I droni, tecnicamente noti come UAS (Unmanned Aerial Systems), sviluppati originariamente per scopi militari quali la sorveglianza, la prevenzione e la protezione di aree sensibili, hanno conosciuto nell’ultimo decennio una rapida espansione delle loro potenzialità anche in ambito civile.

La straordinaria versatilità, dovuta alla possibilità di equipaggiarli con dispositivi – come fotocamere e sensori - sempre più avanzati, permette loro di adattarsi e rispondere efficacemente alle esigenze di settori anche molto differenti. Questo vale anche per il settore delle utility, dove i droni stanno diventando uno strumento sempre più diffuso per supportare il monitoraggio e la protezione di infrastrutture chiave, come quelle energetiche.

L’Osservatorio Droni e Mobilità Aerea Avanzata del Politecnico di Milano, punto di riferimento nazionale nell’analisi del settore UAS in ambito professionale (B2B e B2G), sin dalla sua fondazione si è dedicato a mappare i progetti legati all’utilizzo di questa tecnologia. Tra il 2019 e il 2024, l’Osservatorio ha censito ben 1.882 casi applicativi a livello internazionale. Tra gli ambiti applicativi ad oggi più diffusi, dopo il trasporto e la logistica (582 casi), che registrano diversi annunci e importanti sperimentazioni, spiccano le ispezioni e i sopralluoghi (562) e la sicurezza e la sorveglianza (256).

Nel settore delle utility sono state censite 98 progettualità innovative, di cui circa l’81% riguarda l’utilizzo a supporto di attività di ispezione, sopralluogo, sicurezza e sorveglianza. Le specifiche finalità spaziano dai rilievi e dalle mappature di vaste o specifiche aree al monitoraggio delle emissioni di sostanze potenzialmente nocive o pericolose (es. metano o sorgenti radioattive) per l’ambiente e per gli operatori, dall’ispezione e controllo dello stato di salute delle infrastrutture per guidare prontamente gli interventi di manutenzione, anche in ottica predittiva, fino alla sorveglianza e protezione continuativa dei siti e delle infrastrutture energetiche.

I progetti in questo ambito si trovano a diversi stadi di sviluppo: il 29% riguarda semplici annunci, il 46% è in fase di sperimentazione e il restante 25% comprende progetti già operativi, dove la tecnologia ha raggiunto la piena maturità, affiancando o sostituendo le modalità tradizionali di gestione delle attività.

L’interesse per l’utilizzo dei droni a supporto della sicurezza delle infrastrutture energetiche nasce dai numerosi benefici che questa tecnologia può offrire, se sviluppata e implementata correttamente. I droni permettono controlli rapidi e capillari su vaste aree, raggiungendo anche i punti più difficili da ispezionare e incrementando così l’efficacia della sorveglianza. Allo stesso tempo, riducono i rischi per il personale, che non deve più operare direttamente in zone potenzialmente pericolose. Il monitoraggio in tempo reale e la capacità di individuare tempestivamente anomalie o intrusioni consentono di intervenire rapidamente, riducendo i tempi di reazione in caso di emergenza o guasto. Inoltre, grazie a sensori termici e telecamere ad alta risoluzione, i droni possono raccogliere dati avanzati che facilitano analisi approfondite e decisioni più informate sulla manutenzione e la protezione degli impianti. Oltre a migliorare l’efficienza operativa e ridurre i costi rispetto alle ispezioni tradizionali, la sorveglianza tramite droni aiuta a prevenire furti, atti vandalici e attacchi deliberati, garantendo una protezione continua e rafforzando la sicurezza dei servizi energetici.

Un esempio virtuoso in ambito italiano è rappresentato da Enel, che nel 2019 ha ottenuto dall’ENAC – Ente Nazionale Aviazione Civile – l’autorizzazione per la piena operatività di un sistema automatico di monitoraggio tramite drone presso la centrale termoelettrica di Torrevaldaliga Nord a Civitavecchia. Il sistema “drone-in-a-box”, sviluppato dall’americana Percepto e implementato da Enel, consente il monitoraggio continuo dell’impianto, 24 ore su 24, per attività di sorveglianza e ispezione, fornendo avvisi in tempo reale quando necessario. Il drone decolla automaticamente per eseguire missioni pre-programmate, come la pattuglia del perimetro, ed è dotato di funzionalità di computer vision e intelligenza artificiale. Se durante il volo viene rilevata la presenza di oggetti di interesse, come una persona o un veicolo in un’area riservata, il sistema attiva automaticamente un allarme: l’operatore in sala controllo può visualizzare in tempo reale lo streaming video trasmesso dal drone, che nel frattempo segue l’oggetto rilevato.

I benefici offerti in tale contesto dai droni appaiono evidenti, ma per coglierli nella loro interezza risulta necessario agire su più fronti. In particolare, è fondamentale abilitare operazioni e missioni che vadano sempre più verso la completa autonomia, con droni capaci di adattarsi in tempo reale ai cambiamenti di scenario grazie all’implementazione di funzionalità di guida e navigazione autonoma basate su tecnologie di intelligenza artificiale, assicurando sempre la massima sicurezza operativa. Per raggiungere questo obiettivo, servono sia un progresso tecnologico sia un aggiornamento del quadro normativo, che favorisca una maggiore apertura alle operazioni autonome, soprattutto in aree a basso rischio e poco popolate. Allo stesso tempo, diventa sempre più importante proteggere le infrastrutture sia dai cyber-attacchi rivolti ai sistemi implementati, sia dai droni non autorizzati utilizzati per scopi ostili, adottando adeguati sistemi counter-UAS in grado di rilevare e neutralizzare tempestivamente eventuali minacce.

È proprio in questa direzione che si sta muovendo l’ecosistema di attori coinvolti, già oggi impegnato in investimenti e progetti concreti. I droni possono rappresentare un prezioso alleato strategico per garantire sicurezza ed efficienza alle infrastrutture energetiche.