Carlentini (Siracusa) per 97 MW (di cui 81 MW oggetto di ricostruzione totale) e di quello di Greci-Montaguto (Avellino) per una capacità di 44 MW. A conclusione di questi interventi, la nuova potenza installata sarà pari a 141 MW, più che raddoppiata rispetto all’attuale capacità complessiva dei due parchi (69 MW), con una produzione attesa media annua stimata di oltre 300 GWh/anno, circa tre volte superiore a quella attuale, pari a circa 106 kt di CO2 evitata che corrisponde al fabbisogno elettrico di quasi 60.000 famiglie.
I quattro progetti di repowering già completati da ERG, tutti in Sicilia, hanno dimostrato come quest’ultimo sia un investimento di successo, con importanti ritorni economici ed industriali, rappresentando, anche, un caso emblematico di integrazione tra innovazione e gestione sostenibile del territorio. Il repowering restituisce infatti valore condiviso e a lungo termine al territorio, contribuendo al ripopolamento di aree rurali attraverso la creazione di posti di lavoro e l’utilizzo di imprese e filiere a livello locale.
Il riconoscimento assegnato a Militello, “Borgo dei Borghi” per il 2025, sul cui territorio è in esercizio il più grande parco integralmente rinnovato da ERG, testimonia come repowering e sostenibilità possano convivere senza compromettere il paesaggio, puntando all’integrazione tra eolico e territorio.
ERG, inoltre, sarà presente con alcuni dei suoi impianti oggetto di repowering nell’edizione 2026 de “I Parchi del Vento”, la guida turistica dei parchi eolici italiani realizzata da Legambiente per scoprire i territori, spesso poco conosciuti, che rappresentano oggi uno dei laboratori più interessanti per la transizione energetica.
L’attenzione ai territori in cui il Gruppo opera rappresenta un elemento centrale nella visione di business di ERG. L’azienda è consapevole dell’impatto positivo dei propri impianti nei processi di mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici. Ma è forte anche l’attenzione all’impatto ambientale degli asset. ERG crede che le energie rinnovabili possano integrarsi con il paesaggio e con la vita delle comunità. Per questo si impegna a diffondere una cultura condivisa sui benefici dell’energia pulita – in particolare quella eolica – valorizzando il territorio e collaborando attivamente con le istituzioni locali attraverso una presenza e un dialogo costante volto ad accogliere le esigenze e le richieste specifiche delle comunità su cui insistono gli asset.
Eolico e paesaggio possono coesistere in un connubio virtuoso in un’ottica di preservazione e valorizzazione dei territori dove vengono implementate opere di compensazione, migliorando la viabilità, preservando il patrimonio artistico, archeologico e culturale locale.
I progetti di repowering dei parchi eolici seguono anche il percorso virtuoso della circolarità: nell’ambito dell’obiettivo di economia circolare, all’interno del piano ESG del Gruppo, ERG si è impegnata a minimizzare o ridurre a zero la quantità di materiali industriali da conferire in discarica a seguito delle attività di aggiornamento tecnologico dei parchi eolici e solari.
Per l’eolico, è stato ad oggi raggiunto l’obiettivo di totale riciclo dei materiali provenienti dallo smantellamento delle turbine obsolete dei nostri parchi nell’ambito delle operazioni di repowering. Questo approccio permette di allungare la vita utile degli aerogeneratori sostituiti, evitando l’invio del materiale in discarica.
Per quanto concerne l’evoluzione degli iter autorizzativi, l’Italia ha introdotto diverse misure di semplificazione per i progetti di repowering che, tuttavia, non stanno accelerando in modo efficace le procedure. In particolare, permane incertezza sui tempi di autorizzazione, nonché una disomogenea opposizione da parte delle amministrazioni regionali. Caso emblematico il parco di Nulvi Ploaghe in Sardegna, al centro di un’odissea amministrativa iniziata nel 2018 e non ancora terminata.
L’approvazione del “DL Bollette” nell’aprile 2025 ha semplificato le procedure autorizzative, prevedendo in alcuni casi l’esenzione dalla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) o la sua limitazione a un semplice screening regionale, con l’obiettivo di ridurre i tempi di istruttoria. Tuttavia, non esistono ancora riferimenti espliciti a una durata massima del procedimento per il repowering anche di sei mesi, come invece previsto dalla RED III.
Per coglierne appieno le potenzialità, è necessario introdurre misure specifiche e mirate quali procedure di permitting semplificate, in linea con quanto previsto dalla RED III per i progetti di repowering localizzati nelle aree di accelerazione, meccanismi di aste dedicate e tariffe coerenti con l’impatto positivo sistemico, anche sfruttando i non-price criteria previsti dalla normativa europea (e.g. valorizzando il risparmio di suolo, l’integrazione al sistema elettrico e con il tessuto socio-economico locale),una visione integrata di rete e autorizzazioni, che consenta alle Regioni e a Terna di programmare e favorire i repowering (con pianificazione ed investimenti di rete anticipatori, e fast-track per le richieste di connessione degli impianti oggetto di repowering).
Per ERG il repowering resta non solo una delle principali direttrici di sviluppo del proprio business, ma la strada più rapida, efficace e sostenibile per aumentare la quota di energia rinnovabile su scala nazionale. Un modello vincente che coniuga efficienza industriale, tutela del paesaggio e partecipazione delle comunità locali come modello replicabile per la transizione energetica.



















