Nel percorso di transizione verso un futuro energetico sostenibile, linnovazione è il motore di crescita economica e trasformazione strutturale che plasma le economie contemporanee. Dal 2009 l’Istituto per la Competitività (I-Com) con l’Osservatorio Innov-E monitora l’innovazione energetica aggiornando, di anno in anno, le attività. Il Rapporto 2025, curato come in passato da Antonio Sileo, punta a fornire una panoramica delle dinamiche globali e delle sfide italiane, analizzando brevetti*, mobilità sostenibile, digitalizzazione, competenze verdi, il ruolo dello spazio e l’ecosistema delle start-up.

Indicatore principe dell’innovazione, l’attività brevettuale non ha subìto rallentamenti nel 2023. A livello mondiale, il 2023 si rivela un anno di intensa attività brevettuale con quasi il 10% in più di brevetti concessi rispetto al 2022. La Cina rimane al primo posto e distacca di molto Stati Uniti e Giappone, che esibiscono un numero quasi identico di brevetti. L’Italia con 19.667 nel 2023 mostra un aumento del +8,5%. I brevetti in ambito energetico (nel database WIPO identificabili come i brevetti concessi nel campo electrical machinery, apparatus, energy) crescono del 3,3% in confronto al 2022, una variazione inferiore a quella dei brevetti in tutte le categorie, ma in linea con l’andamento degli ultimi anni. La bassa crescita non è dovuta tanto all’attività della Cina, dove i brevetti concessi proseguono a ritmi vertiginosi, ma alla diminuzione dei brevetti concessi dagli altri paesi.

Concentrandosi sulle tecnologie elettriche (la categoria Y02E dell’European Patent Office), nel 2023 sono stati concessi 127.727 brevetti, rispetto a un totale del 2022 che si fermava a circa 95.000. La principale destinazione delle innovazioni continua ad essere la tecnologia di accumulo, seguite dal solare fotovoltaico, eolico e nucleare. Di non trascurabile importanza anche le tecnologie idroelettriche e di trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica, che superano le 4.000 unità. Gli aumenti percentuali più consistenti rispetto al 2022, superiori al 100%, si osservano per le tecnologie di geotermia, idroelettrico e nucleare. L’unica categoria a diminuire è quella del termoelettrico, con una contrazione del 5%.

In testa alla classifica vi è sempre la Cina che si distanza dagli altri in maniera evidente: la Corea del Sud,  infatti, seconda con 11.463 brevetti concessi, ha un distacco dalla Cina di più di 33.000 unità. Stessa cosa per gli Stati Uniti, terzo paese per unità brevettuali. Seguono il Giappone e la Germania. Secondo i dati attuali, il nostro paese ha un ruolo marginale nell’innovazione energetica: non raggiunge i 226 brevetti nel 2023, mentre nel 2010 avevamo raggiunto quota 238.

Il rapporto si concentra anche sull’attività brevettuale legata al trasporto green. Il settore dei trasporti rappresenta infatti ancora oggi circa un quarto delle emissioni europee. I progressi in questo contesto sono ad oggi troppo limitati e alimentano i dubbi sul raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione. Il progresso tecnologico può essere un punto di svolta nell’elettrificazione dei trasporti e nello sviluppo di carburanti a basse emissioni. Nel Rapporto I-Com, sono state studiate le tendenze relative ai brevetti di veicoli ibridi e plug-in, veicoli elettrici, energy storage, stazioni di ricarica e tecnologie a idrogeno.

A livello globale, domina l’energy storage che con più di 16.000 brevetti concessi nel 2023 si conferma ancora l’ambito di maggior interesse. Le stazioni di ricarica e i veicoli elettrici raggiungono un numero di brevetti nettamente inferiore nello stesso anno, ma i loro tassi di crescita rispetto al 2015, rispettivamente pari al 54% e al 41,6%, evidenziano una discreta tendenza in aumento. Dall’altro lato, rimangono sostanzialmente marginali le tecnologie a idrogeno, pur segnando un +20,7% sul 2015, mentre diminuisce l’interesse per i veicoli ibridi, almeno in ambito brevettuale.

A livello geografico, come evidenziato nelle precedenti edizioni del rapporto, il Giappone ha da tempo perso la sua supremazia nell’innovazione del trasporto pulito. Dall’altro lato la presenza cinese è sempre più marcata e stabile. La Cina, infatti, che nel 2015 contava appena 469 brevetti, nel 2023 ha ottenuto la concessione per 7.510 brevetti (segnando un +60% sul 2022). In Europa, solo la Germania può essere comparata alle altre potenze mondiali in questo campo (in particolare la già citata Cina, ma anche la Corea del Sud e gli Stati Uniti), contando quasi 2.000 brevetti per il 2023 e registrando comunque una tendenza positiva nel tempo. Dall’altro lato, l’Italia non solo nel 2023 ha registrato un’attività brevettuale pari al 5% di quella tedesca, ma questa risulta anche alquanto statica nel tempo.

Nel contesto italiano vengono confermate le dinamiche osservate a livello globale. Anche per l’Italia, l’energy storage è la categoria più rilevante e che ogni anno fa capo a circa metà dell’attività brevettuale totale (45,8% per il 2023). Rispetto al 2015, invece, si può notare come l’interesse per l’innovazione dei veicoli ibridi sia calata per lasciare più spazio a veicoli elettrici e stazioni di ricarica. Infine, l’innovazione è quasi completamente sostenuta dalle imprese del settore privato italiano.

Altro potente motore dell’innovazione nel territorio italiano sono le start-up. La diffusione sempre maggiore di start-up innovative rappresenta un indicatore importante della vivacità e attività del tessuto imprenditoriale italiano: in controtendenza rispetto all’andamento degli ultimi anni, che aveva visto a partire dal 2022 un tasso di crescita negativo, il rapporto Infocamere sul primo trimestre 2025 ha registrato una felice ripresa dell’ecosistema start-up, con un tasso di crescita intorno al 5%. Il numero di start-up innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese è pari a 12.277, in lieve aumento di 154 unità (1,27%) rispetto al trimestre precedente. Tra le circa 388.000 società di capitali presenti in Italia alla fine del primo trimestre del 2025, il 3,13% è registrata come start-up innovativa alla data della rilevazione. Del totale delle start-up innovative, a inizio 2025, quelle specializzate in attività energetiche sono 1.788, ovvero circa il 14,5% del totale.

Un requisito soggettivo che una start-up può soddisfare per essere definita come innovativa è il fatto che risulti essere titolare, depositaria o licenziataria di almeno un brevetto o titolare di un software registrato.

Rispetto all’attività innovativa delle start-up, risulta che il 18,6% di quelle innovative nel complesso (2.278 unità) sia in possesso di almeno un brevetto depositato e/o un software registrato. Una maggiore propensione all’attività brevettuale è tuttavia rivendicata dalle start-up innovative in ambito energetico: risulta, infatti, che il 23,7% (423 aziende) abbia svolto una intensa attività innovativa tradottasi nel deposito di un brevetto o nella registrazione di un software.

Per quanto riguarda le attività, sul totale delle start-up depositarie, il 70% (1.597 unità) opera nel settore dei servizi; seguono poi il settore industriale con il 24,7% (563 unità), e il settore del commercio con il 3,5% (80 unità). Riguardo le start-up innovative in ambito energetico, prevalgono anche in questo caso quelle nel settore dei servizi: il 90% del totale depositario (381 unità) possiede un brevetto o un software. Il restante 10% del campione delle start-up energetiche con brevetti innova nel settore industriale.

* Si specifica che il monitoraggio dell’innovazione brevettuale è soggetta ad un lag di precisione, che ha portato a monitorare l’attività brevettuale del 2023